Quella voce la conoscevo fin troppo bene. Era lei, la ragazza che odiavo di più al mondo. Jennifer.
Un nervosismo improvviso mi spinse ad urlarle contro cose offensive ma decisi di trattenermi.
Giurai che quella volta non l'avrebbe passata liscia.
Mi accasciai a terra, senza forze e con tanta voglia di tornare a casa. Perché cavolo doveva essere tutto cosi difficile? Perché Jennifer mi doveva odiare e perché tra me e Tyler doveva succedere questo?
Non riuscivo a credere che in così poco tempo si erano creati problemi su problemi.
Sentivo il bisogno di tornare a casa mia, ad Hollywood, giusto per rivivere quel poco del mio passato. Anche se le mie amiche di lì erano praticamente sparite. Immaginavo sarebbe finita cosi.
Sicuramente Tyler aveva raccontato a Jennifer del bacio, altrimenti non riuscivo a spiegarmi il suo comportamento. Cosa diamine gli saltava per la testa? Non pensava alle conseguenze?
Mettiti nei suoi panni Jess. Non poteva nascondergli un tradimento.
Poteva almeno farmi sapere che stava per raccontarle tutto. Invece no, faceva sempre di testa sua. Ad ignorarmi ci riusciva bene però.
Estrassi il telefono dalla tasca per vedere se prendeva almeno un pò. Ma niente.
Cosa avrei dovuto fare qui dentro, chissá per quanto ancora?
"Se volevi baciarmi bastava dirlo prima"
<<Idiota>> sussurrai tra me e me. Io non potevo baciarlo. Non potevo volerlo. Dovevo soltanto cercare di ignorarlo, come lui aveva fatto quella stessa mattina con me. In fondo, anche se la odiavo, Jennifer era la sua ragazza. Non potevo mettermi in mezzo, farla soffrire così. Se lo meritava, ma non avevo voglia di passare per la cattiva di turno.
Se a lui piacevo veramente l'avrebbe lasciata, no?
Improvvisamente la porta si spalancò, rivelando il bidello, un signore sulla sessantina, basso e con dei piccoli occhi a mandorla.
<<Signorina, cosa ci fa qui? Le lezioni sono iniziate già da un pò>>
<<Ehm...io...devo andare>> e scappai verso l'aula di scienze.
Spalancai la porta senza neanche bussare. La prof smise di parlare e l'attenzione di tutti si concentrò su di me. Istintivamente deglutii.
<<Signorina Ross, finalmente si è degnata di arrivare. Dov'era?>>
<<Ecco io...>> spostai lo sguardo su Tyler, che mi fissava a sua volta <<Ero in segreteria>>
<<A fare cosa esattamente?>>
<<Mi stavo iscrivendo ad un corso pomeridiano>> mentii spudoratamente. Per fortuna la prof non se ne accorse.
<<Bene. Adesso vatti a sedere e sbrigati a prendere appunti. Domani ti interrogo su questo argomento>>
Annuii, anche se dentro di me la stavo insultando nel peggiore dei modi. La prof di scienze era parecchio giovane, anche se da alcuni suoi atteggiamenti sembrava una pensionata.
Mi sbrigai a raggiungere il mio banco, occupato da Zac. Presi l'astuccio e il quaderno, per poi far finta di seguire.
Subito osservai Jennifer, i capelli lisci e neri raccolti in una coda alta e la completa attenzione rivolta alla lavagna.
Davvero pensava che chiudermi nello sgabuzzino mi avrebbe spaventata? Bè, si sbagliava di grosso, perché quel gesto mi aveva fatto soltanto arrabbiare di più. Tyler, seduto vicino a lei, sembrava perso nei suoi pensieri. Il ricordo del mio primo giorno di scuola, quello in cui si era mostrato protettivo nei miei confronti a causa di Kyle, mi fece sorridere.
Ma non potevo sorridere al ricordo di lui, io ero incavolata, giusto? Si, certo, ma a questo ci avrei pensato più tardi. Adesso volevo soltanto guardare quei lineamenti dolci che mi facevano impazzire.Quando la lezione finì, uscii dalla classe e andai incontro all'armadietto. Venni raggiunta subito da Chloe.
<<Che fine avevi fatto?>> mi domandò incuriosita <<Non ci credo alla storia della segreteria>>
<<Infatti era una bugia. Jennifer mi ha chiusa nello sgabuzzino durante la pausa. Sono uscita grazie al bidello>>
<<Che cos'ha fatto? E poi perché?>>
<<Bè, ecco> tentennai. Una parte di me non voleva assolutamente raccontarle del bacio tra me e Tyler. Forse provava ancora qualcosa per lui e non voleva dirmelo. Il solo pensiero mi fece ribollire il sangue nelle vene.
Però lei mi aveva raccontato di quel Lucas, quindi potevo parlarne tranquillamente. Giusto? Decisi che mentire non avrebbe portato a nulla. <<Io e Tyler ci siamo baciati. Lei l'ha saputo sicuramente e voleva vendicarsi>>
Vidi il suo sguardo rabbuiarsi e poi riprendersi improvvisamente.
<<Ora capisco. Jess, se posso essere sincera mi sarei arrabbiata anche io. Certo, non avrei reagito così male ma->>
<<Il punto non è questo. Il punto è che->> venni interrotta. Jennifer stava venendo verso di noi insieme ad Isabel.
<<Ciao ragazze>>
Io e Chloe non ricambiammo il saluto.
<<Che fate?>>
<<Stavamo parlando, prima che arrivvasi tu>> si lamentò Chloe.
<<Ci dispiace avervi interroto>> fece la finta dispiaciuta. Poi si rivolse a me <<Ei Jess, ti è piaciuto lo scherzetto di oggi?>>
<<Quindi sei stata tu?>> domandò Chloe, fulminandola con gli occhi.
<<Avevate qualche dubbio?>>
Isabel sorrise. Non era un sorriso rassicurante il suo, più perfido in realtà. Presi Jennifer per il polso e la trascinai nel cortile. Dovevo assolutamente affrontarla
<<Ma sei impazzita?>> sbraitò, allontanandosi da me.
<<Pensi davvero di avermi messo paura chiudendomi nello sgabuzzino?>>
Si guardò intorno. Poco distanti da noi c'erano Justin e Zac.
<<Abbassa la voce>> mi intimò.
<<E se non volessi? Se il mio intento fosse->> questa volta fu lei a prendermi per il polso.
<<Non devi urlare, cazzo! Era ovvio che Tyler mi raccontasse tutto. Tu devi stare alla larga da lui. È il mio ragazzo, fattene una ragione>>
Mi lasciò andare.
<<Giuro che se ti rivedo attaccata a lui->>
<<Che mi farai? Mi chiuderai in bagno forse?>> la sfidai. Le sue minacce non mi facevano nè caldo nè freddo. Era ridicola.
Se ne andò così, senza rispondere alla mia domanda. Sospirai di sollievo. Non perché avessi paura di lei, ma non volevo starla a sentire.
Mi avvicinai a Justin e Zac che stavano fumando una seconda sigaretta.
<<Ciao ragazzi>> si girarono entrambi verso di me. Zac fece spuntare un sorriso sul suo volto mentre Justin rimase serio.
<<Ei Jess, come va?>>
<<Ho appena discusso con Jennifer>>
<<E come mai?>> chiese, questa volta, Justin.
<<Perché è una stronza>>
<<Non ti piace proprio quella ragazza, vero?>> mi chiese Zac.
<<No. E penso che neanche io piaccia a lei>> ammisi. Guardai il pacchetto di sigarette che Justin teneva in mano e mi venne voglia di fare un tiro.
<<Me ne dai una?>> chiesi indicando il pacchetto. Lui mi fissò con fare interrogativo.
<<Tieni>> la presi, accessi e buttai fuori tutto il fumo. Suonò la campanella perciò mi sbrigai a finirla e a buttarla per terra. Justin mi passò una gomma alla menta, così che non si sentisse l'odore di sigaretta. Entrammo in classe per affrontare un'ora di matematica.
STAI LEGGENDO
Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)
Romance[Completa] Jessica Ross, diciassette anni, vive ad Hollywood con sua madre Sara, una donna che nonostante le difficoltà passate è riuscita a prendersi cura della figlia e a non farle mancare niente. È una ragazza che crede nell'amicizia e non si las...