38- Un bacio al chiaro di luna

12.4K 339 23
                                    

Chiusi la porta d'ingresso senza far rumore e sfilai il giubotto. Decisi di andare in cucina per bere una cioccolata calda ma ad aspettarmi una sorpresa. Jennifer, appoggiata al frigorifero e Tyler davanti a lei che la baciava con foga. Finsi un piccolo colpo di tosse ma, inizialmente, non si girarono. Così ne finsi un altro e questa fu la volta buona. Tyler diventò rosso, mentre Jennifer sorrideva maliziosa.
<<Jess? Quando sei->> lo bloccai, senza farlo finire di parlare.
<<Sono appena arrivata ma, vista la situazione, non mi hai sentita>>
provai un moto di rabbia nei confronti di Tyler. Pochi giorni fa, nonostante non ne avessimo più parlato, aveva detto di provare qualcosa per me e che sarebbe stato disposto a lasciare Jennifer.
Ma dopo questo gesto avevo capito che a lui piaceva solo divertirsi, mentre io cercavo una relazione seria.
<<Bene>> sospirai <<Tolgo il disturbo>> la voglia di cioccolata calda era completamente passata. Me ne andai a passo lento, quasi stessi per tornare indietro. Arrivata in stanza mi buttai a peso morto sul letto, sperando di non dover affrontare nessuna conversazione con lui. Ma, pochi istanti dopo, aprì la porta della camera e se la richiuse alle spalle.
Aveva una guancia rossa e mi scappò un piccolo sorriso.
Mi alzai in piedi.
<<È stata Jennifer?>> chiesi indicando la guncia.
<<Si, le ho detto di tornare a casa ma lei l'ha presa male>>
<<E perché le hai detto questo?>>
<<Per parlare con te>> si avvicinò. Lo scansai. Lui capi il perché del mio gesto e non riprovò di nuovo.
<<Jessica...>> era senza parola ed io continuavo a fissarlo con fredezza.
<<Tyler non c'è niente da dire. Vuoi stare con Jennifer allora sta con lei, però ti chiedo di non prendermi più in giro>>
<<Io ti starei prendendo in giro?>>
<<Si, lo stai fecendo!>> esclamai.
<<Stronzate!>> ribattè, alzando il tono di voce.
<<No, non sono affatto stronzate! Prima dici che ti piaccio, poi ti ritrovo a baciarla con così tanta foga? Stai scherzando?>>
<<Senti lei è la mia ragazza, è normale che ci baciamo>> andai accanto alla finestra, la aprii e potei finalmente respirare aria fresca. L'agitazione mi stava anche facendo sudare.
<<Forse non hai capito quello che intendo dire. Tu puoi baciare chi vuoi, ma, se vuoi farlo, non dire di essere interessato a me, perchè sinceramente ci ho creduto>>
<<Jessica tu mi piaci, anche tanto>>
<<Allora devi fare una scelta. O me o Jennifer, perché non puoi stare con entrambe>> una suoneria fastidiosa ci avvertì che mi era appena arrivato un messaggio. Andai verso il comodino e controllai di chi si trattava.
Ethan:
Jessica scusami per il disturbo ma ho bisogno del tuo aiuto. Puoi venire dopo cena a casa mia? Tranquilla, niente di tragico.

Io:
Si,va bene. Mandami l'indirizzo

Digitai velocemente la risposta.
<<Oh, ma che carini! Abbiamo una nuova coppia>> concentrata sul messaggio non mi ero accorta che Tyler stava leggendo la nostra chat. Posai immediatamente il telefono sul letto.
<<Tyler siamo solo amici. Ethan è una brava persona>>
<<Si, che ha come unico scopo portarti a letto! Che bell'amico!>>
<<Ti sbagli! Ethan non è così>>
<<'Fanculo Jess>> mise entrambe le mani tra i capelli, scompigliandoli ancora di più. Era tremendamente affascinante.
<<Com'è andato il vostro...appuntamento?>>
<<Non era un appuntamento>> la porta di casa si aprì e le voci squillanti di Michael e mia madre si sentirono fino in camera mia. Sentii dei passi, probabilmente quelli di mia madre, salire le scale.
<<Ragazzi! Tutto bene?>>
<<Certo, Tyler se ne stava andando. Non è vero?>>
<<Si, ma non finisce qui>> mi guardò l'ultima volta e poi se ne andò.
----------------------------------------------------------

La sera

Avevo appena finito di mangiare. Mancavano venti minuti alle nove, così, dopo aver inventato una scusa, uscii di casa. Mi stavo letteralmente congelando. Sinceramente avevo paura di poter incontrare un mal capitato, quindi velocizzai il passo. Tyler era uscito prima di cena, sicuramente per andare da Jennifer. Che cosa ci trovava in lei? Si, lo dovevo ammettere, era carina ma non era la ragazza adatta a uno come lui
E chi sarebbe la ragazza adatta a Tyler. Tu, percaso?
La mia mente giocava brutti scherzi.
E poi stavo iniziando a fare discorsi da idiota e superficiale. Jennifer non piaceva a me ma non era detto che non piacesse a nessuno. Non la conoscevo nemmeno così tanto bene
eppure mi permettevo di giudicarla.
Facevo quei discorsi stupidi semplicemente perchè a me piaceva Tyler e, da come raccontava, io piacevo a lui. Sapevo però che non avrebbe mai potuto funzionare veramente tra di noi, anche se speravo il contrario. Mentre camminavo iniziai ad incontare delle persone, perché mi avvicinavo al centro di New York. Tutti i negozi erano allestiti con decorazioni natalizie. Uno in particolare attirò la mia attenzione. Era una libreria. Decisi di entrare, Ethan avrebbe aspettato.
<<Buonasera!>> mi salutò un signore anziano, sorridente.
<<Buonasera signore>>
<<Cosa cerca?>>
<<In realtà non cerco niente, sono entrata per dare un'occhiata. Questa libreria ha attirato la mia attenzione>> mi guardai attorno. I libri erano divisi in categorie. La più vuota era quella dedicata ai libri horror, erano stati per la maggior parte venduti.
<<Ne sono felice>> rispose. Alcuni minuti dopo uscii dal negozio e mi sbrigai ad arrivare da Ethan. Ci misi poco e lo trovai davanti la porta di casa sua con le braccia conserte. Era congelato.
<<Ben arrivata! Dove ti eri cacciata? Mi hai fatto spaventare>>
<<Ethan calmo. Non mi è successo niente, stai tranquillo>> lo tranquillizai vista la sua agitazione.
<<Bene. Da adesso in poi non fare domande, devo farti vedere una cosa>> sorrise.
<<Di che si->>
<<Non fare domande>> scandí bene le parole e seguii gli ordini. Entrammo in macchina per la seconda volta quella giornata e ci avviammo in un luogo che ancora non conoscevo. Ethan era super concentrato sulla strada, mentre io fremevo dalla voglia di scoprire che cosa doveva farmi vedere. Arrivammo davanti ad una villa in pochi minuti. Era sicuramente disabitata ma bellissima dall'esterno ugualmente.
<<Vieni>> mi prese la mano e mi portò davanti la porta che aprì con molta facilitá. Lo continuai a seguire e mi portò fuori al terrazzo.
<<Perché mi hai portato qui?>>
<<Lo so, forse non te ne importa niente ma devo raccontarti una parte del mio passato, per farti scoprire chi sono. E poi sei la mia unica amica>>
<<Mi importa Ethan. Racconta>> fece un lungo sospiro e poi iniziò a parlare a raffica.
<<Io un tempo abitavo in questa casa, con i miei veri genitori.
Mi stimavamo molto ed eravamo una famiglia molto unita.
Ma un giorno, quando avevo dodici anni, i miei si separarono.
Fu mia madre a lasciare mio padre, dicendo di non amarlo più come un tempo e di volermi crescere da sola.
Mio padre era devastato perché la amava sul serio. Così una sera, correndo con la sua macchina, ha avuto un incidente e...non ce l'ha fatta. È morto e anche una piccola parte di me lo era.
Neanche un mese dopo la sua morte ci trasferimmo in un'altra città e mia madre portò un uomo in casa. Io non accettai la loro relazione, non mi capacitavo di come potesse essersi già dimenticata di mio padre, perciò iniziai a cacciarmi nei guai, ad andare male a scuola, solo per farle un dispetto.
Un giorno visto che entrambi lavoravano molto mi affidarono ad una specie di baby sitter perché avevano paura che uscissi di casa in loro assenza e combinassi qualche guaio. Avrà avuto trenta anni e, un giorno, ci siamo baciati. Poi è successo quello che non doveva succedere.
Quando mia madre l'ha scoperto voleva cacciarmi di casa, accusandomi di fare schifo e di essere una vergogna per lei. Però invece di lasciarmi solo per strada mi diede in adozione. In realtà era solo una scusa, perchè era lei a non avere voglia e capacità di crescermi. Voleva farsi la sua bella vita senza di me.
Adesso ho una famiglia che mi vuole bene veramente, anche se essermi trasferito di nuovo qui a New York ha scatenato in me dei ricordi del passato che non volevo assolutamente rivivere. Il dolore che porto dentro per essere stato abbandonato dalla persona che doveva essere la più importante nella mia vita, non potrà mai cancellarlo nessuno>>
Dopo aver ascoltato ogni sua singola parola rimasi in silenzio. La sua storia mi aveva commossa e potevo capire perfettamente il suo dolore. Certo, erano due contesti differenti ma anche io ero stata abbandonata da mio padre e il dolore che portavo dentro non sarebbe mai svanito del tutto.
Gli accarezzai la schiena, facendolo irrigidire.
<<Ethan...mi dispiace. Sul serio non so che dire>>
<<Non devi dire niente infatti. Volevo solo confidarmi con te>> disse annuendo.
<<Però ti capisco. Anche mio padre mi ha abbandonata e penso che non smetterò mai di starci male>>
Si avvicinò lentamente a me, aveva gli occhi lucidi. Ethan era una brava persona e, inzialmete, senza sapere la sua storia o chi fosse lui in fondo, lo avevo giudicato male. E mentre pensavo queste cose sentii le sue labbra che, per la seconda volta, si posarono sulle mie.
➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti!!!
Da quante tempo! Finalmete ho ritrovato ispirazione per scrivere. Come state? Come va a scuola? Spero tutto bene e,se volete,fatemelo sapere nei commenti.
Fatemi sapere anche cosa pensate del capitolo,per me è importante😘

Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora