64- L'essenziale sei tu

8.8K 213 18
                                    

Vi chiedo umilmente scusa per la mia assenza,ma quest'anno ho gli esami,quindi devo concentrarmi parecchio sullo studio. Inoltre molte di voi mi chiedono di aggiornare sotto il capitolo 62,ma io il 63 l'ho già pubblicato,solo che wattpad mi "sballa" i capitoli,perciò lo dovete cercare. Vi chiedo scusa,ancora una volta. Buona lettura❤

<<Che ci fai qui?>> chiesi di nuovo, questa volta più aggressiva. Ethan distolse lo sguardo da me. Isabel era dietro di lui, si copriva il corpo nudo con il lenzuolo. Ero sconvolta, non mi capacitai di come loro due potessero aver fatto sesso. Non li avevo mai visti parlare. Inoltre Ethan sapeva quanto astio provavo nei confronti di quella ragazza, che iniziava a starmi più antipatica di Jennifer.
<<Mi sembra ovvio. Io sono nuda, lui indossa solo dei boxer...Vuoi anche un disegnino?>> Ethan la fulminó con lo sguardo ma per tutta risposta Isabel cominciò a ridere <<Avanti! Non ho detto niente di che...>> la testa mi stava per scoppiare, rischiai addirittura di perdere l'equilibrio. Non sapevo descrivere come mi sentivo: tanto delusa, perché Ethan, essendo il mio migliore amico, sapeva ciò che pensavo di quella ragazza. Isabel era piombata nella mia vita d'improvviso e me la voleva rovinare. Forse mi odiava più lei che Jennifer.
<<Jess, perfavore, parliamone>> finalmente il mio amico aprì bocca, lo vidi il suo volto addolorato. Ma come poteva esserlo? Insomma era stato lui a decidere di andarci a letto, ora si doveva assumere le sue responsabilità.
<<E di cosa scusa? Io e te non abbiamo più niente da dirci>> volevo andarmene, chiudermi a chiave nella mia stanza e non uscire mai più. Ma i miei piedi erano come attaccati al suolo. Ero cosi umiliata...
<<No, ti prego, non dire così>> allungò la mano verso la mia, ma la scansai immediatamente.
<<E che cosa dovrei dirti? Che non mi sento presa in giro, che non è un problema venire a casa tua e trovarti a scopare con Isabel?!>> proprio lei scoppiò a ridere, cosi mi girai a guardarla.
<<Ma dai...non è niente di grave>>
<<Forse per te no, sarai abituata a scopare con qualsiasi ragazzo. Ma, se permetti, mi dá fastidio che anche il mio nuovo amico si ritrovi con te. Già ho perso Logan per colpa tua, non voglio che succeda anche con Ethan>> ammisi, e tutto quel che dissi era vero. Respirai profondamente, avevo parlato a raffica.
<<Hai perso Logan perché lui non ti sopportava, e soprattutto non gli piaceva come mi trattavi!>> esclamò, le guance le si tinsero di rosso
<<Ne sei davvero sicura?>> la sfidai.
<<Isabel, va via>> la cacciò Ethan <<Ora>> Isabel  smise di guardare me per concentrarsi sul ragazzo a fianco a lei.
<<Come?>>
<<Hai sentito bene. Vá via. Devo parlare con Jessica>> mi prese per il braccio, non feci neanche in tempo ad opporre resistenza. Mi ritrovai dentro casa sua, tutte le luci erano spente.
<<Proprio un'atmosfera soft eh>> dissi a Ethan, che deglutì.
<<Si, si è impegnato. Solo per me>> confermò Isabel, come se stessi parlando con lei.
<<Ancora non te ne sei andata?>> ribattè Ethan. La ragazza salì le scale, tornò in salotto pochi minuti dopo, vestita.
<<Vi lascio parlare solo perché ho un appuntamento dal parrucchiere. Sei bravo a letto Ethan, dovremmo rivederci il prima possibile. Ci vediamo a scuola>> gli fece l'occhiolino. A me invece lanciò uno sguardo di fuoco, per poi uscire di casa e sbattere la porta. Non mi capacitai di come fossi ancora lì, di come potessi restare calma dopo tutto ciò che avevo visto. Ma una parte di me non voleva andarsene, forse perché volevo sentire tutto ciò che aveva da confessare, o forse perché gli volevo troppo bene per voltargli le spalle senza lasciarlo parlare. Mi condusse in cucina, porgendomi poi un bicchiere di acqua. Non parlava, non mi guardava, e io stavo perdendo la pazienza. E già ne avevo poca.
<<Che cazzo Ethan!>> sbattei il bicchiere sul bancone <<Parla, dì qualcosa, spiegami perché cavolo quella vipera era a casa tua!  Perché io non ci sto capendo niente>> bevve un gran sorso di acqua e finalmente mi guardò. Era dispiaciuto, si vedeva, ma uno sguardo non mi bastava. Dovevo sentirlo parlare.
<<Non so che dirti Jess>>
<<Solo... devi essere sincero. Ti piace?>>
<<Cosa, no! No, ovviamente! Non mi potrebbe mai piacere una ragazza cosi stronza, senza scrupoli...Non pensarlo mai più, okay?>> annuii.
<<E allora perché era a casa tua? Perché avete...Insomma, qualcosa ti avrà colpito se te la sei portata a letto>>
<<È venuta per aiutarmi a recuperare francese, la prof le ha chiesto questo favore>> scrolló le spalle.
<<Ah>> riuscii a dire solo questo. Mi squadró dalla testa ai piedi e io distolsi lo sguardo <<Da quello che ho visto non avete studiato però>> il cuore mi batteva forte, non riuscivo a calmarmi.  <<A me quella ragazza non piace, anzi mi sta anche parecchio antipatica. Ma->>> non lo lasciai terminare la frase.
<<Ma a te piace troppo scopare con chiunque per fermarti e pensare un secondo, vero?>> assunsi un tono di sfida. Ethan chinò la testa, visibilmente deluso da se stesso.
<<Mi dispiace tanto Jess, sul serio. Però non riesco a capire perché tu sia cosi arrabbiata. Posso capire se sei sconvolta, ma addirittura così delusa e arrabbiata. Perché?>> ed ecco la domanda che non avrebbe mai dovuto farmi. Non sapevo veramente cosa dirgli. Sarei dovuta scappare subito, invece di entrare in casa sua e cercare di chiarire. Almeno avrei evitato una situazione del genere. Decisi di mettermi sulla difensiva, perché non riuscivo ad esprimere bene ciò che provavo.
<<E me lo chiedi anche? Odio da morire quella ragazza, è riuscita ad allontanarmi da Logan, che era il mio migliore amico, e sinceramente non voglio che accada anche con te>> sputai fuori con rabbia <<Per cosa dovrei essere arrabbiata altrimenti?>> si avvicinò a me, di conseguenza indietreggiai.
<<Non lo so, Jess. Pensavo...>> prese un respiro profondo <<Credevo fossi gelosa, tutto qui>> scrollò nuovamente le spalle, lo faceva spesso quand'era in difficoltà.
<<Gelosa? E di cosa?>> sentii le guance andare in fiamme per l'imbarazzo.
<<Di me e Isabel>>
<<No Ethan, non è per questo>> lo attaccai, ma dall'espressione dipinta sul suo volto mi resi conto di aver esagerato, così mi calmai. Anche perchè ciò che aveva intuito non era del tutto sbagliato, ma questo non potevo dirlo <<Perché hai pensato una cosa cosi?>>
<<Non lo so. Mi piaceva l'idea che tu fossi gelosa di me>> si grattò la nuca, imbarazzato. Il mio sguardo si addolcì di colpo, mentre il battito cardiaco aumentava sempre di più.
<<Io->> provai a dire qualcosa ma fui interrotta dalla sua voce.
<<No, non dire niente per favore. Sono già abbastanza in difficoltà>> non mi sarei mai aspettata una confessione del genere, quindi non ribattei. Anche perché non sapevo cosa ribattere. Forse avrei dovuto abbracciarlo. Mia madre mi aveva sempre detto che la migliore cura per qualunque male erano gli abbracci. Ma non riuscii a buttarmi tra le sue braccia, non perché non volessi, semplicemente era troppo scossa per farlo. Cercai di non guardarlo negli occhi. Ma lo sentivo il suo sguardo su di me. La situazione stava degenerando, troppo silenzio, troppo imbarazzo. Decisi di prendere un respiro profondo e parlare una volta per tutte.
<<Vuoi che me ne vada?>> domandai a voce bassa, indicando la porta d'ingresso.
<<Come preferisci>> mi diede le spalle per raggiungere il frigorifero e posare la bottiglia di acqua.
<<Ethan>> lo richiamai <<Non fare il bambino. Capisco che sei in difficoltà, ma non puoi ignorarmi così>>
<<Non ti sto affatto ignorando. Rifletto, tutto qui>>
<<Rifletti su cosa esattamente?>>
<<Su ciò che è successo con Isabel. Su ciò che ho detto a te>> chiuse la portiera del frigorifero.
<<E...?>> lo spronai ad andare avanti
<<E non so cosa dirti>>
<<Allora me ne vado?>> chiesi di nuovo.
<<Si, vattene>> mi cacciò. Alzai un sopracciglio.
<<Veramente?>>
<<Si penso sia meglio. Ci vediamo domani a scuola tanto>>
<<Ah...v-va bene>> dissi cercando di nascondere la delusione <<Sei arrabbiato con me immagino>>
<<No. Voglio solo stare solo>>
<<Non volevo risponderti in modo brusco>> si avviò verso il salotto per indossare una maglietta a maniche corte nera, buttata sul divano. Lo seguii <<Però mi sembra ovvio che rimanga sconvolta nel vedere Isabel che gira nuda per casa tua. E poi non mi aspettavo questa confessione>> quando si girò nella mia direzione, sbruffò.
<<Ancora non te ne sei andata?>> rimasi a bocca aperta nel sentire quelle parole.
<<C-come scusa?>>
<<Ti ho detto che voglio stare solo e tu ancora parli?>> aprii bocca svariate volte ma uscirono solo suoni indecifrabili.  
<<Ethan ma che ti prende?!>> come poteva aver cambiato idea e umore in due minuti?
<<Cazzo Jess, non ho niente! Voglio solo stare per i fatti miei!>> sbraitò.
<<Ma che ti succede Ethan?>> urlai di rimando, in preda alla rabbia.
<<Niente Jess, niente!>> insistette lui, ma io non ci credevo.
<<Dimmi la verità!>>
<<È questa>> sbruffò
<<Ethan parla!>> stavo urlando.
<<Mi devi lasciare stare, okay?>> urlò anche lui, questa volta non ribattei. Spalancai di poco gli occhi, per poi deglutire rumorosamente <<Non ho voglia di parlare ora! Non con te>> aggiunse.
<<Perché?>> dissi in un filo di voce, ancora una volta gli occhi si stavano riempendo di lacrime. Mi odiavo per questo. Scrollò le spalle.
<<Mi sono già reso abbastanza ridicolo, non credi?>>
<<Di che parli?>>
<<Ho appena confessato alla mia migliore amica che mi piacerebbe fosse gelosa di me! Non pensi sia imbarazzante?>>
<<No, io non...>>
<<Non lo ripeterò di nuovo...Vai via>> non sapevo cos'altro dire, come reagire, se piangere o ridere, perché forse era tutto uno stupido scherzo, magari c'era qualche telecamera nascosta. Mi sentivo cosi persa, senza più la mia ancora di salvezza, stavo annegando in mare. Strinsi con forza i pugni, mi girai di spalle e me ne andai. Ma, appena l'aria invernale invase ogni centimetro del mio corpo, scoppiai in lacrime. Odiavo questo mio lato troppo sensibile. A Hollywood ero una ragazza a dir poco spensierata, ma arrivata a New York la mia vita era cambiata radicalmente. Il mio lato vulnerabile veniva sempre allo scoperto, ciò mi dava parecchio sui nervi. Com'era possibile che, in cosi poco tempo, avevo conosciuto tante persone che mi avevano stravolto la vita? Forse avevo sbagliato a considerare subito Logan e Chloe i miei migliori amici, probabilmente avevo fatto lo stesso errore con Ethan, ma quando ti affezioni troppo ad una persona non puoi non considerarla tale. Vedere proprio quest'ultimo in casa con Isabel era stata come una coltellata improvvisa, una dolorosa fitta al cuore. Insomma, lei era una ragazza a dir poco odiosa, almeno nei miei confronti, una di quelle che non si facevano scrupoli su niente. E Ethan era tutto l'opposto. Inizialmente stava antipatico anche a me, ma quella era solo una facciata, perché il vero Ethan era quello con cui avevo passato quasi tutte le giornate. Senza neanche rendermene conto stavo aprendo la porta di casa. Appena entrata notai, seduti sul divano, Tyler, Logan, Zac e Justin che ridevano davanti alla tv. Zac si girò verso la mia direzione, seguito a rotta da tutti gli altri.
<<Ciao Jess>> mi salutò Zac, alzando un sopracciglio, visibilmente perplesso. Sicuramente avevo gli occhi gonfi e rossi.
<<Ehi!>> esclamò Justin <<Ti sei fumata una canna per caso?>>
<<No, è solo che fuori fa freddo>> mentii spudoratamente, ma cercai di nasconderlo chinando la testa.
<<Sicura Jess?>> domandò Logan.
<<Si, certo>> il ragazzo scrolló le spalle e continuò a guardare il film insieme ai suoi amici. L'unico che ancora non mi aveva rivolto la parola ma che continuava a fissarmi era Tyler. Si alzò dal divano, mi prese per un polso e mi trascinò nella sua stanza. Sempre molto delicato!
<<Ora mi dici che succede>> incrociò le braccia al petto, pronto a sentire la mia spiegazione, che però non arrivò.
<<Deve essere successo per forza qualcosa?>>
<<È evidente. Non ci credo alla stronzata che hai gli occhi rossi per il vento>>
<<Non è una stronzata>> ribattei.
<<Ah no?>> scossi la testa. Lui sorrise maliziosamente, avanzò verso di me fino a farmi sbattere la schiena contro il muro. I suoi occhi fissi nei miei.
<<Dimmi la verità Jess>> inclinò la testa di lato, scrutandomi per bene.
<<È questa>> distolsi lo sguardo.
<<Jessica>> mi accarezzò la guancia <<Sappiamo entrambi che non sei una bravissima attrice>> alzai gli occhi al cielo.
<<Perché non mi credi?>>
<<Perché lo vedo dal tuo sguardo che è successo qualcosa. Non mi piace vederti così, quindi per favore, parliamone>> mi faceva estremamente piacere sapere che a lui importasse di come mi sentissi e soprattutto che si accorgesse di ciò che provavo in un determinato momento. Ci sdraiammo sul letto, uno davanti all'altro, ci fissammo intensamente per vari minuti finché non mi decisi a parlare.
<<Ho discusso con Ethan>> ricordarlo mi fece male.
<<Ancora lui? Che ti ha fatto?>> mise una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.
<<Sono andata a trovarlo a casa sua, ma era con Isabel. Hanno fatto sesso>>
<<Isabel?>> chiese perplesso.
<<Si, proprio lei>> confermai <<Ho avuto la tua stessa reazione, mi sono anche abbastanza incazzata>>
<<Per cosa? Sei gelosa?>>
<<No>> suonava ridicolo persino alle mie orecchie, ma feci finta di niente <<È solo che Ethan sapeva quando non sopportassi quella ragazza, perciò trovarlo con lei è stato un colpo al cuore, una mancanza di rispetto nei miei confronti>> mi sfogai, dicendo tutto ciò che mi passava per la testa.
<<Sapevo che, prima o poi, ti avrebbe fatta soffrire. Non ti merita Jess>> prima che potessi aggiungere altro, la porta si spalancò, mostrando Logan che stava indossando il giubotto.
<<Ma che carini!>> esclamò, facendo un espressione dolce. Tyler lo mandò a quel paese con il dito medio, io scoppiai a ridere per la sua espressione.
<<Che vuoi?>> chiese sciocciato Tyler.
<<Solo salutarvi. Devo tornare a casa>> ci informò. Balzai dal letto e mi buttai tra le sue braccia. Era da tanto che non lo facevo e mi mancava.
<<Ora ti rimpiazza con me fratello>> scherzò Logan, ricevendo un altro insulto da Tyler.
<<Lo sai che la tua ex già scopa con Ethan?>> disse Tyler, raggiungendoci. Per un attimo Logan restò in silenzio
<<Ormai non mi stupisco più>> cu era rimasto male ma cercava di non darlo a vedere. I due ragazzi si salutarono battendo il pugno, poi stampò un bacio sulla mia guancia. Successivamente io e Tyler raggiungemmo Zac e Justin in salotto.  
<<Vi piace veramente cosi tanto questo film? A me sembra una vera cazzata>> Justin fulminò Tyler con lo sguardo, mentre Zac non lo calcolò minimamente.
Tyler estrasse dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette. Le offrì ai suoi amici, ma l'unico ad accettare fu Justin, che si alzò dal divano.  Io rifiutai con un cenno della mano. I due ragazzi si avvicinarono alla finestra, io invece mi accomodai accanto a Zac.
<<Prima Jennifer ti ha chiamato>> disse Zac rivolto al mio fratellastro <<Tre volte>> specificò.
<<E allora?>> Tyler scrolló le spalle, sembrava del tutto indifferente alla cosa. Io, al contrario, mi innervosii parecchio, perché non capivo veramente cos'altro volesse quella ragazza da Tyler. Insomma, l'aveva tradito, aveva un nuovo ragazzo, cosa pretendeva ora?  Che lui tornasse tra le sue braccia? Strinsi le mani a pugno senza neanche rendermene conto.
<<Certo che quella ragazza è proprio strana>> disse Justin sistemandosi il solito berretto <<Prima ti tradisce, poi ti cerca>>
<<Non me ne frega niente. A me lei non interessa più>> rispose con decisione Tyler. Poi mi guardò. Sapere che Jennifer non era più nei suoi pensieri mi rassicurò e non poco. Perciò sorrisi e lui ricambiò. Tyler era diventato in poco tempo una persona importante per me, il ragazzo di cui ero innamorata, con cui passavo praticamente tutti i giorni. Ormai era diventato parte di me, della mia vita. Ormai, l'essenziale, era lui.

Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora