Capitolo 51 - Una Parola Di Troppo

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Kat era arrivata da poco ad Alexandria e si era tormentata per tutto il viaggio continuando a chiedersi cosa avrebbe dovuto dire a Rick per convincerlo ad attaccare subito, finché Negan era ancora a casa sua.

Una volta entrata ad Alexandria era andata subito a cercare l'uomo e dopo avergli stampato un sonoro bacio sulle labbra, lo aveva invitato a dirle se avesse riflettuto abbastanza sul da farsi.

<Vedi Kat, ci ho pensato a lungo ed attentamente> spiegò mentre la ragazza lo guardava con gli occhi speranzosi.

<Mi spiace ma non possiamo anticipare: le altre comunità non sono ancora pronte del tutto ed anche noi stiamo sistemando le ultime cose. Attaccare prima ci esporrebbe ad un rischio maggiore... Ed inutile>

Kat strinse in pugni e digrignò i denti.

Dio! Non potete capire cosa stiamo rischiando. Quanto sarebbe più facile dirgli che Negan è ancora vivo e che si deve fare tutto adesso o mai più... Ma ci sarebbero troppe altre cose da spiegare, cazzo.

<No Rick, tu non capisci, ogni minuto che passa è un minuto in più in cui Negan potrebbe tornare. E se lui tornasse le cose andrebbero sicuramente diversamente: dobbiamo attaccarli subito!> Kat si era fatta trasportare dalle emozioni ed aveva alzato la voce.

<Calma Kat. Non sto dicendo che tu non abbia ragione, dico solo che non siamo pronti. Attaccheremo tra pochi giorni, te lo prometto, ma non adesso> le disse Rick prendendola per le spalle dolcemente vedendola così preoccupata.

<Va bene> rispose Kat abbassando lo sguardo sconfitta e lasciando che l'uomo l'abbracciasse.

Dobbiamo solo sperare che Negan non torni al Santuario prima dell'attacco.

Kat continuava ad essere estremamente tesa: sentiva che qualcosa non andava bene e Rick lo aveva notato.

Per distrarla, l'aveva invitata a fermarsi da loro dopo aver finito di sistemare i veicoli per l'attacco.

Dopo cena, Rick e Kat erano andati in camera. La ragazza si era lasciata cadere nel letto e, poco dopo, Rick si era sdraiato affianco a lei cingendola con le braccia in un caldo abbraccio.

Era davvero dolce con lei, così come lo era con i suoi figli quando non doveva essere severo per insegnare loro quanto fosse pericoloso e crudele il mondo in cui vivano adesso.

Rimasero abbracciati in silenzio a lungo, fino a che Rick non cominciò a parlare.

<Kat?>

<Mh?> ripose la ragazza ancora avvolta dalle lunghe braccia dell'uomo.

<Perché non vieni a stare qui ad Alexandria? Potresti avere una casa tutta tua...> la ragazza si voltò delicatamente pronta a rispondere all'uomo.

<Perché...> cominciò decisa, fino a che non incontrò i suoi occhi azzurri. Si perse un attimo in quello sguardo magnetico, le iridi erano talmente brillanti da far luccicare il colorito glaciale che l'aveva stregata.

<Non sono pronta Rick> ammise sincera.

Non era pronta, si sentiva trattenuta, come se fosse stata legata ad una fune che piano piano la tirava a sé, sottraendola lentamente a quella vita a cui si stava abituando.

Rick provò ad accennare un sorriso per nascondere il velo di disappunto che la risposta della ragazza gli aveva creato, ma lei poté leggere perfettamente che in realtà l'uomo si aspettasse una risposta diversa.

<Non fa niente, non ti voglio costringere. Quando sarai pronta, me lo dirai> sorrise tenendola stretta a sé.

Il silenzio aveva dominato la scena fino al mattino dopo, accompagnando il sonno profondo in cui entrambi erano caduti.

Il mattino dopo Kat si era sveglia per prima e ne aveva approfittato per uscire di casa e riflettere, seduta sui gradini della casa. Poco dopo era stata raggiunta da Carl ancora assonnato.

<Buongiorno Kat. Come mai sei già sveglia?> chiese sbadigliando il ragazzo.

<Buongiorno Carl. Potrei farti la stessa domanda... Nessun motivo in particolare comunque: mi sono svegliata e non riuscivo a prendere più sonno> rispose facendogli segno di sedersi vicino a lei.

Il ragazzo si sedette in silenzio affianco a Kat con lo sguardo perso nel vuoto.

<Pensi mai a cosa succederà dopo l'attacco? Voglio dire, se vinciamo, cosa dovremo fare?> chiese dubbioso Carl.

Kat non voleva né parlare né pensare a quello che stava accadendo, voleva dimenticarsi tutto e ricominciare da capo.

<Non lo so Carl, ci sono troppe cose in ballo>

<Che vuol dire "troppe cose"? Cosa sarebbero?>

<La tua vita Carl, la mia, quella della tua famiglia e di centinaia di altre persone. I Salvatori sono tanti, ben organizzati ed armati, sono disposti a tutto e non hanno paura di fare quello che fanno. Voi invece siete brave persone Carl, tuo padre è una brava persona. Ogni minuto che passa in cui non attacchiamo è un minuto in più in cui i Salvatori si organizzano meglio... E le chance che noi vinciamo si abbassano. Ho provato a dirlo a tuo padre ma non vuole anticipare l'attacco e...> Kat voleva togliersi quel peso che la stava schiacciando dallo stomaco, ma sapeva che mettere al corrente Carl di una cosa del genere sarebbe stato uguale a sganciare una bomba.

<E...?> continuò Carl capendo che c'era dell'altro.

<E Ne...> si fece scappare Kat.

<Ne cosa?>

<Niente> rispose la ragazza frettolosamente per mettere a tacere la curiosità del ragazzo.

Subito gli occhi di Carl si fecero sospettosi e quando guardò Kat negli occhi, lei arrossì e si alzò di scatto, congedandosi rapidamente prima che le scappasse altro.

Negan || Ita || The Walking DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora