Warrior League

Capitolo 55 La nascita di un mostro

Lo sguardo di Hikaru era vuoto, non traspariva nessun sentimento. Nel suo cuore non c'era né rabbia né felicità, il vuoto totale. Si stava avvicinando alla sua avversaria che se la rideva beffardamente. Anche se non provava sentimenti, sentiva come un represso senso di vendetta che la spingeva a uccidere il suo nemico. Da tempo era si era sentita inferiore a molti, ma ora percepiva un incredibile forza pervadere tutto il suo corpo. Mise davanti a sé il braccio e nella sua mano apparve una spada. Era diversa dalla sua spada precedente.

- Masamune, dammi tutta la tua forza – disse Hikaru brandendo la spada davanti a sé. Hikaru venne rivestita di un'energia oscura. Da una normale katana si formarono delle ramificazioni taglienti, fatte di energia oscura. Nella sua mano sinistra apparve una cortina nera che rivestiva completamente la sua mano. Hikaru si lanciò all'attacco con un potente fendente. La sua avversaria blocco facilmente l'attacco, tuttavia venne colpita con un raggio oscuro che la scaraventò a parecchi metri di distanza.

- Forse ti stavo sottovalutando, sei più forte di quanto sembri – disse Yumi passandosi il polso sulla bocca. – Vorrà dire che sarà più divertente ucciderti. Dark Dragon Fang – Yumi contrattaccò con un potente fendente. In quel colpo c'era tutta l'energia dei draghi. Era come essere colpiti dalla zampa di un drago. Non si fermò e continuò ad attaccare senza lasciare respiro alla sua avversaria.

- Avanti, dov'è finita tutta quella determinazione di prima – disse la donna cominciando a ridergli in faccia. Ad ogni colpo lo sguardo di Hikaru era sempre basso. Anche se prima aveva mostrato una forza, era come se quella di prima fosse stato solo uno sfogo temporaneo. Lo sguardo di Hikaru non cennava a cambiare e restava sempre con il volto rivolto verso il basso. Subiva ogni colpo senza dilagarsi dal dolore o altro, come se la sua ragione di vivere non esistesse più. In un certo senso era così, dato che il suo amore era svanito davanti ai suoi occhi senza che lei potesse fare nulla.

All'improvviso riaprì gli occhi.

- Sparisci – urlò Hikaru. Il colpo fu così veloce che non si riuscì a vedere nulla. Un'enorme esplosione si era formata davanti a Hikaru. L'energia sprigionata in quel colpo era riuscito a frantumare il paesaggio circondante. La donna venne scaraventata a centinaia di metri di distanza. Il colpo che aveva subito le aveva procurato ingenti danni.

- Bastarda! – urlò la donna facendo uno scatto in avanti. Arrivò davanti a Hikaru e tirò un fendente con la sua spada. Il colpo sembrava stesse per colpire Hikaru, tuttavia le cose andarono diversamente dalle aspettative.

Le ramificazioni della spada di Hikaru bloccarono la lama di Yumi in modo preciso.

- Element Eradicator, Dark Oblivion – la magia della sua avversaria sparì nel vuoto e venne riversata contro di lei, facendola crollare a terra. Guardando Hikaru negli occhi prese paura, davanti a lei non si trovava un essere umano, ma un mostro. Era come vedere un demone in persona davanti ai propri occhi.

- Ti prego risparmiami, altrimenti non potrò riportare in vita la tua ragazza – esclamò Yumi indietreggiando dalla paura.

- I morti non possono ritornare in vita, la pagherai cara per ciò che hai fatto – le rispose Hikaru. Con un fendente oscuro tagliò il suo corpo a metà facendolo esplodere di sangue. Finito lo scontro Hikaru si diresse verso l'ormai cadavere di Hikaru. Vicino a lei c'era un uomo, quell'uomo stava sorridendo vedendo ritornare Hikaru.

- Chi sei, ti consiglio di allontanarti da lei – lo avvertì Hikaru con uno sguardo inquietante.

- Tranquilla non ho intenzione di farti niente. Voglio solo farti una proposta. Immagino tu la rivoglia viva, vero? – chiese l'uomo con un sorriso sul volto.

- Sentiamo quale sarebbe la tua proposta – disse Hikaru con interesse, anche se il suo volto minaccioso non si fermava.

- Se vuoi posso riportarla in vita, ma in cambio dovrai uccidere Ryuu Takezawa – disse l'uomo sorridendo ancora di più. A quel punto lo sguardo di Hikaru cambiò, spalancò gli occhi dallo stupore. Per un po stesse zitta, non voleva uccidere il suo migliore amico. I due avevano passato tanti bei momenti assieme, non avrebbe mai potuto fare del male a Ryuu. Tuttavia, ormai era una strada del non ritorno, per salvare Kurumi avrebbe fatto di tutto.

- E chi mi dice che tu rispetterai l'accordo, Hajime? – disse riconoscendo l'uomo davanti a sé. Anche se davanti a lei c'era il suo nemico più grande, ormai aveva fatto la sua scelta.

- Te lo dimostrerò subito – Hajime mise distese il palmo della mano sopra il corpo di Kurumi. Dentro di lei entrò una forza oscura e il corpo della ragazza iniziò a dilaniarsi. Dopo poco riprese coscienza, tuttavia non aprì gli occhi e restò ferma dov'era. Aprendo leggermente l'occhio vide Hikaru e un altro uomo davanti a sé.

- Va bene, ucciderò Ryuu. È una promessa – alle parole di Hikaru, a Kurumi sussultò il cuore. Davanti a lei non c'era più la sua dolce Hikaru, ma un mostro assetato di sangue.

Nello stesso momento Edira e Ryuu si trovavano l'uno di fronte all'altro. Fratello e sorella separati alla nascita si trovavano l'uno di fronte all'altra.

- Tu... - disse Ryuu arrabbiato nei confronti della ragazza. Se si trovava qui significava che Dron era caduto, quindi era profondamente arrabbiato con la ragazza.

- Ti prego Onii-chan non guardarmi così – disse Edira tristemente. Ryuu sapeva che stesse fingendo e si arrabbiò ancora di più estraendo le spade. – Lo sai che non puoi battermi fratellone – rispose Edire vedendo che Ryuu aveva sfoderato le spade. Anche lei sfoderò la sua falce, ma solo in caso di difesa. – Forse devi capire ancora molte cose Ryuu, per esempio il fatto che io e te siamo fratello e sorella. Ma non per questo avrò riguardo nei tuoi confronti. Avanti Ryuu dimostrami di che pasta sei fatto –

Dopo quelle parole il cuore di Ryuu esplose. Non riusciva a capire come fosse possibile che fosse sua sorella. All'inizio non ci credeva, ma l'aura che emanava era simile alla sua, perciò dovette ricredersi.