28- Vecchi ricordi

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<<Io ti piaccio?>>
Quella domanda mi lasciò completamente senza parole. Era cosi evidente che mi piacesse? Cominciai a guardarmi intorno, in cerca di una via di fuga. Non sapevo veramente cosa dire, anche perché lui continuava a fissarmi, mettendomi in soggezione. <<No Tyler, c-cosa te lo fa pensare?>>
<<Era solo una domanda>> sembrava deluso dalla mia risposta. Aveva lo sguardo spento.
<<Tyler, perché questa domanda?>> insistetti.
<<Jess era solo curiosità perché so che litighi spesso con Jennifer, magari per gelosia. E poi Logan dice che->> smise di parlare. Cosa mi stava nascondendo?
<<Che dice?>>
<<Non so se posso dirtelo>>
<<Beh dovevi pensarci prima di mettermi sulle spine>>
<<Dice che da come parli di me sembra che io ti piaccia>>
Sbiancai. Logan ormai aveva capito bene ciò che provavo e sapeva anche che non me la sentivo di esternarlo. Perchè parlarne proprio a Tyler?
<<Bene, sappi che quel cretino di Logan dice solo esclusivamente cazzate. E questa è una di quelle!>> esclamai sbattendo le mani sul tavolo. Mi alzai dalla sedia e mi avviai verso il salotto. Per distrarmi cercai qualche programma interessante in tv, ma non trovai nulla.
Ero agitata, arrabbiata, confusa e stanca. Quella giornata era veramente uno schifo e la domanda di Tyler non ci voleva.
Proprio lui si sedette accanto a me, in assoluto silenzio. Sembrava deluso. Ma da cosa?
Mi voltai leggermente nella sua direzione.
<<Tyler>>
<<È?>> rispose freddo.
<<Mi dici cosa ti prende?>>
<<Non ho niente>> e se ne andò via, lasciandomi a bocca aperta.
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<<Ragazzi è pronta la cena!>> ci avvertí Michael. Era così buffo con il grembiule addosso.
Vederlo cucinare era divertente. Insomma, non era proprio un esperto ma faceva del suo meglio. Tyler lo fissava con il sorriso sotto i baffi, ma appena incrociò i miei occhi tutta quella felicità svanì. Mi sentii tremendamente in colpa, sebbene non sapessi cosa avessi fatto di male.
<<Che avete da guardare?>>
<<Papà, capiscimi, è strano vederti conciato in questo modo>>
<<Perché? Sto male?>>
<<No è solo che di solito tu non cucini mai. Quindi mi fai ridere>>
<<Cerco di fare del mio meglio>> scrollò le spalle.
<<Lo so, lo fai da tutta la vita>>
Le parole di Tyler mi colpirono. Era stato dolce con il padre ed io quasi mi emozionai. Era una novità sentirlo parlare così.
<<Bene, accomodatevi>> Michael ci indicò la tavola. Presi posto e iniziai subito a mangiare la lasagna che non era affatto male.
Michael mi sorrise vedendo che la stavo divorando e subito ricambiai quel piccolo gesto. Lui mi guardava sempre con affetto, invece io lo trattavo male e paragonavo ad un peso. Gli dovevo delle scuse.
In realtà lui non era un problema per me. Solo non era abituata a questo tipo di attenzioni, visto il mio passato.
Scacciai immediatamente il pensiero su mio padre. Non meritava niente.
La cena proseguì in silenzio e al termine aiutai Michael a sparecchiare. Tyler si era già rintanato nella sua stanza. Mi ripromisi di andarci a parlare.
<<Michael?>> richiamai la sua attenzione.
<<Si?>>
<<Mi dispiace di averti trattato male oggi. Non volevo risponderti così ma è stata un giornataccia ed ero stressata. Scusa>>
<<Jess, stai tranquilla. È acqua passata, immaginavo che non volessi essere così tosta>>
<<Direi che il termine giusto sia cattiva, ma grazie per perdonarmi>>
Lui sorrise, poi mi strinse in un caloroso abbraccio.
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In camera mi buttai subito sul letto. Avevo una voglia matta di leggere qualche libro, eppure non avevo nulla di nuovo. E mentre osservavo i titoli per trovare qualcosa di interessante, la mia attenzione fu rubata dal mio vecchio diario segreto. Lo presi e subito iniziai a leggerlo.

22 Febbraio
Caro diario
Oggi, un semplice lunedi di febbraio, i miei genitori hanno discusso per tutto il giorno. Io non sono andata a scuola perché non mi sento molto bene. Sono le 10:00 di sera e neanche domani andrò. Ho la febbre alta. Sento dei passi, passi forti e decisi che vengono qui, al piano di sopra. Penso sia mio padre. Solo lui cammina così. Qualcuno sta bussando alla porta,e io non rispondo. Mia madre urla, mio padre bussa ancora. Ha appena aperto la porta...

23 Febbraio
Caro diario
Mi sono svegliata da dieci minuti, e a casa c'è solo mia madre che piange tanto ed ha un labbro rotto. Per ora non vuole parlare. Quindi l'ho lasciata sola. Ieri sera papà, appena è entrato in camera, mi ha messo tanta paura perché ha urlato il mio nome con disprezzo.
JESSICA!! Ha detto.
Io sono saltata in piedi dal letto e avevo paura che mi avrebbe fatto male.
Mi ha tirato per i capelli e mi ha portata giù in salotto. La stanza in cui provo sempre paura. Mi ha mostrato il quadro di famiglia rotto. Uscirono delle lacrime dal mio viso. Ci tenevo a quel quadro. Mi ha detto che è stata la mamma a romperlo e io l'ho guardata con tristezza. Lei però sosteneva il contrario. Papà ha detto che lei non ci vuole in casa, che non ci ama e che siamo solo un peso per lei. Mamma urlava di farla finita. Stanca e con un mal di testa pazzesco, sono corsa in camera.

1 Marzo
Caro diario
Scusa se in questi ultimi giorni non ti ho scritto. La situazione in casa è sempre più tragica. Mamma e papà litigano sempre e io soffro. Il quadro è ancora rotto. Papà l'ha buttato. Venerdi sera papà è tornato un' altra volta a casa ubriaco, accompagnato da Zio Tony. Lui mi vuole bene, anche se quella sera non era in sè. Mamma si è arrabbiata tanto appena ha visto rientrare a casa papà e Zio Tony, suo fratello. Io invece gli sono corsa in braccio. Papà voleva che abbracciassi anche lui ma io non l'ho fatto, avevo paura. Cosi lui ha cominciato a dire a mamma cose brutte perché, secondo lui, è colpa sua se non voglio starci mai insieme. Ma non è cosi...

Chiusi il diario e lo misi sopra il comodino. La vista era offuscata.
I capelli coprivano tutto e lo stesso facevano le lacrime. Quei ricordi, lo sapevo per certo, sarebbero rimasti per sempre impressi nella mia mente e soprattutto nel mio cuore. Mio padre, una persona che amava uscire la sera e far stare a casa sua moglie tutti i giorni, mi aveva tolto una parte della felicità, e non ero sicura di riuscire ad averla di nuovo. Aprire quel diario era stato un passo avanti, perché avevo vissuto un'altra volta quei momenti che erano stati tutto tranne che felici.
Mia madre aveva sempre cercato di farmi vivere dei momenti pieni di gioia e io avevo cercato di fare lo stesso con lei. Ma non ero stata molto brava.
La mancanza di un padre, anche cattivo, si sentiva e non poco.
Mi alzai dal letto, intenta ad andare in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Michael stava lavando i piatti, mentre di Tyler nessuna traccia.
<<Ei Jessica, pensavo stessi già dormendo>>
<<Non ci sono riuscita>> riempii di acqua un bicchiere e bevvi subito il contenuto.
<<Stai bene?>> mi chiese.
<<In che senso?>> alzai un sopracciglio.
<<Hai gli occhi gonfi>>
<<Sono solo stanca>> sbadigliai di colpo mentre lo osservavo. Strofinava una pentola.
<<Sei buffo>> ammisi.
<<Non sei la prima persona che me lo dice. Sarà vero, perciò>>
<<Non era un'offesa->>
<<Tranquilla Jessica, avevo capito. Stavo scherzando>> annuii e tornai in camera mia.
Appena aprii la porta, sgranai gli occhi perché qualcuno era seduto sul mio letto e stava leggendo il mio diario.

Buon fine settimana a tutti!!

Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora