Lauren aspirò, trattenne il respiro per permettere alla sostanza di agire con più mole, poi espirò. Erano anni che non si faceva una canna.Quella mattina William stava preparando la colazione dalla sua confortevole roulotte. Il piano cottura aveva una finestrella che offriva una visuale sul di fuori, che comprendeva la roulotte di Lauren. Aveva visto uscire una bella ragazza, capelli corvini, lineamenti spigolosi, silhouette desiderabile, per non parlare del di dietro... Non aveva badato alla creanza o alla morale, un vecchio come lui non aveva molto da fare se non sbirciare nelle vite altrui, sentirsi parte di esse con reminiscenze proprie che lo riportavano ad anni goliardici che non sarebbero tornati. Aveva aperto la finestra, giusto uno spiraglio, niente di più, e aveva ascoltato l'intera conversazione fra Camila e Lauren.
Due cose gli erano saltate all'occhio, ineludibili. La prima era quella più evidente, cioè che il sussiego di Lauren nei confronti della cubana era in qualche modo diverso dall'attitudine scontrosa che praticava con tutte le altre persone che William aveva intravisto lasciare la roulotte. Non sapeva tradurre la definizione "diverso" in una spiegazione efficiente ed esaustiva, poteva solo attribuirgli quell'aggettivo. La seconda era che la ragazza aveva alimentato l'insofferenza di Lauren e si erano scambiate qualche battuta fredda che inspiegabilmente aveva fatto sorridere William.
Così, sempre da vecchio oziante, aveva tentato di capirne di più. Per placare i nervi febbricitanti di una giovane donna, non c'era cosa migliore di un po' d'erba.
Lauren era distesa sul letto dell'uomo, mentre lui era seduto accanto a lei, a debita distanza, con la schiena appoggiata contro il muro che forniva da spalliera.
«Chi era quella ragazza?» Domandò estemporaneamente, rompendo il silenzio meditabondo in cui erano sprofondati dopo due tiri.
«Chi?» Chiese la corvina, appoggiando lo spinello fra le labbra e aspirandone una boccata talmente lunga che le strinò le dita.
«Quella che è uscita stamani con la camicia sbottonata.» Fornì una descrizione dettagliata solo per disegnare un quadro completo a Lauren, ma la corvina fraintese.
Si voltò lentamente verso di lui, un sorriso salace adornava le labbra screpolate dal freddo e nello sguardo malandrino riluceva uno zampillo cagionato dalla marijuana «Non sei un po' troppo vecchio per queste cose?»
William rise tossicchiando, si batté il torace con il pugno per sciogliere il senso di pesantezza che gli opprimeva il petto, poi tossì un'ultima volta e scosse la testa «Non ho guardato, giuro.»
Lauren scoppiò a ridere, deridendolo sfacciatamente. Non ci credeva che non avesse guardato, non solo perché il desiderio era la scintilla primitiva dell'uomo, ma anche perché la sua roulotte era posizionata proprio di fronte e anche a non volerlo ci sarebbe comunque caduto l'occhio.
«Ok, forse un po'.» Alzò le mani in aria, arrendendosi al giudizio sfavorevole di Lauren che sentenziava con una grossa risata, affiochita dal fumo.
«È il mio avvocato.» Soggiunse quando l'ilarità si affievolì a radi spasmi del petto. Passò lo spinello a William, le sembrava di aver ecceduto anche abbastanza.
«Uhm.» Reclinò la testa e si corrucciò, poi quell'espressione criptica venne appianata dal tiro successivo che risucchiò le guance dell'uomo «Non è un po' giovane?» Domandò dopo qualche attimo di silenzio, guardando Lauren con la coda dell'occhio perché non voleva distogliere lo sguardo dai ghirigori del fumo che si avvitavano nell'aria statica.
«Suo padre è il mio avvocato.» Puntualizzò Lauren, muovendo l'indice in aria in modo circolare per tentare di manovrare la nebbia evanescente in disegni concentrici.
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Fight Back
Fanfiction14/04/2018 #6 in fanfiction 05/04/2018 #7 in fanfiction 28/03/2018 #11 in fanfiction 26/03/2018 #14 in fanfiction Lauren si classifica per le finale dei mondiali, ma viene amaramente battuta dalla sua rivale. Dopo tale sconfitta la sua vita subisc...