«Non so perché lo stiamo facendo.» Asserì Lauren, sbuffando.«Sarà divertente.» Scrollò le spalle la cubana, sorridendo leggermente nella sua direzione.
«Ok, ma abbiamo già partecipato a questo tipo di cena. Non capisco perché indirne un'altra.» Spiegò brevemente la corvina, afferrando lo strofinaccio sul lavello per asciugare i piatti puliti e grondanti.
«Laur, Dinah ci teneva.» Si difese Camila, mentendo, sempre con quel sorrisetto accennato sotto i baffi che istigava lo scetticismo innato della corvina.
Lauren fece saettare gli occhi verso il cielo, sospirò annoiata e poi assentì, annuendo appesantita «Va bene.»
Il sorriso della cubana si allargò esponenzialmente. Si affrettò a inviare il messaggio di conferma alla polinesiana, prima che Lauren mutasse idea senza preavviso, cosa per niente scontata, valutando il soggetto in questione.
Camila diede un rapido scorcio alle lancette frenetiche. Aveva passato la notte da Lauren, ora era arrivato il momento di andare a lavoro.
Imbracciò la borsetta, comunicò che doveva scappare prima che il suo ritardo da abissale quanto era, divenisse irrimediabile.
Camila fece per andarsene, ma Lauren si girò di scatto e si schiarì la voce con fare ammonitore «Dimentichi qualcosa?»
Camila, ancora girata di spalle, morse il labbro inferiore fra i denti per non erompere in una grossa risata. Si ricompose rapidamente. Virò verso di lei, portò una mano sulla ferente, pretendendo di aver completamente dimenticato, infine si issò sulle punte per depositare un bacio sulla guancia di Lauren.
Quando Camila voltò nuovamente le spalle, la corvina sbarrò gli occhi, allibita, e con un balzo afferrò il polso della cubana, piroettandola verso di se. Camila stava già ridendo mentre sprofondava fra la conca originata da Lauren e le sue possenti braccia.
«Sei seria?» Inarcò un sopracciglio la corvina, cingendo interamente l'esile vita dell'altra, allacciando le mani dietro la sua schiena.
Camila continuò a sghignazzare, poi scosse flebilmente la teste e alzò il mento verso Lauren. Quest'ultima si lasciò sfuggire un'impressione seguita da un sorriso, dopodiché fece scivolare le mani attorno ai lineamenti spigolosi dell'altra e catturò con fervente lentezza le labbra di Camila fra le sue.
I pollici di Lauren carezzavano le guance dell'altra, mentre le dita della cubana carambolavano sulle spalle di Lauren, massaggiandole con una blandizia tenue.
«Ci vediamo stasera.» Terminò con uno schiocco la cubana, allontanandosi definitivamente dalla corvina che rimase a vagheggiarla finché non si chiuse il precario uscio alle spalle.
Guidare durante la canicola, e per giunta in un'ora di punta dove le auto si moltiplicavano a dismisura, era un inferno. Camila appoggiò il gomito contro il volante, facendo attenzione a premere accidentalmente il clacson, e gettò lo sguardo fuori dal finestrino, distraendosi con le nuances sfaccettate della città che deambulavano fra i passanti, nelle insegne colorate, nei lampeggianti fari o nelle stramature tratteggiate che delimitavano le corsie stradali.
Per la prima volta, la prima in assoluto, era svogliata. La tremenda depressione dell'instancabile lavoratore aveva aggredito anche lei. Non aveva motivazione, entusiasmo, carattere.. Era sottotono.
Pensava che non avrebbe mai visto albeggiare quel giorno, tanto era devota e innamorata del suo impiego, ma a quanto pare ora avevo stanato qualcosa, o meglio qualcuno, di cui era decisamente più innamorata.
Si ritrovò inspiegabilmente a fare il conto delle ore, addirittura tentò di escogitare un modo astuto per sveltire lo smaltimento delle pratiche e quindi rincasare prematuramente.
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Fight Back
Fanfiction14/04/2018 #6 in fanfiction 05/04/2018 #7 in fanfiction 28/03/2018 #11 in fanfiction 26/03/2018 #14 in fanfiction Lauren si classifica per le finale dei mondiali, ma viene amaramente battuta dalla sua rivale. Dopo tale sconfitta la sua vita subisc...