51-In presidenza

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Appena entrai in classe insieme a Zac i miei occhi si sgranarono. Ethan e Kyle si stavano picchiando, per la seconda volta. Una massa di ragazzi della mia classe si avvicinò ai due per separarli, ma la maggior parte li incitavano a  continuare la rissa. Anche Justin si avvicinò per mettere fine alla discussione ma, distrattamente, Kyle gli tirò un pugno in pieno viso. Chloe andò subito verso il suo ragazzo per accompagnarlo in infermeria.
<<Ma che cazzo sta succedendo?>> Tyler, dietro di me, corse verso i ragazzi che non la smettevano di picchiarsi. Vedere Ethan ridotto così male mi strinse il cuore. La situazione si stava facendo sempre più grave. Kyle si trovava cavalcioni su di lui, che cercava di dimenarsi, invano.
<<Kyle lascialo stare!>> esclamai, presa dalla paura. Anche sentendo le mie parole continuò a picchiarlo. Ethan, con le ultime forze rimaste in corpo, riuscì a tirargli un pugno, facendolo infuriare di più. Mi avvicinai a loro, presa dal panico. Tirai la maglietta verde militare di Kyle, lo feci alzare in piedi e Ethan ne approfittò per riprendersi. Ancora non si era girato a guardarmi.
<<Lascialo stare!>> Kyle, accecato dalla rabbia, si girò verso di me fulminandomi con lo sguardo. Poi la sua mano pesante schiaffeggiò la mia guancia. Posai la mano su essa, presa alla sprovvista e gli occhi si riempirono di lacrime. Non mi aspettavo un gesto del genere da Kyle. Rimasi sconvolta, non riuscii a reagire. Non sapevo se l'aveva fatto spontaneamento o no, ma provavo ugualmente dolore e disprezzo.  Tyler mi fissò intensamente, si vedeva che anche lui era sorpreso. Con uno scatto fulmineo andò contro Kyle e lo stese a terra. Io corsi da Ethan.
<<Brutto figlio di puttana!>> la situazione era diversa. Tyler steso su Kyle, che ormai aveva perso le forze.
<<Tyler fermo!>> esclamai <<Ethan stai bene?>> gli domandai, preoccupata.
<<Direi di no, ma la cosa essenziale è che tu stia bene. Ti ha fatto tanto male? Se Tyler non ci fosse stato lo avrei gonfiato io di botte>>
<<Calmati. Io sto bene>> finsi. La professoressa di spagnolo, in tutta la sua eleganza, fece irruzione nella classe.
<<Che sta succedendo qui?>> i capelli ramati erano legati in una coda di cavallo, le guance rosse per aver gridato troppo. Indossava una camicia nera e una gonna del medesimo colore. Si sistemò gli occhiali ricaduti sul naso. Tyler balzó in piedi. Kyle, pur facendo fatica, ripetè il suo gesto. Purtroppo non riuscii a trattenermi, perciò gli mollai uno schiaffo in pieno volto.
La prof sgranò gli occhi. Ethan venne verso di me, intenzionato ad allontanarmi da quello stupido del mio ex. In quel momento non mi importava nè della prof nè della classe che mi osservava perplessa. Dovevo farlo, dovevo vendicarmi.
<<Signorina Ross, è per caso impazzita? Dempsey, Jonshon, Parker e Ross, in presidenza! Ora!>> indicò la porta e tutti noi uscimmo. Non avevo mai visitato la presidenza, non era neanche uno dei miei tanti scopi. La professoressa camminava troppo velocemente, non riuscivo a stare al suo passo. Era infuriata, giustamente. La porta della presidenza si riconosceva dalle altre perché c'era una targa con su scritto "presidenza". La professoressa spalancò la porta, dopo aver bussato ovviamente, fulminandoci tutti e quattro con lo sguardo. I suoi occhi color ghiaccio mi aveva intimorita dal primo incontro. Il preside, un uomo più o meno sui quarant'anni, aveva gli occhi dello stesso colore della donna vicino a noi e i capelli neri. Indossava una camicia azzurra e dei pantaloni larghi neri.
<<Salve professoressa Gilbert. Cosa la porta qui?>> domandò con tutta la sua eleganza.
<<Questi ragazzi si stavano picchiando, prima del mio arrivo>> ci indicò uno ad uno.
<<Bene. Accomodatevi, prego>> si alzò dalla sedia posando le mani sulla cattedra di fronte a lui. Mi avvinai alle sedia con passo titubante, affrettandomi a sedermi accanto a Tyler e Ethan. Kyle non volevo averlo per nulla al mondo vicino. Il preside si accomodò di nuovo sulla sedia, abbozzando un lieve sorriso.
<<Ethan Parker sei in questa scuola da pochissimo tempo e già ti cacci nei guai?>> il suo sguardo era puntato sul povero Ethan, con il naso ancora sanguinante, le nocche piene di sangue e tanti graffi. Anche un sopracciglio rotto. Kyle era ridotto come lui. Forse Tyler era quello che stava meglio di tutti e due. Io avevo solo la guancia rossa e il segno delle dita di Kyle. Ripensare a quella scena mi fece gelare il sangue nelle vene. La mano massiccia di Kyle che si posava con forza sulla mia guancia. Come aveva potuto farlo? Perché aveva compiuto quel gesto spregevole?
Prima che Ethan potesse rispondere alla domanda posta dal preside, mi affrettai a dire la mia.
<<Preside è stato Kyle ad iniziare, ne sono sicura. Ethan non ha fatto niente, si è soltanto difeso>>
<<No, ad iniziare sono stato io>> confessò Ethan alla mia destra <<Ma solamente perché mi stava provocando con cose che non doveva dire. Non a me>>
<<E cosa ti diceva, esattamente?>> l'uomo davanti a noi aggrottò la fronte. 
<<Niente, non dicevo niente>> si intromise Kyle, non volendo far sapere la veritá.
<<Stai zitto!>> esclamai <<Fai parlare Ethan, falso bugiardo!>>
<<Come mai lo difendi cosi tanto?>> Tyler, alla mia sinistra, si girò a guardarmi. Non risposi.
<<Ha cominciato ad offendere la mia famiglia e anche a criticarmi, visto che sono stato adottato a quindici anni. Poi ha cominciato a prendere in giro me e Jessica, dicendo che abbiamo una storia d'amore segreta, ma non è vero. Siamo solo amici>> il preside volse lo sguardo verso di me.
<<E cosi il signor Kyle Dempsey ha problemi con i ragazzi adottati. Non mi sembrano critiche da fare>>
<<Io non lo stavo prendendo in giro, ho fatto solo una stupida battuta. Lui ha iniziato con le maniere forti>> si difese Kyle.
<<E che mi dici dello schiaffo che hai tirato a Jessica?>> Ethan si girò completamente verso Kyle, che si trovava accanto a lui.
<<Non l'ho fatto di proposito>>
<<Peccato che nessuno ti crede!>> ribattè il mio amico.
<<Peccato che non me ne freghi un cazzo!>> Kyle allargò le braccia, poi tornò seduto composto. Il preside non proferì parola, neanche per il modo in cui aveva risposto a Ethan. Si limitò a spostare lo sguardo su Tyler.
<<Tyler, che le prende? Cosa c'entra lei con questa storia?>>
<<Ho difeso Jessica picchiando Kyle. Se lo meritava, le ragazze non si toccano>>
<<Su questo non posso darle torto. Ma Dempsey dice che...>>
<<Kyle dice un mucchio di cavolate. Non creda alla sue parole>> mi intromisi. Kyle si alzò dalla sedia, puntandomi il dito contro. Voleva tirarmi di nuovo uno schiaffo? Non avevo paura di lui.
<<Tu! Tu sei solo una maledetta stronza che si è presa gioco di me. Mi hai lasciato appena ti sei trovata un altro stupido da portare al letto>> Ethan balzó in piedi posizionandosi difronte a lui.
<<Che le hai detto?>>
<<Mi dispiace Kyle, ma io non sono te. Io ti ho lasciato perché non ti amavo e non volevo illuderti>> risposi con tutta la calma del mondo.
<<Ragazzi, possiamo lasciare fuori le vostre discussione personali, grazie? E soprattutto, smettetela con questo linguaggio, non sono un vostro amico di vecchia data>> il preside non sapeva come gestirci. Ethan tornò seduto seguito dal mio ex ragazzo.
<<Cosa vuole fare perciò? Siamo seduti qui da mezz'ora e ancora non sappiamo la sua decisione>> sbuffò Ethan, scrollando le spalle.
<<Ragazzi, potete spiegarmi come vi viene in mente di rivolgervi cosi a me?!>> si spazzientì l'uomo davanti a noi.
<<Preside, con tutto il rispetto, mancano dieci minuti alla fine dell'ora. Ci dispiace ma siamo tutti di pessimo umore, non sappiamo cosa diciamo o facciamo. Potrebbe dirci cosa ha deciso?>> presi parola, fissandolo intensamente.
<<Per questa volta siete salvi. Ma dalla prossima, sono guai>>

Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora