L'ora di cena fu forse il momento più imbarazzante della giornata. C'era, come sempre, un silenzio tombale e perciò mille pensieri affiorarono nella mia mente. Guardai Tyler con la coda dell'occhio e mi accorsi che anche lui stava facendo lo stesso. Non avevamo più parlato di ciò che era accaduto con Kyle e sinceramente era meglio così.
Quasi alla fine della cena, Michael ruppe il silenzio.
<<Tyler, io e Sara abbiamo deciso che sarai in punizione fino a domenica>>
<<Cosa? Perchè?>>
<<Hai anche il coraggio di chiederlo?>>
<<Andate a fanculo. Tutti e due. Non ho più due anni!>> lasciò cadere la forchetta sul piatto e si alzò da tavola. Notai Michael digrignare i denti e stringere i pugni. Si stava arrabbiando ma allo stesso tempo voleva trattenersi.
<<Tyler torna a tavola>> senza esitare il mio fratellastro si sedette di nuovo e sbruffò.
<<Io ho finito di mangiare>> dissi, giusto per cambiare discorso e salvarlo da una possibile scenata.
<<Interresante> rispose proprio lui alzando gli occhi al cielo.
<<Come scusa?>>
<<Ho detto, interessante>> ripetè.
<<Sei un vero coglione!>>
<<Jessica!>> mi rimproverò mia madre
<<E tu sei una stronza>> continuò lui.
<<Ragazzi basta, filate nelle vostre stanze>> ci ordinò Michael.
Davvero non riusciva a capire che volevo soltanto aiutarlo? Era uno stupido egoista ed io non lo avrei mai più difeso.
Salimmo in camera e sbattemmo entrambi le porte. Trattenni un urlo di frustazione e mi buttai a peso morto sul letto. Pochi minuti dopo però qualcuno bussò. Mi alzai e ritrovai davanti a me un Tyler infuriato.
<<Non mi dire mai più coglione!>>
<<E tu non chiamarmi stronza neanche per scherzo>> risposi chiudendogli in faccia la porta. Bussò di nuovo e aprii sbruffando.
<<Che altro vuoi?>>
<<Mandarti a quel paese>> disse, poi tornò nella sua stanza e sbattè la porta. Infuriata, bussai alla sua stanza e lui aprì con un sorriso malizioso.
<<Non ti azzardare a trattarmi in questo modo!>> esclamai tirandogli uno schiaffo. Feci per dargliene un altro ma non ci riuscii, perchè, con rapidità, strinse i miei polsi nelle sue mani, per poi farmi sbattetere con la schiena al muro. Chiuse la porta con un piede. Deglutii. Quel contatto mi fece rabbrividire.
<<E ora come fai?>>
Ora te lo levo quel sorriso strafottente
<<Posso tranquillamente tirarti un calcio nelle parti basse>>
<<Non ci provare>>
<<Chi me lo vieta?>>
<<Jessica, giuro che->>
<<Non mi fai paura Tyler. Anzi, la tua faccia in questo momento mi fa ridere>>
Strinse la presa ed io serrai la mascella.
<<Adesso mi stai facendo male però>>
<<Cosi impari a prendermi in giro>>
Tentai di divincolarmi, ma lui era molto più forte di me.
Il cervello mi consigliò di difendermi, proprio come avevo minacciato pochi secondi prima.
Ma non ebbi il coraggio di farlo. Perchè, anche se mi costava ammetterlo, quel contatto mi piaceva. I nostri nasi si sfiorarono e proprio in quel momento allentò la presa fino a lasciarmi andare.
<<Prima volevo soltanto difenderti. Deviare il discorso almeno non ti avrebbero rimproverato. Ma tu devi sempre fare quello egocentrico>>
Uscii dalla sua stanza e mi chiusi nella mia. Indossai il pigiama e, anche se presto, mi coricai sotto le coperte.
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3:00 DI NOTTEMi svegliai. Mi ero addormentata veramente presto quella sera e il sonno sembrava avermi abbandonata del tutto. Scesi al piano di sotto ancora rimbambita, per prendere un bicchiere d'acqua fresca.
In cucina, però, c'era anche Tyler.
<<Ciao>> dissi.
<<Ei, non si dorme più?>> chiese come se prima non fosse successo niente.
<<Giá>>
<<Sei ancora arrabbiata?>>
<<Secondo te?>>
<<Te l'ho chiesto perchè non lo so>
Sospirai pesantemente. Aprii il frigorifero per prendere una bottiglia di acqua e versai un pò del contenuto in un bicchiere.
<<Senti Jess mi dispiace>>
<<Perché hai reagito così oggi pomeriggio con Kyle?>> bevvi l'acqua tutta d'un sorso per poi incrociare le braccia al petto.
<<Di che stai parlando?>>
<<Lo sai perfettamente di cosa sto parlando. Dimmi perché hai reagito così>>
<<Perché ho paura che ti possa fare male>> ribadì ciò che mi ripeteva sempre.
<<Ma lui non me ne farà mai>>
<<E chi te lo dice? Non lo conosci abbastanza Jess, io si>>
<<Tyler non è detto che se odia te deve odiare di conseguenza anche me>>
<<A te lui piace?>>
<<È un bel ragazzo ed è anche l'unico gentile con me per adesso>>
<<L'unico gentile? Davvero?>> chiese incredulo e forse si sentì anche un pò ferito. Non risposi, perciò continuò a parlare <<rimango dell'idea che ti farà soffrire>>
<<Ragazzi, ma che ci fate svegli a quest'ora? Tornate a dormire>>
Mia madre interruppe il nostro discorso e noi, senza lamentarci, tornammo di sopra.
<<Tyler?>>
<<Dimmi>>
<<Io e Kyle non ci siamo baciati. Non credere alle sue parole, lo fa solo per provocarti>>
<<Okay. Mi dispiace di non averti creduto>>
<<Senti, so che tra di noi è iniziato tutto con il piede sbagliato ma ti ringrazio per preoccuparti per me>> sorrisi <<ti ripeto che non devi, ma sei comunque carino>>
Andai verso di lui e lo strinsi in un abbraccio per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
E questa volta non riuscii ad evitare i brividi che si espansero per tutta la mia schiena alla vista del suo sorriso.
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Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)
Romance[Completa] Jessica Ross, diciassette anni, vive ad Hollywood con sua madre Sara, una donna che nonostante le difficoltà passate è riuscita a prendersi cura della figlia e a non farle mancare niente. È una ragazza che crede nell'amicizia e non si las...