Come diavolo ho potuto farmi scappare quel pronome? Sbarro gli occhi, solo per un istante, poi addento l'ultimo morso di merendina e cerco di far finta di nulla. Nessuno ha fatto caso alle ultime parole, giusto? Deglutisco ansiosamente.
Lucrezia e Cecilia erano sovrappensiero, infatti non c'è alcuna reazione da parte loro. Sto per lasciare nuovamente libero il passaggio ad un'espressione tranquilla, ma mi blocco incrociando lo sguardo contrariato di Chiara, che allontana la mano dal mio braccio.
«Di chi parli?»
Le altre due moschettiere si voltano verso di lei con aria interrogativa, ciò significa che sono ancora in tempo a salvare la situazione. Applico il protocollo di fuga "Delta-4", appena inventato, preferendo sembrare interessato a Chiara piuttosto che dover spiegare chi sia Agata. Scatto in piedi e batto il pugno sul palmo dell'altra mano, sorridendo forzatamente alla splendida mora.
«"Lei" dici? Non è una persona, è l'intelligenza artificiale che sto programmando!»
Grazie trailer di "Ex Machina", ti devo un favore. Non mi resta che portare Chiara in camera, fingere un errore critico nel codice ahimè, inesistente, e infine scusarmi per averla trascinata via di fretta. Facile, facilissimo.
«Vieni su, te la mostro! Voi due no, esseri inferiori, non potreste apprezzarla al meglio».
Cecilia ruggisce, pronta ad impedirmi di trainare Occhioni Blu lontana dalla sua protezione, ma Lulu la ferma con un colpo di tosse. Fenomenale, ha abboccato, vuole farci restare soli. Oggi pomeriggio convincerò mia sorella che il mio è stato solo un gesto amichevole: tutto procede bene. Facile, facilissimo, siete così prevedibili.
«D'accordo, salgo, però mi piacerebbe riavere il polso».
Mi accorgo che effettivamente ho afferrato la povera Chiara con troppa forza. Per ora posso fingermi invaghito, ma comportarmi da stupratore è eccessivo. Calmati, hai già vinto. Facile, facilissimo.
«Scusa, è che ancora non ho avuto occasione di mostrarla a nessuno, sono emozionato».
Saliamo insieme le scale, lasciando Cecilia alle cure di Lucrezia, che mi concederà tutto il tempo necessario alla farsa. So che ti credi tanto furba, sorellina, ma ne hai di camicette da sudare prima di cominciare a capirmi. Lascio entrare prima l'ospite, chiudo la porta e stavolta posso davvero abbandonarmi per un attimo ad un sospiro di sollievo. Occhioni Blu si guarda intorno spaesata, alla ricerca del posto giusto dove sedersi. La tolgo dall'imbarazzo.
«Buttati pure sul divano, non c'è problema».
La ragazza esegue con movenze lente ed eleganti, dandomi l'impressione che si sia appena seduta una regina. La mia adorata corrente d'aria le colpisce immediatamente i capelli, scostandole dietro la schiena un lato della chioma scura, che di solito fa ricadere sul petto.
«Allora, avvio il progr...»
«Ale».
Mi interrompe con un tono inaspettato, arrabbiato. La sua nobiltà di portamento diviene simile a quella della Regina di Ghiaccio. Ho sbagliato qualcosa?
«Non prendermi per una stupida. Le intelligenze artificiali sono fuori dalla portata di chiunque, o quasi, e tu vorresti farmi credere di averne progettata una qui?»
Rimango pietrificato sulla sedia del computer. Che fine ha fatto la dolce gattina dagli occhi grandi? È questo il modo in cui si rivolge veramente alle persone? Doveva essere facile fregarla, facilissimo. Ieri sera non sembrava in grado di distinguere Windows da iOS, invece adesso smonta la mia bugia senza bisogno di guardare lo schermo. Sarà stata colpa della menzogna in sé? Oppure ha capito che facevo davvero riferimento ad una ragazza? Qualunque sia delle due, non mi faccio impressionare dalla voce grossa.
«Esistono molti tipi di I.A, alcune complesse, altre abbastanza semplici da poter essere comprese perfino da me».
La voce mi si increspa a metà della frase, perciò cerco di distrarre Chiara mantenendo fisso il contatto visivo. L'effetto che provoco è ancora più spiacevole del tono gelido, infatti gli occhi le si inumidiscono, si volta e si alza per andarsene.
«Credevo che fossi diverso dagli altri. Perché menti anche tu?»
Non è una vera domanda, sta bisbigliando.
Così è perfetto però, assolutamente geniale. Risolvo tutti i miei problemi in un colpo solo: Chiara non vorrà neanche guardarmi d'ora in avanti, e in caso ne parlasse con le altre, si soffermerebbero ad insultarmi, non a chiedersi chi fosse "lei". Dunque il piano ha funzionato, anche se diversamente da come credevo. Facile, facilissimo.
Occhioni Blu afferra la maniglia e la abbassa, facendo scattare la serratura. Il respiro che lascia uscire da quella bocca meravigliosa è tremante, carico di tristezza e risentimento. Scenderà, abbraccerà le migliori amiche e troverà forza nell'odiarmi. Capirà, come ho fatto io, che la sofferenza genera esperienza, che è necessaria, che è l'unica via per migliorarsi. Assimilerà queste massime preziose, diventeranno scontate, e con esse sostituirà il mio ricordo. Il modo più efficace per rendere tutti felici è lasciare che vada, giusto?
No.
Rapido, istintivo, assolutamente non ragionato.
«Aspetta».
Si ferma, ancora col braccio teso, pronta a tirare a sé la porta. Le lancio un pacco di fazzolettini, che afferra al volo, allontanandosi piano dall'uscita. Mi passo una mano fra i ricci, sbuffando.
«È complicato, complicatissimo».
Sorride, mentre una timida lacrima le sfiora lo zigomo.
«Amo le cose complicate».
STAI LEGGENDO
Agata [Completa]
General Fiction[Vincitore Wattys 2017] Alessandro, cinico diciannovenne, incontra una ragazza curiosa che lo spinge a dubitare del suo talento più nascosto: poter controllare i sogni. Sono sicuro che anche tu, che stai leggendo, hai sperimentato un sogno lucido al...