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NICOLAS

Me ne stavo solo nella mia stanza del campus a pensare alla mia famiglia. Mi mancavano.

Andavo al college da mesi, fra non molto sarebbe stato un anno e avrei dovuto approfittarne per divertirmi un po'. Potevo allenarmi, uscire con i miei compagni o meglio ancora con qualche bella ragazza e invece e mi ritrovo disteso sul mio letto a pensare a loro.

Ero ridicolo.

Mia madre mi aveva già chiamato per assicurarsi se stavo bene e se stavo studiando, poi mi aveva ripetuto almeno due o tre volte di tornare a trovarli appena mi fosse stato possibile.

Pff le mamme..

Ero stato preso al corso di giurisprudenza anche grazie alla borsa di studio che mi era stata assegnata in quanto capitano della squadra di nuoto ed ero felice, molto, ma in quel momento mancava qualcosa. Mancavano loro.

Avrei voluto che Nina, il pilastro della mia vita e perfino la combina guai di mia sorella potessero essere qui con me.

In questo momento non desidero altro che loro. Vorrei tanto sapere cosa stanno combinando in mia assenza e ora che ci penso spero che Anna non abbia convinto Nina a fare qualche stupidaggine.

Nina è un vero pilastro, l'unica che ragiona davvero nella nostra famiglia. Anche se non è realmente mia sorella per me è come se lo fosse, alla fine non c'è bisogno dello stesso sangue per esserlo.

Me la immagino con il naso in qualche suo libro di medicina, china da almeno quattro ore a scoprire ogni segreto del mestiere che tanto l'affascina.

Da piccoli voleva sempre giocare al 'dottore' e io e Anna dovevamo fare i malati, ci ha diagnosticato di tutto, dalla febbre alla varicella, dalla bronchite al braccio rotto, una volta ci disse che avevamo una specie di virus che faceva si che i nostri organi si rimpicciolissero e pensare che ci eravamo quasi cascati.

Intorno ai quindici anni passati lasciò perdere i libri di scuola, tanto li sapeva già a memoria e inizio ad andare in biblioteca alla ricerca di libri più interessanti. Il bibliotecario appassionato di anatomia gliele fece vedere alcuni e da lì a pochi anni ebbe completato l'intero scaffale. La mia piccola Nina è sempre stata un prodigio.

Continuo a definirla piccola però tanto piccola non è più, a lei non lo dico mai perché non voglio che cresca e che si allontani da me ma sopratutto che si avvicini a qualunque altro essere di sesso maschile. Sono uno sporco egoista ma è già tanto se vive incontrollata a quattro ore di macchina da me.

All'inizio è stata davvero dura, avevo gli incubi e non dormivo più bene la notte, sapevamo che sarebbe arrivato il giorno in cui avremmo dovuto separarci ma mai avrei pensato che potesse essere così dura.

Quando vivi tutta la vita affianco a una persona non ti rendi mai veramente conto di quanto è parte di te e della tua vita, è strano da spiegare e ancora più difficile da comprendere, ma non è solo la mia migliore amica o come una sorella ma è come se fosse la mia aria, qualcosa di indispensabile, una parte mancante di me.

Sbuffo.

Guardo l'orologio che segna ormai le 18.

Ho passato un'ora della mia vita steso su un cavolo di letto.

Una musica frizzante e conosciuta mi risveglia dai miei pensieri.

'' Chi sarà ? ''

Mi alzo svogliatamente e raggiungo il pc. Sblocco lo schermo e mi appare il viso imbronciato di Nina.

Parli del diavolo....

'' Hei scimmietta! Che hai? ''

Cerco con un bel sorriso di far spuntare un sorriso anche lei, è bellissima quando lo fa.

'' Per caso chiedi a tutti i tuoi conoscenti etero se hanno qualche fobia? ''

Cazzo.

Come ci era riuscita?

'' Mhh no. ''

'' Nicolas Adam Harrison non mentirmi. ''

'' Forse ''

'' Devi finirla di importunare tutti i ragazzi che si avvicinano a me e a tua sorella. Quando lo capirai che siamo capaci a scegliere i ragazzi giusti da sole? ''

'' Primo, non li importuno ma li convinco a girare largo..

Secondo, nessuna di voi due sceglie alcun ragazzo..

Terzo, se preferiscono scappare dalle loro paure piuttosto che superarle per voi, non saranno mai quelli giusti. ''

Nina 0 – Nicolas 1

Era arrabbiata, lo si capiva dagli occhi che assunsero un aspetto vitreo.

L'argomento fidanzati era un tabù. Io mi arrabbiavo perché non volevo che nessuno le toccasse e lei si arrabbiava perché si sentiva una bambina e non una donna.

Non me l'aveva mai detto esplicitamente, ma lo sapevo fin troppo bene. Glielo leggevo negli occhi il bisogno di essere amata.

Nina oltre ad essere intelligente è anche molto curiosa di sapere e conoscere cose sempre nuove, e amare e essere amata è qualcosa che non ha mai realmente provato e conoscendola molto bene so che non vede l'ora di capire com'è realmente.

Dal canto mio ho sempre cercato di dargli tutto il possibile per non far trasformare la sua curiosità in ossessione.

Non sono però così ipocrita da credere di potergli dare ciò che le serve, so che un giorno non le basterà. Ma voglio credere che per adesso basta così, anche se l'amore che vuole lei è tutt'altra cosa.

'' Nicolas ti ho detto mille volte di farti gli affari tuoi! ''

'' Me li faccio infatti, voi siete affar mio! ''

Si capiva che Nina non ne poteva più di sentirmi parlare così.

'' Mmmh sei insopportabile!

Un giorno torneremo a casa con due validi fidanzati e ti faremo vedere quanto ti sbagli. ''

Improvvisamente avevo molto caldo. Al solo pensiero di lei o Anna mano nella mano con un ragazzo mi veniva voglia di spaccare tutto quello che c'era nella stanza e se avesse continuato a punzecchiarmi l'avrei fatto davvero.

'' Non ci arriveranno mai a casa nostra, li avrò già spediti a calci in culo lontano chilometri! ''

'' Stronzo! ''

'' Non dire parolacce! ''

Un attimo dopo lo schermo tornò nero e mi segnalò la fine della chiamata.

Probabilmente prima di andare a dormire avrebbe accettato le mie false scuse. Le avrei detto: mi dispiace non lo pensavo veramente e bla bla, lei avrebbe fatto finta di crederci e tutto sarebbe tornato come prima.

Senza di te, mai - Promettimi di restareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora