CAPITOLO 10

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KYLE

A quanto pare stasera nessuno ha voglia di parlare. Sto cercando di chiamare Emily da un quarto d'ora ormai ma anche lei, come Caroline, non mi risponde.
Al decimo tentativo che faccio dà di nuovo occupato, così rinuncio e butto il telefono accanto a me sul letto. Mi scoppia la testa per tutti i pensieri che ho, sto combinando un casino dietro l'altro ed ora ho messo in mezzo anche Caroline, che con questa storia non c'entra niente.
Questa storia riguarda soltanto me e Sam e nessun'altro.  Dobbiamo essere noi due a risolvere i nostri problemi.
Mentre sto pensando e ripensando a come posso sistemare tutto il casino che si è venuto a creare, sento bussare alla porta di casa. Chiunque sia non andrò ad aprire, non voglio vedere nessuno in questo momento. Voglio solo stare da solo.
Chiunque egli sia è davvero insistente perché continua a bussare ininterrottamente e come se non bastasse, il mio telefono comincia a squillare e leggo sul display il nome di Brandon.
Perfino la suoneria del cellulare mi da sui nervi in questo momento, perciò lo afferro, rifiuto la chiamata e lo getto di nuovo sul letto.
Tuttavia questo non basta, perché Brandon mi chiama un'altra volta, e un'altra ancora, finché alla fine mi rompo definitivamente le palle di rifiutare le sue chiamate e faccio per spegnere il telefono.
Proprio quando sono sul punto di premere il tasto "spegni", mi arriva un suo messaggio.
Lo apro e leggo:

Sono fuori casa tua.

In quel momento sento di nuovo bussare alla porta e la sua voce che dice <Kyle aprimi, lo so che ci sei, ho visto la tua macchina parcheggiata qui sotto>.
Non gli rispondo, ma lui non si arrende e continua a chiamarmi dall'altra parte della porta <Kyle, apri questa cazzo di porta! Non voglio farti il terzo grado come papà e Lexi, sono venuto qui per aiutarti. Sono tuo fratello ed è mio dovere starti accanto quando qualcosa non va>.
Scendo dal letto e attraversando il soggiorno, mi fermo difronte alla porta del mio appartamento  <Brandon vattene per favore, voglio stare da solo>.
<Kyle dai, sono qui per te. Apri la porta e parliamo> insiste lui.
Perdo la pazienza, quindi sferro un pugno contro la porta e urlo a mio fratello <Brandon, cazzo! Ho detto che voglio stare da solo, lasciami in pace!>.
<No che non ti lascio in pace cazzo!> urla a sua volta <Ti voglio bene e non ti lascio solo. Non vuoi aprirmi? Fa come ti pare, ma io rimarrò qui tutta la notte se sarà necessario>.
Mi passo una mano tra i capelli, frustrato e nervoso. Mi appoggio con la schiena alla porta e mi lascio scivolare finché non mi ritrovo seduto a terra.
Ovviamente non ne sono certo, ma potrei giurare che Brandon ha fatto lo stesso identico gesto e che ora si trova nella mia stessa posizione.
Sapete quella cosa che dicono sempre riguardo ai fratelli gemelli, che hanno una connessione speciale tra di loro? Beh, credo che non valga solo per i gemelli. Io e Brandon abbiamo sempre avuto questa cosa che ci permette di capirci al volo con un solo sguardo, che ci permette di percepire se uno dei due sta male, anche se siamo a chilometri di distanza o siamo divisi da qualcosa, in questo caso dalla porta di casa mia.
<Sono qui Kyle, non me ne vado> lo sento sussurrare dall'altra parte, questa volta più calmo.
Guardo la mia mano e mi rendo conto di avere ancora il telefono con me. Passo il dito sul display e lo sblocco, facendo apparire nuovamente il volto sorridente del mio angelo biondo.
Fisso i suoi occhi azzurri sullo schermo e senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovo a fare una cosa che non facevo da settimane e non avevo più avuto il coraggio di fare: la chiamo.
Quando mi rendo conto di quello che ho fatto però è troppo tardi per riattaccare, perché dopo soltanto tre squilli, sento finalmente la sua voce.
<Kyle> sussurra Sam.
La sua voce è triste e decisa allo stesso tempo. È uguale a come la ricordavo, è innocente, limpida, melodiosa e mi fa bruciare il cuore come il più ardente dei fuochi, ma c'è qualcosa in lei che ha il potere di calmarmi, come se ogni volta che parlasse mi trovassi difronte al più quieto dei mari. Mi fa sentire tranquillo, felice e mi da pace. Mi fa sentire amato.
<Kyle...> sussurra di nuovo, questa volta però sembra che la voce le si rompa al solo pronunciare il mio nome. So che sono egoista a dire una cosa del genere, ma se si commuove soltanto dicendo il mio nome, allora vuol dire che mi pensa ancora. Che mi ama ancora.
Faccio per parlare, ma improvvisamente dalla mia bocca non esce nessun suono, nessuna parola. È come se mi avessero tolto la capacità di parlare. Come se fossi diventato muto all'improvviso.
Ad un tratto, sento qualcosa rigarmi una guancia e una lacrima ricade sulla mia mano. Non mi ero neanche accorto che sto piangendo anche io con lei.
<Kyle parlami> mi dice, tra i singhiozzi <Lo so che sei tu... ti sento respirare>.
Vorrei tanto parlare, dirle qualcosa. Vorrei tanto dirle che l'amo, che la penso ogni istante, ogni minuto, ogni singolo secondo della mia vita. Vorrei tanto dirle che mi dispiace e che non faccio altro che pensare alle sue carezze, ai suoi baci, al suo sorriso meraviglioso.
Ma faccio l'unica cosa che riesco a fare. Riattacco.
Appoggio la testa alla porta così forte da farmi male e torno ad osservare il suo viso sul display del telefono. Scoppio a piangere e proprio mentre urlo <Cazzo!> lancio il telefono contro il muro. Lo osservo sul pavimento, lo schermo completamente rotto, ma il suo viso è ancora lì.
<Kyle> sento sussurrare Brandon dall'altra parte <Aprimi>.
Ormai privo di ogni forza, alzo una mano sulla maniglia e apro la porta di casa. Avevo ragione, Brandon è seduto sul pavimento, ma quando si accorge che mi sono finalmente deciso ad aprirgli, si alza di scatto ed entra in casa.
Richiude immediatamente la porta alle sue spalle e si inginocchia difronte a me. Non mi era mai successo di mostrarmi così debole di fronte a lui, ma non me ne frega niente. Mi accascio a lui, che mi avvolge in un abbraccio affettuoso. Lo stringo forte a me e continuo a piangere, a versare tutte le lacrime che non ho versato nelle ultime settimane.
<Non ce la faccio più Brandon> dico disperato tra le lacrime.
Brandon mi stringe forte, come faceva sempre quando eravamo piccoli e sussurra <Calmati Kyle, vedrai che risolveremo tutto>.
<Non ce la faccio piu> ripeto ancora una volta, scosso dal pianto.
<Si aggiusterà tutto fratellino, te lo prometto> mi dice, e giurerei che si sta commovendo anche lui.
Restiamo li, sul pavimento del soggiorno.
Brandon continua a stringermi forte a se ed io continuo a piangere, buttando fuori tutto quello che provo e pensando soltanto ad una persona.

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Spazio Autore:
Ciao ragazzi, buona domenica a tutti! 😄 Come state?
Come vedete sto cercando di pubblicare il più velocemente possibile, anche perché le idee sono tante, basta soltanto metterle nero su bianco! 😉

Come avete visto, alla fine il nostro Kyle è crollato, ma per fortuna c'è Brandon a prendersi cura di lui.
Come andranno le cose d'ora in poi?
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e quali sono le vostre opinioni.
Fatemi sapere anche se il capitolo vi è piaciuto e si vi ha emozionato almeno un po'. Se è così mi raccomando, lasciate una stellina. Più sono meglio è! 😉

Buona giornata a tutti e a presto con un nuovo imperdibile capitolo 😘

Profilo instagram personale: @f3de_freddy96

Profilo instagram della storia: @ilnostrofantasticoerrore

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