CAPITOLO 26

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SAM

È Venerdì sera e io e Riley siamo in camera mia, al dormitorio, a studiare. O meglio, a cercare di studiare.
In teoria saremmo dovuti andare con Amy al cinema, ma a quanto pare ha conosciuto un ragazzo e quindi non abbiamo voluto disturbare. Chissà che non nasca una nuova coppia!
È da un'ora buona ormai che sono sulla stessa pagina del libro, non riesco proprio a concentrarmi. Non faccio altro che pensare a quello che ho scoperto ieri mattina su Riley. All'inizio avevo intenzione di parlargli subito, ma visto che si era già innervosito prima con le mie domande, alla fine ho lasciato perdere.
Nonostante questo però, la curiosità non mi da pace. Non sono un'impicciona, è solo che vorrei essere d'aiuto a Riley se ne ha bisogno. Da quello che ho letto nei messaggi ieri, mi è parso di capire che non si sente a suo agio con questa cosa.
Ma la cosa che mi tormenta più di tutte è la seguente: chi è Alex?
Nel messaggio che gli ha mandato, Alex ha parlato della botta che Riley ha preso ieri a lezione, quindi immagino sia un ragazzo del nostro corso. Ma non mi pare ci sia nessuno con quel nome.
Magari non è del nostro corso di storia, può essere che frequenti altre lezioni e si trovava in corridoio nel momento in cui Riley ha sbattuto contro la porta, avendo così visto tutto.
Guardo l'ora sul telefono, cercando di distrarmi dai pensieri, e noto che è passato un altro quarto d'ora. Sono quasi le nove e ormai ho capito che per stasera non riuscirò a combinare niente. Quindi chiudo il libro all'improvviso, facendo sobbalzare Riley accanto a me.
È seduto sul pavimento, la schiena poggiata contro il mio letto e il libro aperto sulle ginocchia. Ha una matita in bocca, che si toglie quando mi dice <Già finito?>.
<No, non riesco a concentrarmi> gli dico, scendendo dal letto. Vado alla mia scrivania e poso il libro, poi mi giro e mi ci appoggio con le mani <Ti va di fare qualcosa?>.
Riley inarca un sopracciglio, e dall'espressione maliziosa che ha assunto, mi preparo a ricevere una delle sue battute. Infatti, appena qualche secondo e mi dice <Mi stai proponendo di fare cose sporche?>.
Mi metto a ridere, scuotendo leggermente la testa <Quanto sei scemo>.
Riley ride con me, mentre si alza per venire verso di me. Butta il suo libro sopra il mio, sulla scrivania, e si mette al mio fianco.
<Cosa vuoi fare?> mi chiede. In realtà non so cosa voglia fare, stasera non riesco a fare nulla.
Guardiamo entrambi il letto vuoto dall'altra parte della stanza, quello di Jade.
<Ma Jade non c'è mai?> mi chiede lui.
<Non di notte> gli rispondo io.
<È come i vampiri> mi dice, facendomi ridere di nuovo <Dorme di giorno e va in giro di notte. Se fossi in te starei attento Sam, una notte potrebbe morderti sul collo>.
Restiamo appoggiati alla scrivania, immobili, per qualche minuto, a valutare cosa fare. E alla fine ci vengono in mente soltanto due alternative su come passare il tempo.
Potremmo fare il bucato, oppure potremmo raggiungere Amy e la sua nuova fiamma al cinema. Ma visto che entrambi non abbiamo voglia di assistere a sbaciucchiamenti e abbracci, alla fine decidiamo di occuparci della montagna di indumenti sporchi che m'infestano la camera.
Prendo la cesta del bucato e ci dirigiamo in lavanderia.
Il dormitorio è pressoché deserto, ma la cosa non mi stupisce. In fondo è Venerdì sera e ovviamente tutti sono in giro a divertirsi. Di solito vengo invitata a qualche festa, come in ogni campus rigorosamente americano nel cortile ci sono spesso ragazzi che distribuiscono inviti alle loro feste, per lo più ragazzi delle fratellanze. Da quando sono arrivata, ho ricevuto talmente tanti inviti scritti su volantini che ne ho perso il conto, ma non sono mai andata a nessuna di quelle feste. Non voglio ritrovarmi chiusa in un sotterraneo, prigioniera di una setta che venera un serpente gigante come in una puntata di Buffy l'ammazzavampiri.
Ok, sto esagerando, ma la cosa vera è che in passato non ho avuto belle esperienze con le feste. Se solo ripenso a tutto quello che hanno escogitato quei pazzi di Laurel e Matt mi viene la pelle d'oca. Non che cose del genere succedano a tutte le feste, ma dopo quello che ho passato preferisco prevenire che curare.
Una volta che io e Riley siamo arrivati nella lavanderia del dormitorio, infilo nella lavatrice il primo carico di vestiti. Riley pesca dalla cesta la maglietta che uso per dormire la notte.
<Questa è tua? Non è un po' grande per te?> mi dice, ridacchiando.
Gli prendo di mando la maglietta e gli rispondo <La uso per la notte e no, non è mia. È di Kyle>.
<Oh> fa lui, mentre riapro la lavatrice per buttarcela dentro, per poi spingere il tasto di accensione.
<Te la metti per sentirlo più vicino?> mi chiede Riley in tono dolce.
<Prima no, quando eravamo a New York era un'abitudine ormai, ma ora... si, immagino sia per questo. Mettermi quella maglietta quando vado a letto mi aiuta in qualche modo, almeno la notte posso far finta che sia accanto a me>.
<Ci hai più parlato?>.
<No> confesso. Lo so, ieri mi ero ripromessa di chiamarlo quanto prima, e infatti, una volta ricaricato il telefono, l'ho chiamato più volte ma lui non mi ha mai risposto. È strano, di solito risponde al primo squillo. <Non mi ha risposto quando gli ho telefonato>.
Riley legge la tristezza mista a preoccupazione che si è disegnata sul mio volto, tant'è che mi mette una mano sulla spalla in segno di conforto e mi dice <Vedrai che ci sarà sicuramente una spiegazione. Magari aveva solo il telefono scarico, oppure aveva da fare>.
<Si, sarà sicuramente così> annuisco.
Ci sediamo sulle poltroncine di plastica difronte alla lavatrice, in attesa che finisca.
Stiamo parlando da qualche minuto ormai, quando sento squillare il cellulare di Riley. Lo sfila dalla tasca posteriore dei jeans per controllare chi lo sta chiamando, e quando mi sporgo a guardare sorridente e gli dico <Chi è? Una nuova fiamma?>, lui sposta velocemente lo schermo dalla mia visuale e rifiuta la chiamata.
<Nessuno> mi dice nervosamente, e proprio in quel momento capisco che è ora di vuotare il sacco.
Lo vedo azionare la modalità "silenzioso" e rimettersi il cellulare in tasca, quando gli dico <Senti Riley, devo confessarti una cosa>.
Lui mi guarda, in attesa che io continui <Ieri, quando mi hai prestato il telefono, senza volerlo ho letto dei messaggi>.
<Cosa?> scatta subito lui, gli occhi sbarrati e spaventati <Che messaggi?>.
<Era una conversazione tra te e... un certo Alex>.
Riley si alza in piedi e inizia a muoversi freneticamente difronte a me <Ma cazzo Sam, come hai potuto? Sono affari miei, è la mia privacy! Chi ti ha dato il permesso di leggere i miei messaggi!>.
<Lo so, scusa> gli dico, mortificata <Te l'ho detto, non l'ho fatto apposta. Avevo appena finito di telefonare e è arrivato un messaggio...>.
<Ma questo non conta un cazzo Sam> urla <Non dovevi leggerli e basta!>.
Lo guardo, davvero dispiaciuta, non credevo la prendesse così male. Riley sbuffa frustrato, le mani sui fianchi e il passo nervoso.
<Non devi dirlo a nessuno!> esclama poi, tornando a sedersi accanto a me <A nessuno! Hai capito Sam? Promettimelo!>.
<Te lo prometto, non dirò niente a nessuno, ma se posso darti un consiglio, non tenerti tutto dentro Riley. Non è una brutta cosa>.
<Lo so Sam, io non la reputo una brutta cosa, anzi, sto bene, benissimo. Ma non tutti sono della stessa opinione e io non sono pronto per... per...>.
<Per fare outing> concludo io per lui, visto che è ormai a corto di parole.
Annuisco, mettendosi le mani sul viso <Cazzo, scusa Sam, non volevo urlarti contro, ma... é una situazione così difficile>.
<Riley, per qualunque cosa io ci sono. Potrai sempre contare su di me, ok?> lo rassicuro.
<Grazie> fa lui, sorridendomi, gli occhi lucidi <Sai, non avrei mai pensato che mi potessero piacere i ragazzi, ma poi ho incontrato lui e...>.
<...e ti ha cambiato la vita> gli dico.
<Si ma, non l'ha solo cambiata, lui... l'ha migliorata. Non faccio altro che pensare a lui> fa una risatina prima di dire le parole successive <Mi manca dopo appena cinque minuti che l'ho lasciato>.
So cosa vuol dire. Lo so benissimo...
<Ma ho paura che si potrebbe stancare di me se continuo a nasconderlo> mi dice poi.
<Riley, se lui ti ama davvero, e sono sicura di si, ti capirà, e da quello che ho letto vedo che ti appoggia in tutto>.
Riley ride <Ti sei fatta una bella cultura ieri, eh?>.
Abbasso lo sguardo, imbarazzata <Scusa Riley, non l'ho fatto di proposito, davvero>.
Annuisce, portandosi una mano alla fronte, i gomiti appoggiati sulle ginocchia.
<Dai, dimmi di lui> lo abbraccio, cercando di tirarlo su di morale <Chi è? Lo conosco?>.
<In un certo senso...> fa lui, mordendosi il labbro inferiore <È Alex Hewitt>.
<Alex Hewitt?> ripeto <Quell'Alex Hewitt?>.
<Si, l'assistente del professore di storia> mi informa, e io rimango spiazzata.
<Cosa?> urlo.
Mi sembra di vivere un déjà-vu. Improvvisamente mi torna alla mente la mia amica Cheyenne e il professor Daniels. Sia chiaro, sono felicissima per lui, ma quante possibilità c'erano? È come se la storia si ripetesse.
<Che hai?> mi chiede Riley, dopo aver sobbalzato per colpa del mio urlo.
<Niente, è... un bel ragazzo, ma...>.
<Ma?> fa lui, chiaramente spaesato dalla mia reazione. Riley non sa niente della storia di Cheyenne, così gliela racconto, e alla fine scoppia a ridere, divertito dalla situazione.
<Ma che avete che vi innamorate tutti dei professori?> dico alla fine, ridendo insieme a lui.


Alla fine io e Riley abbiamo caricato la lavatrice altre due volte, e abbiamo parlato di lui, di Alex, e del loro rapporto. È incredibile a quanto la loro storia sia simile a quella di Cheyenne e Chris.
<Toglimi una curiosità> dico, mentre saliamo le scale del dormitorio per tornare in camera mia <Allora è vero che l'altra sera fissavi Tyler e Carter, non stavi guardando Caroline>.
<Già, diciamo che i tuoi amici non sono proprio brutti> ride sotto i baffi.
Gli do una leggera spinta, poi Riley mi passa un braccio sulla spalla, e attraversiamo il corridoio del mio piano.
<E tutte le volte che sparivi, dicendo a me e Amy che avevi un appuntamento con una ragazza, andavi da lui, non è vero?>.
<Esatto> mi conferma, con un sorrisetto.
<Sai> mi dice poi <Ora che almeno tu sai tutti, mi sento più sollevato. È come se mi fossi tolto un peso dal petto, almeno con te posso essere me stesso>.
<Mi fa piacere Riley> gli dico <Ma sono sicura che anche Amy sarebbe felice che ti confidassi con lei. Sono sicura che ti accetterà per quello che sei>.
Arriviamo difronte alla porta della mia stanza, infilo la chiave e la apro. Riley mi sorride riconoscente.
<Non vieni?> gli domando, quando noto che non entra in camera con me.
Scuote la testa <No, sarà meglio che vada, sono quasi le undici e devo andare a prendere anche Amy>.
<Ok, ci vediamo domani allora> gli dico.
<A domani piccoletta> mi sorride lui, abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia.
Una volta che Riley scompare dalla mia visuale, rientro in camera e chiudo la porta. Jade non è ancora tornata. Rimetto al suo posto il cesto della biancheria e mi cambio.
Infilo un paio di pantaloncini, poi afferro la maglietta di Kyle, già asciugata, e me la infilo. Sto per mettermi a letto quando sento bussare alla porta. Due colpi leggeri, delicati e al tempo stesso decisi.
Mi viene subito da pensare che Riley si sia dimenticato qualcosa, non sarebbe la prima volta. Così raggiungo la porta, e mentre la apro esclamo con un sorriso <Allora, che ti sei dimenticato stavolta?>.
Ma non è lui.
Non è Riley.
La mia mano si aggrappa salda alla porta, completamente spalancata, e rimango come paralizzata alla sua vista.
Lui mi guarda, i suoi profondi occhi verdi mi squadrano dalla testa ai piedi, indugiando qualche attimo di più sulla maglietta che indosso. Le sue labbra si curvano in un leggero sorriso.
È sempre più bello.
I suoi capelli arruffati, l'accenno di barba sul mento e sulle guance. I vestiti che gli calzano alla perfezione, fasciando ogni muscolo del suo corpo. Il giacchetto nero di pelle.
<Ciao piccola> sussurra, facendo un passo avanti, verso di me.
Il suo tono è carico di felicità, mista però a senso di colpa, paura e preoccupazione.
La sua voce invade ogni parte del mio corpo e della mia mente, soprattutto il mio cuore, che si scalda non appena sente quelle due semplici parole.
Io, invece, non riesco a dire altro se non il suo nome.
<Kyle>.

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Spazio Autore:
Ciao a tutti ragazzi!
Allora? Vi è piaciuto il capitolo che avete appena finito di leggere?
Finalmente ci siamo, i nostri amati Sam e Kyle sono di nuovo, e finalmente, l'una difronte e all'altro!
Che succederà ora?

Ci tengo a precisare che Sam e Kyle non si sono mai lasciati, sono solo in un periodo di crisi.
Secondo voi Sam metterà da parte tutti i problemi avuti negli ultimi tempi, perdonando così Kyle?

Posso solo dirvi che la storia vera e propria inizierà dal prossimo capitolo, e che questo non era altro che un lungo prologo di quelle che saranno le nuove avventure dei nostri protagonisti preferiti.
Ne vedremo davvero delle belle, soprattutto per quanto riguarda Kyle... e chi secondo voi? Chi cercherà di portargliela via?

Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, le vostre opinioni, e se il capitolo vi è piaciuto.

Come già detto in Summer Love, sia quest'ultima che Il Miglior Errore della Nostra Vita subiranno una pausa nella settimana di 🌊🌴 Ferragosto 🌴🌊, perciò la settimana prossima niente aggiornamenti.

Ciao a tutti!! 😉

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