Capitolo 65 Una forza leggendaria

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L'allenamento di Maya era iniziato da qualche giorno. Fino ad ora aveva continuato a camminare per salire su un monte. La cosa sembrava semplice, tuttavia più si cominciava a salire più la pressione diventava forte. I passi si facevano sempre più pesanti, e la forza richiesta per avanzare diventa maggiore. Non solo il corpo si stancava molto di più a livello fisico, ma anche a livello spirituale la propria mente veniva fatta pezzi. Per questo era definito "allenamento della distruzione spirituale". È vero che chi riusciva nell'impresa otteneva una forza leggendaria, ma è anche difficile sopravvivere. In tutta la storia solo pochi eroi sono riusciti nell'impresa, in particolare tutta la famiglia Takezawa. Forse era per questo che il Clan aveva sempre dominato, per via della forza ottenuta su questi monti. A differenza dei Monti Draconici originali, ossia quelli posti dall'altro lato, questo è la parte dei veri draghi.

In questo momento Maya non era nemmeno arrivata a metà strada. Ryuu aveva deciso che per incrementare ancora di più la forza della ragazza, avrebbe dovuto percorrere la strada completamente da sola. Ormai erano passati due giorni da quando aveva cominciato a camminare da sola. Il panorama era monotono, sotto di lei vi era il nulla dato da una fitta nebbia. Percorreva sempre le stesse pareti rocciose, inoltre ogni tanto doveva fermarsi per l'enorme fatica che stava facendo.

- Stupido... appena arrivo in cima... te la farò pagare...- disse Maya con in fiatone. Aveva deciso che avrebbe ripreso non appena si sarebbe riposata. Sopravvivere a quell'inferno l'avrebbe sicuramente portata ad un livello superiore a quello attuale. Stava pensando se avrebbe raggiunto la forza del Ryuu che per tutta la vita aveva ammirato. Forse se sarebbe riuscita a sconfiggere il Dark Emperor avrebbe dimostrato al padre quanto sia forte. Nella sua mente vi era solo Ryuu, voleva talmente tanto far impressione su di lui da spingerla a continuare.

Anche se quello che voleva veramente era fare colpo su Kaya, la figlia adottiva di Hikaru e Kurumi. Era da un po di tempo che lei si era innamorata di lei. Tuttavia, ogni volta che provava ad avvicinarsi veniva respinta malamente da lei.

Due anni fa...

Kaya era una ragazza bellissima, anche ora lo è, anzi lo è sempre stata. Aveva dei magnifici capelli biondi, così chiari da essere vicini al bianco. Inoltre i suoi stupendi occhi azzurri, ammaliavano ogni ragazzo. Anche quando la prima volta ho provato a raggiungere il suo cuore sono stata respinta malamente. Abbiamo sempre vissuto vicine, eravamo migliori amiche sin da piccole. I nostri genitori si conoscevano forse per questo eravamo cresciute come sorelle.

Tuttavia, finì per innamoramene. Non c'era un momento in cui non pensassi a lei. Finivo sempre farmi trascinare da lei ovunque, combattevamo assieme, insomma facevamo di tutto assieme. Ma per colpa del mio egoismo rovinai il nostro rapporto, distruggendo tutto quello per cui avevo lavorato.

- Kaya, io sono da sempre innamorata di te... per favore usciamo insieme – quel giorno la stava guardando con il volto divampato di rosso. Tuttavia a differenza mia il suo volto mostrava solo uno sguardo freddo e gelido, come se questo l'avesse urtata.

- Eh allora. Questo non ha niente a che fare. Pensi che perché sia cresciuta con due madri debba essere come quelle sporche lesbiche. Per anni a scuola ho dovuto sopportare questa straziante realtà. Le persone come te sono le peggiori. Pensavo fossimo amiche, ma evidentemente ero l'unica a pensarla così... - mi rispose con una tale rabbia repressa nel cuore. Confessandomi cose che in questi anni non era mai riuscita a dirmi.

- No ti sbagli, anche io penso a te come un'amica. È vero che provo questi sentimenti, ma ci posso convivere restando al tuo fianco come un'amica... -

- Smettila di parlare! Sparisci dalla mia vita! Non parlarmi più. Non ti voglio più vedere! – da quel momento in poi la vidi raramente. Solo in alcune occasioni riuscivo a vederla a Warrior League. Tuttavia non c'erano altre occasioni in cui potevo vederla. Da quel giorno la mia vita si bloccò e pensai solo a diventare più forte. Ogni tanto la vedevo in compagnia di abili guerrieri, non so se fossero i suoi ragazzi oppure dei semplici passatempi. Ho continuato ad andare avanti ed è per questo che continuo a combattere. Perché spero che un giorno lei possa perdonarmi per aver distrutto la nostra amicizia.

In quel momento Maya aprì gli occhi. Si era sdraiata su una roccia per riposare. Dopo aver ripensato a ciò le era scesa qualche lacrima dagli occhi. Infondo da quel giorno i suoi sentimenti non erano cambiati. Tuttavia solo rinunciando a ciò, rompendo i ponti col passato avrebbe permesso a lei di maturare e diventare più forte. Sentiva il suo corpo ardere di passione, la passione che aveva perso da anni. Le sue braccia stavano bruciando e piene di una strana luce. Togliendosi la maglia vide due simboli, erano i Dragon Emblems, gli stessi che quindici anni fa possedeva Ryuu. Concentrò il suo potere con quello presente nell'aria che la circondava. Il potere dei draghi si riversò dentro di lei, investendola con una nuova forza. Il suo sangue stava ribollendo dentro di lei, come animale affamato dopo anni di letargo.

- Dragon Drive – il corpo di Maya si rivestì in un'armatura. La riconobbe dalle storie di Ryuu, era l'armatura dell'Eclissi, nata dall'unione del potere di Ecrinos drago dell'Ombra e Celestus drago della Luce. I suoi colori grigi, con parti di colore nero ed altre di colore bianco la rendevano magnifica. Inoltre sulla sua schiena si erano formate delle ali e una coda metallica lunga.

Con il nuovo potere ottenuto prese il volo fino ad arrivare in cima al monte. Dall'alto vide Ryuu che stava seduto a meditare e davanti a lui vi era un gigantesco drago.

- A quanto pare l'ospite di cui mi parlavi Ryuu è arrivato! – disse il possente drago a Ryuu. Era un dragone nero gigantesco. La sua voce era maestosa e incuteva timore a chiunque la udisse, inoltre anche lo stesso drago poteva spaventare solo a vista.

- Si finalmente ha risvegliato il potere represso che per anni è stato dentro di lei. O almeno così sembra. – rispose Ryuu con un leggero sorriso sul volto.

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