Capitolo 6 - I Salvatori

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Kat camminava affianco a Dwight, cercando di non guardargli il volto sfigurato, ma non riuscendoci e finendo inevitabilmebte a fissarlo. Si domandava come avesse potuto procurarsi una ferita del genere ed essere ancora vivo.

Magari è stato un incidente. Si probabilmente si, non potrebbe essere nient'altro.

Kat si era convinta di questa versione dei fatti.

Nel frattempo i due erano giunti in un grande spazio comune dove per la prima volta Kat vide quello che pensava non avrebbe mai più rivisto: persone. Tante persone. Tutte intente a lavorare.

Dwight le indicò una coda davanti ad un tavolino e le disse di seguirlo. Una volta in coda l'uomo cominciò a spiegarle più nel dettaglio le regole secondo le quali vivevano e che cosa fossero questi compiti che ognuno doveva svolgere. Quando fu il loro turno, a Kat venne assegnato il lavoro di lavanderia.

<Poteva andarti peggio> rise Dwight.

La ragazza era abbastanza indifferente a ciò che le era appena stato detto nonostante le fossero state spiegate bene tutte le dinamiche del proprio compito. Non si era ancora resa conto di tutti i risvolti di quel compito.

<Inizierai subito> le disse Dwight facendole segno di seguirlo e le mostrò dove si trovava la lavanderia.
Una volta arrivati, Dwight la lasciò sola e proseguì oltre senza troppi indugi. Kat ora aveva un'idea più chiara di come funzionavano le cose lì al Santuario, nome poco azzeccato per un posto così spoglio e tetro.
Il sistema dei punti le sembrava abbastanza equo e pensando a come sarebbero andate le cose adesso, aveva cominciato a lavorare.

Beh non sembra poi così male questo posto... In fondo mi danno tutto quello di cui ho bisogno e in cambio mi chiedono solo di fare qualcosa per loro. Sembra fin troppo bello per essere vero. Dov'è la fregatura? Qualcosa non quadra... Staremo a vedere.

Kat cominciò a prendere i vestiti puliti ed a piegarli.

Negan. Che uomo strano. Inquietante in realtà...e poi quella mazza, Lucille, mio dio mi mette i brividi quella cosa.

Dopo una decina di minuti i vestiti erano tutti sistemati e Kat si era voltata per prendere una cesta in basso. Quando si voltò fece un salto, si portò una mano al petto ed esordì <Dio!>.

<Beh mi hanno chiamato in tanti modi ma Dio mai... O almeno, non ancora>

<Mi hai spaventato> rispose Kat.

<Davvero? Sono così brutto secondo te?> disse ridendo Negan avvicinandosi a lei.

Si stava avvicinando. Troppo. Kat aveva indietreggiato fino ad appoggiarsi contro un tavolo dietro di lei e quando Negan fu a pochi centimetri da lei, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò <Non hai ancora risposto alla domanda che ti ho appena fatto...> e dopodiché tornò a guardarla dritta in faccia per non perdersi nulla della sua reazione.

Merda. E ora cosa gli dico?

In realtà Kat non lo aveva mai guardato bene, sapeva riconoscerlo ma non si era mai soffermata sui suoi dettagli visto che le poche occasioni in cui avevano avuto a che fare erano state tutt'altro che piacevoli.

Se gli dico che è brutto ovviamente si arrabbierà, ma se gli dico che non lo è, potrebbe montarsi la testa. Sinceramente non so nemmeno che dirgli: non l'ho mai guardato così attentamente. A dir la verità non so nemmeno di che colore abbia gli occhi. Che situazione di merda!

Negan aveva notato che la ragazza stava leggermente arrossendo per l'imbarazzo. Kat, invece, non si era accorta che il silenzio stava durando un po' troppo poiché era totalmente assorta nei propri pensieri.
Così Negan passò un dito sul braccio della ragazza, toccando la sua pelle nuda, facendole venire i brividi e fissandola negli occhi le disse:

<Ho capito. Non ti preoccupare, è normale...sei imbarazzata. Stavo solo scherzando> abbozzando un sorriso.

E così dicendo si scostò leggermente indietro ritraendo la mano e mostrando stavolta la sua dentatura perfetta.

Dio che strana sensazione.

Negan || Ita || The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora