Warrior League

Capitolo 56 Fratello e sorella

Solo ora aveva capito che aveva una sorella. Ma se fosse stato così com'era possibile che sua madre non gliene avesse parlato?

- Se vuoi sapere chiaramente tutto, te lo dirò. Però ti prego non odiarmi, ho fatto tutto questo per incontrarti, Onii-chan. – disse la ragazza timidamente.

- E allora perché avresti ucciso Dron e Lazar – disse Ryuu ancora più arrabbiato.

- Sono stati loro i primi ad attaccarmi. Era solo per legittima difesa. Se sapevo che fossero dei tuoi amici non avrei mai fatto loro del male – si cercò di scusare Edira con una voce dolcissima. I suoi occhi erano magnifici e la sua bellezza radiava ovunque. Non pareva fingere, anzi al contrario, sembrava essere molto sincera.

- Allora se vuoi che ti creda, combatterai al mio fianco per sconfiggere Hajime? – chiese Ryuu alla sorella per metterla alla prova. Se sarebbe stata dalla sua parte l'avrebbe accettata e perdonata per ciò che aveva fatto. Anche se non voleva accettare che avesse ucciso i suoi amici, non poteva fare altrimenti. Era sua sorella, e anche se non l'aveva mai vista, era suo compito prendersi cura di lei.

- Va bene. Starò dalla tua parte Ryuu. – sorrise felicemente la ragazza. – Per dimostrarti la mia fedeltà ti dirò come sconfiggere Hajime. Vedi Hajime è immortale fino a che noi 5 pilastri esistiamo. Oltre a me ci sono altri 4 pilastri la quale forza è superiore a qualunque guerriero esistente. Quindi se riuscirete a sconfiggerli tutti sarete in grado di sconfiggere anche Hajime. – disse Edira.

- Quindi cosa proponi di fare Edira? – le chiese Ryuu.

- Direi di puntare a Yumi Takezawa, l'ex quinta master di Warrior League. Il suo compito era quello di andare all'edificio di Warrior League mentre gli altri quattro vi tenevano impegnati. A quanto pare siamo stati tutti sconfitti, tranne lei. Quindi se riusciremo a battere Yumi, potremmo sconfiggere facilmente anche Hajime – spiegò Edira. Dopo aver ascoltato le sue parole, i membri sopravvissuti di Warrior League si diressero verso l'edificio della Lega. La capitale era completamente distrutta e ormai si sarebbero aspettati che lo fosse anche Warrior League, tuttavia non fu così. L'intero edificio era ancora in piedi, come se non avesse subito alcun danno. C'era del sangue sparso nelle vicinanze, all'inizio pensarono che fosse quello di qualche guerriero della Lega. I sospetti vennero dissolti quando sul volto di Edira apparve un'espressione stupita.

- Com'è possibile, questa è Yumi. È impossibile che qualcuno sia riuscito a ridurla in queste condizioni – disse Edira con un volto sconvolto. A quanto detto da lei era la più forte tra tutti i pilastri, quindi vederla stesa a terra era molto strano. Non sapeva chi fosse stato, anche perché a parte Hajime non esisteva nessun guerriero che avesse un potere talmente tremendo.

Il gruppo si mise ad indagare sul misterioso cadavere e improvvisamente apparvero due uomini in lontananza. Erano Takeo e Masaru. Entrambi avevano delle ferite ma sembravano star bene.

- Takeo, Masaru. Siete qui anche voi, come mai siete in questo stato? – chiese Ryuu.

- Abbiamo dovuto combattere contro degli avversari formidabili. – disse Takeo sorridendo. Edira spiegò anche a loro la situazione, e gli disse che gli avversari che avevano sfidato erano i pilastri di Hajime. Tutto sembrava andare per il meglio, ma non c'era traccia di alcuni dei loro amici. In primis, sia Hikaru che Kurumi erano disperse e non si sapeva se fossero ancora vive o meno. Solo al pensare che gli fosse successo qualcosa rendeva Ryuu spaventato. Improvvisamente si vide una persona sulla cima dell'edificio. Era una ragazza con i capelli corti, tuttavia non si riusciva a vedere chiaramente il suo volto.

- Ti stavo aspettando Ryuu – la ragazza scese dall'edificio e si avvicinò a Ryuu e i suoi amici. I capelli della ragazza erano bianchi come la neve. La prima cosa che si notava era il suo sguardo, perché non traspariva alcuna emozione. Ryuu non conosceva la ragazza, eppure lei sapeva chiaramente chi era.

- Ma come non mi riconosci Ryuu, eppure abbiamo passato tanti momenti assieme – disse la ragazza. Solo allora Ryuu riuscì a capire chi fosse. Nei suoi occhi vide una ragazza bionda coi capelli lunghi, solare. Anche se era passato solo poco tempo da quando si erano lasciato, era diventata irriconoscibile.

- Hikaru, sei davvero tu? – chiese Ryuu colpito di vederla in questo stato. Era come se la sua personalità fosse stata prosciugata. – Insomma, sono passate solamente due settimane. Cosa ti è successo? –

- Tu noi sai nulla. Per due anni non mi hai nemmeno calcolata. Non avevi nemmeno notato il fatto che fossi appena tornata da una missione. Se parli del mio aspetto, è successo solo qualche ora fa. Ma ora che importa, ora mi faresti il favore di morire – Hikaru sfoderò la sua spada con le ramificazioni oscure. La sua mano destra si ricoprì di un'energia oscura e si lanciò all'attacco di Ryuu.

- Che stai facendo Hikaru, non è questo il momento di combattere. E poi non riusciresti mai a sconfiggermi – disse Ryuu, in modo che Hikaru si arrendesse. Sfoderò anche lui le sue spade, ma solo per difendersi dagli attacchi della sua amica.

- Se davvero non vuoi combattere con me, solo perché eravamo amici, allora fatti uccidere. In quanto sesto pilastro di Hajime ho il dovere di ucciderti – queste parole fecero sussultare il cuore di Ryuu. Davanti lui c'era il nemico finale che avrebbe fatto in modo di arrivare a sconfiggere Hajime. Tuttavia, il suo nemico era anche la sua migliore amica. Aveva passato dei bei momenti con Hikaru, e anche se non l'aveva vista per due anni le era comunque legato.

Ryuu restò in silenzio per un po. Non riusciva ancora a capacitarsi che il suo nemico fosse Hikaru. Tuttavia anche se avesse dovuto combattere con lei, avrebbe combattuto al massimo della sua forza. In passato avevano già combattuto contro molte volte, quindi era come se i due fossero tornati ai vecchi tempi. Inoltre era sicuro che dietro a tutto ciò ci fosse il suo motivo, perciò avrebbe dato la sua fiducia all'amica e doveva combattere contro di lei alla sua massima potenza.

- Eh va bene Hikaru, combatterò contro di te. Ma non pensare che mi tratterrò. -