Capitolo 28 - Prendimi Se Ci Riesci

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Dopo l'incontro poco piacevole con il balestriere, Kat era diventata molto più prudente: prima di uscire di casa si assicurava sempre di aver nascosto le armi in vari punti della casa in caso di necessità, la sera andava a controllare le trappole che aveva piazzato fuori prima che diventasse buio e soprattutto quando si aggirava per i boschi era molto più cauta. L'esperienza insegna.
Dopo l'attacco, era andata a prendere il dardo e l'aveva osservato sperando che le potesse dire qualcosa, ma nulla.
Era solo un dardo come tanti altri.

Erano passati due o tre giorni e Kat non usciva più molto di casa se non in caso di necessità e con le dovute precauzioni. Ora non poteva più preoccuparsi di vivere ma di sopravvivere. E per sopravvivere le serviva del cibo che doveva andare a cacciare. Non era mai stata particolarmente brava a cacciare ma aveva dovuto imparare in fretta.

Era mattino presto e Kat si era già appostata ad aspettare che qualche povero animale passasse e le offrisse l'occasione giusta. Fortunatamente non dovette aspettare molto prima che un cerbiatto passasse di lì.

Eccolo, ci siamo. Poverino, è davvero bello. Mi spiace doverlo fare.

Prese bene la mira e quando fu fermo, chiuse gli occhi e sparò un solo colpo. L'animale cadde a terra morto.
Kat si alzò e andò verso il cerbiatto, sperando di non averlo fatto soffrire.
Una volta lì lo accarezzó: aveva il pello soffice e caldo ed un'aria così innocente.

Mi spiace piccolo.

Lo afferrò per le zampe come meglio poteva e lo sollevò per riportarlo in casa. Mentre camminava improvvisamente notò uno scintillio metallico vicino ad un albero e subito dopo il rumore di un grilletto. Istintivamente si gettò a terra lasciando cadere la sua preda ed evitando miracolosamente il colpo.

Cazzo, di nuovo!

Kat aveva ancora l'arma con sé ma per poterla usare doveva prima trovare un posto in cui nascondersi. Si alzò e cominciò a correre di nuovo: una volta nascosta dietro un albero, prese la pistola e cominciò a guardarsi intorno. Non vedeva nulla ma sapeva che c'era ancora qualcuno oltre a lei. Per attirarlo allo scoperto avrebbe dovuto fare da esca. Non era un'idea geniale ma era l'unico modo.

Prese tutto il coraggio che aveva in corpo e cominciò a correre verso l'albero affianco e non appena vi fu dietro, un dardo colpì in pieno l'albero conficcandovisi dentro. Appena sentito il colpo Kat saltò fuori e sparò alcuni proiettili. Era un gioco che non poteva andare avanti all'infinito e avrebbe perso chi per primo avrebbe finito le munizioni.

Kat era quasi a corto di proiettili: doveva tornare di corsa a casa anche se non sarebbe stato facile. Prima di uscire allo scoperto sparò ancora due colpi e cominciò a correre con il cuore in gola. Dietro di lei sentiva qualcuno correre, poi d'un tratto due colpi di pistola provenienti da un'altra direzione ed il rumore dei passi cessò. Kat non si fermò fino a quando non fu dentro casa: chiuse la porta in fretta e furia e mentre si stava dirigendo verso il suo nascondiglio sentì il rumore della pelle del divano stirarsi e poi una voce.

<Ah ah, ferma dove sei...>

Negan || Ita || The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora