Capitolo (25) extra: La storia di Hikaru

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Premetto subito una cosa, il secondo arco si è concluso. Ho deciso di fare alcuni capitoli extra per raccontare delle side story per approfondire i personaggi. Gli metterò ogni tanto. Il primo capitolo riguarda Hikaru e il suo passato. Per facilitarne la scrittura è in prima persona. Spero vi piaccia l'idea e grazie per il vostro supporto.

Avevo solo nove anni quando è successo. Ero scappata di casa perché avevo litigato con i miei genitori. Forse se non l'avessi fatto, se non fossi scappata di casa, a quest'ora non rimpiangerei quel giorno.

Ero piccola e non capivo queste cose, ero molto ingenua forse è per questo che ho accettato l'aiuto di quella persona. Era un ragazzo molto gentile e giovane, o almeno così pensavo. Aveva dei bellissimi occhi grigi e dei lucidi capelli neri, insomma era un bel ragazzo. Mi chiese se mi ero persa.

- Si – gli risposi piangendo. Lui mi guardava in modo dispiaciuto e mi disse che mi avrebbe aiutato a tornare a casa. Essendo piccola ero corsa senza guardare la strada e non sapevo più dove mi trovassi. Accettai l'aiuto di quel ragazzo, non sapendo cosa stava per succedere.

Mi portò in casa sua, non capivo perché l'avesse fatto, non ero a casa mia, era l'unica cosa di cui ero sicura.

- Perché, questa non è casa mia – ricominciai a piangere. Dalla felicità di un ragazzo che mi aveva aiutata ero passata ad esserne terrorizzata.

- Tranquilla, stai tremando. Ti volevo solo offrire una tazza di tè – mi disse. Parlò in modo così dolce che la paura che avevo sparì in un attimo. E iniziai a fidarmi completamente di lui. E questo è stato il mio più grande errore della vita.

Mi stese sul letto, lui era nudo davanti a me. Vedevo tutti i suoi muscoli, compreso il suo coso. Ero terrorizzata, non sapevo più cosa fare. Ero debole mentre lui era molto forte, pensavo fosse gentile e invece si è rivelato per quello che era.

Mi strappò i vestiti e iniziò a stuprarmi. Io cercavo di resistere, non riuscivo a fare niente. L'ultima cosa che mi ricordo era che stavo piangendo. Più gli anni andavano avanti e più cercavo di dimenticare, senza riuscirci. Dopo questo fatto ho iniziato a perdere la fiducia nel genere maschile. Per me era come se non esistessero, anche per questo motivo mi innamoravo solo di ragazze.

Il mio primo amore fu una ragazza bionda con dei stupendi occhi azzurri. Era una ragazza dolce e gentile, molto femminile. Anche se era nell'accademia dei giovani guerrieri, non combatteva mai. Usava solo qualche magia per curare, il suo sogno era di diventare un'infermiera. Era la mia migliore amica da anni, mi piaceva tantissimo. Dopo che ci siamo conosciute e abbiamo passato molti momenti insieme, mi sono resa conto che mi ero innamorata di lei.

Non c'era momento che non pensavo a lei. Quando eravamo assieme ero felice, e quando mi abbracciava arrossivo sempre. Mentre quando non c'era pensavo sempre a lei. Ero presa talmente da lei, fino al fatidico giorno. Era vicino ad un ragazzo e sembrava contenta con lui. Non riuscì a trattenere ciò che provavo, e tra le lacrime le dissi i miei sentimenti.

- Pensavo fossimo amiche, ma a quanto pare ero l'unica a pensarla così – questo è quello che mi disse quel giorno. Ricordo che per settimane non uscì di casa. Ho pianto molto quei giorni, il mio primo amore era finito con il mio cuore in frantumi. Il suo sguardo era la cosa che mi aveva segnato di più. Mi stava guardando come se fossi sbagliata, era come se in quel momento la nostra felicità fosse finita. Forse se quel giorno fossi stata zitta e avessi sopportato, a quest'ora saremmo ancora amiche?

Gli anni passarono e col tempo il cuore si riaggiustò, mi innamorai diverse volte di ragazze. Ma quando lo scoprirono finì maltrattata da loro.

- Cosa c'è di sbagliato in me? - questa era la frase che ripetevo sempre. Il tempo passò e iniziai a combattere, e quando raggiunsi un certo livello entrai a Warrior League. Avevo 17 anni quando entrai in una delle leghe più forti. Tutti erano gentili, avevo preso più fiducia in me e nelle persone che mi circondavano. Ho sempre cercato di evitare di innamorarmi, ma non ce l'ho fatta. Quando la vidi non potei che innamorarmene.

Era una ragazza molto solitaria e silenziosa, era sempre in disparte. Non so perché lo facesse ma era molto abile come guerriera. Il suo nome era Kurumi. Con il passare del tempo diventammo amiche. Ormai ero innamorata di lei, ma dovevo trattenere i miei sentimenti. Il tempo passava e un anno dopo entrò un ragazzo a Warrior League, si chiamava Ryuu. Avevamo combattuto nell'accademia, mi stava simpatico. Era la prima volta che aprì il mio cuore ad un ragazzo.

Le cose con lui stavano andando bene finché non mi disse il fatidico 'Ti amo'. Non riuscivo a crederci, così scappai lasciandolo lì. Mi diressi verso Kurumi, non potevo accettare i suoi sentimenti.

Kurumi si preoccupò molto di me, ormai non riuscivo più a trattenermi con lei. Ne ero follemente innamorata, e ogni giorno vivevo nella paura che dovessi separarmi da lei.

Le dissi ciò che era successo e mi consigliò di uscire con lui. A quel punto non ce la feci più e mi dichiarai a lei. Dopo essermene accorta, scoppiai in lacrime. Avevo paura di ciò che stava per succedere, solo al pensare che Kurumi mi avrebbe odiata, faceva male al cuore.

- Anche tu mi piaci Hikaru – contro tutte le mie aspettative e paure Kurumi accettò i miei sentimenti. Mi avvicinai a lei e le chiesi se potessi baciarla. Era rossa in volto, anche io lo ero. Mi asciugai le lacrime e la baciai. Le sue labbra erano molto soffici, mi teneva stretta. Era la prima volta che una ragazza ricambiava i miei sentimenti.

- Grazie, Kurumi. Ti amo tanto – le feci un sorriso ammaliante. Ero così felice di aver trovato la mia anima gemella. Forse è vero che ho ancora dei rimpianti per il mio passato. Ma forse se tutto ciò non fosse accaduto ora non avrei l'amore della mia vita.

Grazie per essere sempre con me, Kurumi.


Prossimo capitolo inizia il terzo arco denominato, "Legion Sage". A domani.

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