<<Che ci fa lei qui?>> domandai di nuovo, ritrovandomi poi faccia a faccia con Tyler.
<<Senti Jessica non rompere, okay? Ho i miei motivi per essere qui>> si mise in mezzo Jennifer, che aveva uno sguardo strano. Oserei dire spento.
La fissai attentamente, fin quando il mio telefono non iniziò a squillare.
<<Si?>>
<<Sono qua fuori>> rispose Ethan.
<<Arrivo>>
<<Dove stai andando?>>
<<A pranzo con Ethan>>
Tyler sgranò gli occhi, sopreso. Ma io non lo guardai ancora, mi sbrigai soltanto ad indossare il giubotto e uscire di casa.Il cielo era ricoperto di nuvole, il sole
era scomparso ormai. Mi trovavo in macchina con Ethan, eravamo partiti da dieci minuti circa. Lui fissava la strada attentamente, mentre io tenevo la testa posata sul finestrino, immersa nei miei pensieri.
Arrivammo in pochi minuti in un ristorante confortevole, italiano, con decorazione natalizie.
<<Lo so che il posto non è tra i migliori, però->>
<<È bellissimo>> non lo feci finire di parlare, perché quello che stava dicendo non era vero. A me piaceva quel posto, avevo sempre odiato i luoghi, ristoranti compresi, troppo lussosi. E poi avevo apprezzato il gesto di farmi svagare un pò. Entrammo dentro e un signore ci fece accomodare in un tavolo accanto alla vetrata. Ci portò due bottiglie d'acqua, una coca-cola, del pane e dei grissini.
<<Allora?>> disse Ethan prendendo una fetta di pane <<Che mi racconti?>>
<<Niente di speciale. Sono contenta che sia finita la scuola, mi stava stressando. Tu?>> chiesi, prendendo successivamente dei grissini.
<<Neanche io ho niente di interessante da raccontare. A proposito di scuola, lo sai che girano della voci?>>
<<Quali voci?>> domandai, curiosa.
<<Su Logan e Isabel, sai, quella ragazza con i capelli corti, tinti->>
<<Si, lo so chi è Isabel. Ma di che voci parli?>> i miei occhi azzurri fissavano attentamente i suoi, marroni.
<<Alcuni dicono che sono andati a letto insieme, poche sere fa>> mi strozzai con il grissino, iniziai a tossire, le guance rosse e tutti girati verso di me.
<<Ei, tutto bene?>> Ethan si alzò, riempì il bicchiere d'acqua e me lo porse. Lo presi immediatamente, cosi la tosse si calmó. Ethan tornò a sedersi.
<<Si, tutto bene, grazie Ethan>>
<<Di niente. Come mai hai reagito cosi male, quando ho detto quella cosa di Logan e Isabel?>>
<<Semplicemente non sopporto quella ragazza e mi dispiace che Logan sia caduto nella sua trappola>>
<<Capisco>> sorrise lievemente. Arrivò una cameriera, alta, snella, labbra carnose, occhi azzurri come i miei, capelli ricci castani, con indosso dei tacchi altissimi.
<<Buongiorno ragazzi!>> sorrise, mostrando la fila di denti bianchi che possedeva.
<<Ciao bellezza!>> Ethan, il solito provolone, guardò attentamente e in modo provocatorio la ragazza, che in risposta arrossì.
<<Cos-cosa vi porto?>> chiese, questa volta maggiormente rivolta a me.
<<Una pizza margherita>>
<<Anche a me>>
<<Arrivano subito>> finì di scrivere e se ne andò, lasciando un ultimo sorriso. Mi rivolsi al ragazzo.
<<Ethan, ci stavi provando con la cameriera?>>
<<È? Ovvio che...si!>>
<<Sei un don Giovanni>>
<<Me lo dicono in tanti>> pochi minuti dopo arrivò da mangiare, era tutto squisito.
Durante il pranzo ridemmo e scherzammo, Ethan aveva dimostato di nuovo di essere una persona simpatica. Non mi sarei mai aspettata di trovarmi bene con un ragazzo che all'apparenza sembrava uno stronzo.
Finito di mangiare, andammo a prendere un gelato. Presi un cono con nutella e fragola, mentre lui nutella e stracciatella. Passeggiamo per più di trenta minuti, fin quando non decidemmo di fermarci su una panchina a goderci il panorama della fantastica New York.
<<Ti piace qui?>> chiesi, rompendo il silenzio che si era venuto a creare.
Lui sorrise.
<<Diciamo di si. A te?>>
<<Si, anche se molte volte mi manca Hollywood>> ammisi.
<<È normale penso. Alla fine nemmeno tu sei arrivata da tanto>>
annuii. Sapevo bene che la mancanza di Hollywood sarebbe passata, dovevo soltanto ambientarmi. Ma non era facile, soprattutto perché gia due miei amici si erano allontanati.
<<A che pensi?>> Ethan mi guardò, notando il mio sguardo assente.
<<Niente di che>> scrollai le spalle <<Ti trovi bene con qualcuno in particolare qui?>> appena pronunciai quelle parole il mio cuore prese a palpitare. Avevo fatto a posta quella domanda, per capire se anche lui stava bene con me.
<<Con te>> sussurrò, come se fosse un segreto. Sorrisi lievemente e sospirai di sollievo.
<<Anche io>> gli presi la mano e la strinsi forte. Lui inizialmente si irrigidì, poi però sorrise.
Quel ragazzo mi faceva un effetto strano. Era simpatico e mi trovavo bene a parlare con lui, ma faceva anche battere forte il mio cuore. Era bello.
Il vento iniziò ad aumentare, così Ethan si offrì per riaccompagnarmi a casa. Accettai, sicuramente avrebbe cominciato a diluviare da un momento all'altro.
Salimmo in auto, accese il riscaldamento. Restammo in silenzio per il resto del tragitto, fin quando non mi ritrovai davanti casa.
<<Grazie di tutto Ethan, sono stata veramente bene>>
<<Anche io>> gli diedi un piccolo bacio sulla guancia. Lo vedi leggermente in imbarazzo, ma feci finta di niente. Così scesi dalla macchina ed entrai in casa.
Ma, ad aspettarmi, una bella sorpresa.
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Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)
Storie d'amore[Completa] Jessica Ross, diciassette anni, vive ad Hollywood con sua madre Sara, una donna che nonostante le difficoltà passate è riuscita a prendersi cura della figlia e a non farle mancare niente. È una ragazza che crede nell'amicizia e non si las...