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NINA

Avevo avuto una giornata piena d'impegni e anche molto distruttiva, il bello di ciò è che non è ancora finita.

Ho affrontato cinque ore di lezione, due di laboratorio e un altro paio di studio, sono arrivata a casa giusto in tempo per farmi una doccia al volo e vestirmi per la cena di stasera.

Cassie stamattina mi ha mandato un messaggio con la foto del luogo in cui trascorreremo la serata e mi sono stupita nel vedere che a Walter piacciono i locali alla moda, quelli dove accanto al piatto trovi il triplo delle posate che uno utilizza normalmente. Perciò la mia idea di indossare un semplice vestito e delle comode scarpe è andata perduta insieme alle mie speranze di passare una serata tranquilla. Per mia fortuna domani è domenica e non devo preoccuparmi di andare a lezione, fisicamente non ce l'avrei fatta a presenziare a uno dei due impegni.

Durante la giornata ho rovistato nella mia mente tra i vestiti più carini ed eleganti che ho scelto di portarmi da casa quando mi sono trasferita qui, e ho optato per un vestito diverso dal solito, non l'ho ancora mai indossato, è stata Anna a regalarmelo. È un abito a maniche lunghe in chiffon viola scuro con ricami argentati sul décolleté a goccia, il vestito cade morbido sulla mia pelle e sulle gambe la stoffa rimane mezza trasparente. Ci ho abbinato degli stivaletti neri di pelle non tanto alti e ho aggiunto al trucco naturale di stamattina, un ombretto brillante e un rossetto rosato.

Per sistemarmi i capelli non ho avuto tempo, perciò li ho lasciati ricadere morbidi sulle spalle.

Mi guardo allo specchio e prendo un grosso respiro.

Non vedo Nicolas da stamattina all'alba.

Mi sono svegliata presto perché i miei pensieri non mi hanno permesso di dormire tranquillamente e perciò verso le sei e mezza, ho preso le mie cose e dopo essermi preparata in fretta sono corsa via di casa.

La verità è che sono scappata via, un'altra volta. Prima con David, poi con Alex e ora mi sono ritrovata a scappare perfino da Nicolas.

La mia abilità di fuggire, mi fa supporre che questa volta mi sono persa.

Ancora una volta mi trovo dispersa dentro di me, annegata tra le mie stesse paure.

Ho paura: paura di pensare, paura dei miei sentimenti, paura di ascoltare la mente e ancora di più il mio cuore, ho paura del vuoto, di cadere e non rialzarmi, ho paura di sapere se la realtà è simile alla mia immaginazione, ma soprattutto ho paura di me e perfino in questo momento ho paura di fermarmi a pensare.

Perchè la paura ci fa fare cose stupide e insensate, cose che probabilmente rimpiangerò, insieme a quelle che già rinnego da tempo.

Ieri il mio amico mi ha toccata e mi ha fatto provare quello che nessun ragazzo è riuscito a farmi sentire in tutta la vita, mi sembra stupido pensare che delle carezze e dei baci incompleti mi abbiano trasmesso così tanto e pure al solo pensiero non desidero altro che riprovarle.

Temo di non essere ancora in grado ad esprimere a sufficienza il modo in cui la notte passata ha influito con tanto turbamento sulla mia esistenza mentale, e anche per questo sto ricercando in me un mantra talmente potente da lasciargli prendere possesso della mia mente.

La verità è che sono troppo scossa per restare da sola con i miei pensieri.

Prendo una giacca nera e la borsa a tracolla che ho lasciato sul letto, sblocco la serratura della porta e mi avvio verso il corridoio che porta al salotto.

Mentre il ticchettio dei passi va a tempo con quello del cuore, la mia ansia cresce e le voci dei miei coinquilini diventano sempre più presenti.

Sollevo lo sguardo dopo alcuni minuti passati ad osservare il pavimento e quando li alzo tutte le mie paure riemergono sotto forma umana. È la prima volto che lo noto dopo chissà quanto tempo, ma è vero, Nick mi guarda come non dovrebbe guardarmi uno che mi ha sempre considerata come sua sorella. È agghiaiante pensare di vederlo come se fosse la prima vola, perfetto e impeccabile, nel suo abito scuro.

Potrei rischiare di cadere adesso, in mille pezzi, con ancora il cuore tra le mani frantumato in pezzi inricongiungibili. Non mi sono mai sentita così consumata e senza via di scampo, come in questo istante.

La verità mi ha tocca all'improvviso e inizio a essere certa che l'immaginazione non è un'apparenza.

Non so dove trovo la forza per parlare. Con poco più di un soffio di respiro, faccio l'unica cosa che al momento mi riesce meglio, mostro il mio migliore sorriso e passo lo sguardo su tutti gli altri presenti. '' Scusate per il ritardo, possiamo andare. ''

Abbasso lo sguardo e prendo Cassie a braccetto, allontanandomi il più possibile dall'ombra che mi farà soccombere.

Scappo per regalarmi la possibilità di avere realmente paura, forse, per non sciupare l'ultima possibilità che mi resta.

Senza di te, mai - Promettimi di restareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora