6.4 • Paradigm shift

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Dove sono? Non riesco a vedere niente. Aspetta, non mi ero svegliato? «Chiara? Che succede?» Annaspo nelle tenebre, dalle quali non ricevo alcun segno di vita.

Non subito, almeno.

Vedo... no, so che c'è una minuscola scintilla nel buio.

«Sono qui. Puoi sentirmi?» Un sibilo rimbomba nell'immenso spazio nero in cui sono immerso. Non c'è niente intorno a me, credo di non esserci nemmeno io. Sento solo freddo, quello e una domanda estranea, incisa nella retina.

«Ti sento, ma fa male. Chiara, che succede?» Rispondo, con una voce che dovrebbe essere mia, eppure non la riconosco come tale. In una situazione del genere dovrei provare paura, ed è solo questa convinzione a spaventarmi, perché in realtà nell'aria si respira soltanto il profumo alla lavanda di Occhioni Blu. Cerco di avvicinarmi, ma sono bloccato in un gelo fatto di impossibilità e mancanze: non mi muovo.

«Non sono Chiara. Sono il tuo migliore amico, una catena e forse un dirupo».

Sono io a parlare? O siamo in due? Non capisco. I pensieri sono disordinati, ho già dimenticato perché sono qui. C'è qualcuno? Cosa stavo facendo?

«Sei sulla strada peggiore possibile. Enn è il tuo sfogo insanguinato, Agata non può aiutarti. Sta lontano da Chiara».

Sento di odiare quella voce. «Ti odio». Oddio, no, non dovrei dire certe cose. «Scusami, scusami tanto. Non lasciarmi solo».

La scintilla è blu, e sono migliaia. No, una sola. Danza, schiacciando ogni forma sfuocata che si aggrappa al mio corpo. Strappa e lacera la pelle opaca, fluttua ed esplode all'interno di un'idea orribile.

«Ricordi l'amore, Alessandro Bonace?».

«Sento freddo».

«Allora sei davvero sulla strada peggiore possibile».



2 agosto 2015, 6:58



Non so perché, ma mi sono svegliato colmo di rabbia. Sono furioso. Con Enn, con me stesso, forse pure con Chiara.

Sono stufo di contorcermi per colpa di fitte fantasma a muscoli che nemmeno sapevo di avere. Non ho più fatto niente di male per meritarmi questo peso atroce, il fardello di una colpa ormai arrugginita e spazzata via dagli anni. 

Non sopporto l'ansia, e la tollero ancor meno quando si presenta senza ragione. Cosa sono questi brividi gelidi? Davvero è sufficiente l'abbraccio amorevole di Occhioni Blu a scatenarmeli?

La dama elegante si stiracchia e resta ancorata al mio fianco, mantenendo una presa delicata. «Buongiorno, Ale. Dormito bene?» Sbadiglia teneramente. È bellissima, la ragazza più dolce del mondo. 

E io tremo di paura a ogni suo tocco. Tutto ciò mi manda in bestia.

«Per niente, ho fatto solo incubi». Già: la spiaggia fatta di messaggi abbozzati su rocce di carta, i cloni di Enn e la ragazza impaurita.

C'è stato dell'altro però, dopo, quando mi sono riaddormentato. Ho visto qualcosa di nuovo, diverso. Era blu? 

Dannazione, non riesco a ricordare. Scuoto i ricci e mi libero dalla presa di Chiara, abbandonando in fretta il letto. È una fuga fin troppo repentina la mia, infatti i crampi non tardano a presentarsi, stimolati dal movimento che a quanto pare non mi è più concesso.

Agata [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora