Mia sorella è invidiosa di Chiara? Ma perché? Pur non volendo, sto trattando male entrambe quasi allo stesso modo. Vero, non rema comunque a mio favore, ed ecco un altro crampo.
A questo punto credo ne siano arrivati cinque o sei, e l'ultimo in particolare mi blocca proprio un attimo prima di fermare Lucrezia che, non percependo né i miei pensieri confusi né i miei dolori, sbatte con foga la porta della sua stanza ed erige così un nuovo muro fra noi.
Certo, perché adesso sarebbe colpa sua, no? Cretino.
"Vattene via", sembra urlare ogni molecola di cellulosa in quel pezzo di legno che ci separa.
Al posto di un ordine simile, dalla superficie beige si stacca un foglio di carta ingiallito, insieme alla puntina con cui era stato affisso; il piccolo ago di metallo arrugginito precipita sul pavimento e rimbalza fino ad arrestare il suo moto, mentre la pagina plana a pochi centimetri dal suolo; scivola rapida sotto la credenza di fronte alla porta, finendo inghiottita in una fessura da cui raramente c'è ritorno.
Riposa in pace, foglio. Non posso preoccuparmi anche di te, ho bisogno prima di una tappa alla toilette, poi di riempire lo stomaco con qualcosa che non sia una contrazione involontaria.
Appurato ciò, mi avvio verso il bagno principale accanto all'ingresso. Supero la camera di Lulu e piego la testa verso il resto dei disegni appesi, incuriosito dal vuoto rettangolare lasciato dalla pagina perduta, passando in rassegna i presenti: un primo piano di Daenerys tratteggiato a carboncino, due vecchi schizzi di Final Fantasy VII e uno scorcio di Firenze preso dal Campanile di Giotto.
Come immaginavo, manca proprio il ritratto regalatole da Mattia. Beh, se ne accorgerà molto presto e in qualche maniera lo recupererà, non mi riguarda.
Abbassando la tavoletta del water, un flash di dieci anni fa scatta nel mio lobo temporale. Il flusso di coscienza mi mostra Lucrezia che singhiozza e indica il divano verdognolo nella vecchia casa. "Ale, mi è finito un braccialetto lì sotto, ce la fai a sollevarlo?".
Sbatto più volte gli occhi e li tengo chiusi fino a far svanire il suo volto, disperato per un'inezia. In quell'occasione, come in molte altre a essere onesti, Lulu ha chiesto il mio aiuto e ho ritenuto un piacere farla tornare a sorridere. Abbiamo avuto i nostri screzi e ho sempre odiato la sua migliore amica, ma a lei voglio bene.
Starà di nuovo male quando non troverà il disegno a cui è più legata? Oltretutto, quel foglio sarebbe ancora immobile nella sua posizione se io non l'avessi fatta arrabbiare.
Sbatto la testa contro il muro, rassegnato. «Oh, andiamo, non posso aver già cambiato idea».
Sbuffo, tiro lo sciacquone e passo i successivi minuti elaborando un piano di salvataggio, ormai convinto di dovermene occupare in prima persona. La credenza è troppo pesante per essere alzata e la fessura che la separa dal pavimento non permetterebbe il passaggio nemmeno alle mie sottili dita da pianista mancato. Potrei trascinarla di lato, ma il rischio di rovinare il disegno sarebbe elevatissimo.
«Diavolo, Mattia, avresti dovuto scegliere la strada dello scultore. Mica si può appendere una statua» bofonchio, asciugandomi le mani e spalancando l'entrata a scomparsa del bagno.
Contrariamente al consiglio appena esternato, il ragazzo di mia sorella è sempre stato un patito della pittura e immagino sia stato il maggior punto di connessione fra i due piccioncini.
Quando era piccola, Lu aveva riempito la camera di bellissimi disegni in bianco e nero, che compensavano la mancanza di sfumature colorate con un livello estremo di dettaglio. Il suo talento sarebbe apparso evidente agli occhi di chiunque si fosse lasciato trascinare dentro quei chiaroscuri, infusi di una passione davvero rara da trovare in una bambina così tecnicamente inesperta.
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Agata [Completa]
General Fiction[Vincitore Wattys 2017] Alessandro, cinico diciannovenne, incontra una ragazza curiosa che lo spinge a dubitare del suo talento più nascosto: poter controllare i sogni. Sono sicuro che anche tu, che stai leggendo, hai sperimentato un sogno lucido al...