59-Come fosse la prima volta

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Arrivati a casa di Jenna non potei che stupirmi di nuovo dell'immensità e bellezza di quella villa. Jade ancora non era arrivata, ma Michelle insieme alla sua famiglia erano già riuniti a tavola. La piccola Allison, i capelli cresciuti di poco, si precipitò tra le braccia di Tyler, che la accolse.
<<Ei principessa!>> le diede un piccolo bacio sulla fronte, intento a farla scendere dalle sue braccia. Ma lei non aveva la minima intenzione di allontanarsi.
<<Mi sei mancato cuginone>> ammise la piccola, riempendo di baci la guancia destra di Tyler, che, intanto, se la rideva insieme a Michelle.
<<Piccola, lascialo andare>> la madre accarezzò la schiena della bambina, che però non voleva sentire ragioni.
<<Tranquilla zia, non mi dá fastidio>> Michelle annuì e venne verso di me.
<<Jessica, è un piacere rivederti>> mi abbracciò con dolcezza, perciò non ci pensai due volte a ricambiare.
<<Anche per me>>
<<Come vanno le cose?>> mi chiese appena sciolta la presa.
<<Tutto uguale, a voi?>>
<<Oh beh, come puoi notare Allison non ascolta mai>> si girò verso la bambina, che ora stava parlando con Michael.
<<Vado a salutare tua madre>> disse. Annuii. Salutai Peter e Allison, il marito di Michelle, Trevor, e il resto della famiglia. Essendo già ora di pranzo ci accomodammo a tavola, anche perché Coraline e Jade sarebbero arrivate nel tardo pomeriggio.
<<Mamma, passami l'acqua>> urlò Allison. La madre sbruffò, ma versò ugualmente un pò d'acqua nel bicchiere.
<<Devi smetterla di viziarla>> la rimproverò Trevor, mentre assaporava la bistecca
<<Non la vizio. È solo che non è ancora in grado di prendere una bottiglia pesante e versare dell'acqua senza fare disastri>> si difese Michelle, già al limite della pazienza. Trevor sospirò rassegnato e continuò a mangiare in silenzio. Peter, il fratello di Allison, se ne stava in silenzio tra il padre e il nonno, non guardava in faccia nessuno. Sembrava essere molto timido. Tyler, forse accortosi del mio sguardo indagatore, si sporse verso il mio orecchio.
<<È un bambino molto timido>> confermò i miei pensieri <<Non ha un buon rapporto con il padre>> aggrottai la fronte.
<<Con Trevor?>> Tyler sorrise.
<<Diciamo>> prese il bicchiere in mano e sorseggiò la coca cola.
<<Scusa, che vuol dire diciamo?>>
<<Trevor non è suo padre. O meglio, non biologico. Mia zia si è sposata a soli vent'anni ed ha avuto subito Peter. Suo marito però l'ha tradita e hanno deciso di prendersi una pausa. Lui è partito per cercare lavoro, e ora abita a Barcellona. Peter non lo vede mai>> tornai a guardare quel bambino silenzioso, che si stava sistemando gli occhiali blu <<Con Trevor invece...beh, diciamo che non lo sopporta>>
<<Allison invece? È figlia di Trevor, vero? Ecco perché hanno più rapporto>> Tyler annuí. Poi disse <<Trevor la preferisce e Peter ne risente>> non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel bambino indifeso, timido già così piccolo. Trevor voleva versargli un pò d'acqua, ma lui rifiutò con un cenno della mano. Poi iniziò una chiaccherata con il nonno.
<<Mamma, non ho più fame>> Allison lasciò metá della bistecca sul piatto, aveva mangiato solo i pomodori.
<<Va bene->> Michelle non riuscì a terminare la frase, perché Trevor si intromise nel discorso.
<<No, non va bene. Mangia, forza!>>
<<Ha detto che non ha fame>> la donna presa le difese della bambina, che guardava il padre con occhi spalancati.
<<Vedi che continui a difenderla, a contradirmi? Stai mettendo mia figlia contro di me!>> la vena del collo di lui pulsava, quasi stesse per esplodere. Peter si alzò dalla sedia e andò in braccio al nonno, che non aveva ancora finito di mangiare.
<<Trevor, perfavore>>
<<Calmiamoci tutti>> si intromise Jenna, evidentemente stanca dei litigi a ogni pranzo.
<<Mamma, stanne fuori>> gridò Michelle <<E tu anche>> puntò un dito contro il marito <<Datti una regolata. Ci sono ospiti e sai che odio queste scenate davanti ai bambini>>
<<Certo, i bambini. Come se il problema fossero loro>>
<<Non sono un problema, infatti. Smettila di urlarmi contro, o ti giuro che ti butto fuori da questa casa!>> era pronto a ribattere <<Sai che lo faccio>> continuò lei.
<<Quindi che faccio, mangio o no?>> chiese Allison, facendo sorridere tutti i presenti, tranne i genitori.
<<No tesoro>> Michelle le accarezzò i capelli. Jenna sparecchiò la tavola, aiutata dalla figlia e mia madre, anche se loro le avevano chiesto di state ferma. Michael, Trevor e Marcus erano fuori al balcone a fumarsi una sigaretta, Trevor camminava avanti e indietro. Stava discutendo con Marcus. Allison venne da noi, lasciando da solo il fratello, che si stava divertendo a girare i pollici. Quell'immagine mi fece sorridere, così lo chiamai, pregandolo di sedersi accanto a me. Lo fece anche se con titubanza. Sentivo Tyler ridere con la cugina, si stavano raccontando gli avvenimenti dell'ultima settimana. Mi mancava avere un rapporto così stretto con qualche mio parente. Non avevo più nessuno.
<<Ciao Peter>> sorrisi <<Ti annoi, vero?>> il bambino annuì.
<<Senti, ti andrebbe di fare un gioco con me?>> proposi. Scrollò le spalle, sistemandosi per l'ennesima volta gli occhiali forse troppo grandi. Aveva gli occhi neri.
<<Te lo spiego, poi mi dici se ti piace>> iniziai a spiegare le regole di un gioco che facevo spesso con mia madre, ma che lui già conosceva.
<<G-giá lo conosco>> balbettò. Aveva una voce bassa e fine, così dolce da farti sciogliere <<Lupo mangia frutta>>
<<Esatto. Ti piace?>>
<<Si, ma dobbiamo correre>> mi fece notare, attento a non farsi sentire da Michael appena rientrato in casa.
<<Lo modifichiamo. Chi non indovina deve fare una penitenza>>
<<Okay>> era felice di poter giocare con qualcuno. Iniziammo a giocare e vederlo sorridere ogni volta che vinceva era stupendo. La fossetta sulla guancia si intonava benissimo con la sua dolcezza. Perse il quinto round e decisi che, come penitenza, gli avrei fatto il solletico. Lo soffriva tantissimo, infatti iniziò a ridere forte. Michelle si affacciò dalla cucina, la vidi con la coda dell'occhio. Sorrise nel vedere suo figlio cosi spensierato. Immaginai quanta gioia potesse provare. Allison picchiettò le sue piccole dita sulla mia spalla, perciò mi girai verso lei. Sorrise.
<<Ciao>> salutò con un cenno della mano. Ricambiai il sorriso.
<<Ciao tesoro. Che ti serve?>>
<<Posso sapere a che gioco state giocando?>>
<<Lupo mangia frutta!>> esclamò il piccolo Peter, un ciuffo ribelle gli ricadde sulla fronte. Lo spostò subito.
<<Che bello! Posso giocare anche io con voi?>> ci pregò, mettendo il broncio. Stavo per rispondere, ma Peter mi precedette.
<<No, ora sto io con lei. Inventati un'altro gioco>>
<<No, voglio giocare!>> incrociò le braccia al petto.
<<Non mi interessa quello che vuoi fare, Ally. Gioca con Tyler a nascondino, dai>> evidentemente neanche Allison aveva mia visto il fratello parlare così tanto, infatti aprì la bocca, sbalordita.
<<Da quando parli cosi tanto? E poi non mi va di giocare a nascondino. Ci gioco sempre con mamma>>
<<Allora inventati altro>> girai lo sguardo verso Peter, stava fissando in cagnesco la sorellina.
<<Peter, è tua sorella! Che male c'è se giochiamo tutti insieme?>>
<<Io ho paura che poi tu non mi parli più>> abbassò la testa. Mi fece tenerezza, quindi lo intimai di guardarmi.
<<No, questo non succederà>> annuì, convinto, e invitò tutti noi a salire al piano di sopra per giocare con tranquillità. Entrati in stanza io e Tyler ci sedemmo a terra, mentre i bambini sul letto. Il gioco continuò senza interruzione, fin quando non arrivò il turno di Allison. Si sistemò i capelli dietro l'orecchio, fece un sorrisetto malizioso.
<<Bene, bene, bene>> mi guardò con aria di sfida <<Jessica>> alzai un sopracciglio <<A che frutto sto pensando? Ti ricordo che hai tre possibilità>>
Ci pensai su, ma, non conoscendola bene, non sapevo cosa dire.
<<Fragola?>> scosse la testa. Ritentai.
<<Vediamo...anguria?>>
<<No. Ultima possibilità>> già cantava vittoria.
<<Uva?>>
<<Era la mela!>> urlò, cantando poi le note della sua canzone preferita. Girò per tutta la stanza, le mani in aria, Peter che rideva.
<<Ma che peccato>> mi diede una leggera pacca sulla spalla. Si accomodò di nuovo sul letto, in ginocchio.
<<La penitenza qual'è?>> Allison era una ragazzina furba, quindi non avevo la minima idea della penitenza che avrei dovuto fare.
<<Ci sono!>> ci avvisò, esclamando, soddisfatta. Passò più volte lo sguardo su di me, poi su Tyler, poi di nuovo su di me <<Jessica devi...baciare Tyler!>> i suoi occhi azzurri brillarono, poi si mise a cantare la colonna sonora del titanic.
<<Conosci il titanic?>> chiesi esterefatta. Annuì, per poi smettere di cantare. Sentivo gli occhi di Tyler bruciare sulla mia pelle.
<<Quindi? Sbrigati, dai!>> unì le mani in modo sognante, ma io scossi la testa, contraria. Non potevo baciarlo davanti a due bambini piccoli.
<<Mi dispiace Jess, ma è una penitenza, devi accettarla>> Allison scrollò le spalle <<E poi io amo le cose romantiche!>>
<<Si, infatti. È una penitenza. E lei ama le cose romantiche>> mi voltai di scatto  verso Tyler, che stava godendo del mio imbarazzo. Lo fulminai.
<<Stai zitto>> sussurrai. Sorrise.
<<Avanti, l'abbiamo fatto due ore fa. Perché non possiamo farlo ora?>>
<<Ci sono dei bambini>> ribattei.
<<Siamo abituati a queste scene>> si intromise Allison <<Forza, baciatevi! Fate come Cenerentola e il principe azzurro!>> sbattè più volte le palpebre. Sbruffai, rassegnata. Mi avvicinai a Tyler, già pronto a baciarmi, gli occhi chiusi. Le nostre labbra si unirono come quella mattina, un bacio passionale e soprattutto dolce. Sentii Peter sbuffare e Allison sospirare. Mi venne da ridere, ma cercai di trattenermi. Tyler posò la sua mano fredda sulla mia guancia, il contatto mi fece trasalire. La porta si aprì di scatto, mi scansai da Tyler. Michelle era stupita. In poco tempo, però, quello stupore si trasfermò in uno sguardo pieno di malizia.
<<Bambini, che ne dite di venire a giocare con me e Sara a questo gioco? Tyler e Jessica hanno da fare>> Peter si alzò con rapiditá e uscì dalla stanza, Allison lo seguì. La donna strizzò l'occhio nella nostra direzione, mimando un "non c'è di che" per poi chiudersi la porta alle spalle. Mi coprii il viso con le mani. Ero super imbarazzata. Avevamo dato spettacolo ai bambini e Michelle ci aveva visti in un momento intimo!
<<Ei, stai tranquilla>> Tyler accarezzò il mio braccio, ma lo strattonai subito.
<<No, non posso stare tranquilla. Insomma, hai visto anche tu->> posò un dito sulle mie labbra, intimandomi di stare in silenzio.
<<Mia zia non dirá niente>>
<<I bambini...>>
<<Sono piccoli. Non devi assolutamente preoccuparti>> volevo a tutti i costi seguire il suo consiglio.
<<Dove eravamo rimasti?>> si toccò i capelli, con fare seducente.
<<Te lo dico io>> ammiccai. Mi misi in ginocchio, ricominciando a baciarlo, questa volta con più foga. L'avevo preso alla sprovvista, infatti restò con gli occhi spalancati. Lo sdraiai a terra, il pavimento freddo a contatto con i nostri corpi caldi, mettendomi a cavalcioli su di lui. Spostai i capelli di lato, notando che stavano solleticando il suo volto. Questa volta ero io ad avere la situazione in mano. Poggiò le mani sul mio sedere, ma le scansai immediatamente.
<<Dai!>> mi pregò, mentre mi allontanavo dal suo volto paonazzo <<Volevo farlo da tanto>>
<<Che cosa? Mettere le tue manacce sul mio didietro?>> scoppiò a ridere, annuendo.
<<No, mi dispiace. Non puoi farlo>>
<<E perché no?>> prese la mia sciarpa, per avvicinarmi più a lui.
<<Perché...non voglio>> dissi semplicemente. Rise divertito.
<<Si che lo vuoi>>
<<Perché dici così?>> indicò la mia posizione, ero sopra di lui, il chè era compromettente.
<<Guarda come stai. A cavalcioni sopra un ragazzo, Tyler Jonhson per la precisione. Si capisce che vuoi scopare, perciò vuoi che ti metta le mani sul sedere>> scossi la testa.
<<Io non ho detto che voglio fare sesso con te. Magari voglio solo baciarti o...non lo so>> scrollai le spalle.
<<Tanto prima o poi dovrai farlo>> mi avvisò <<Dopo oggi, non ti lascerò in pace facilmente>>
Tornai a baciarlo, sentì le sue mani posarsi sul mio sedere e decisi di non ribattere. Non dava fastidio, non se si parlava di lui.
<<Questa sciarpa dá fastidio>> constatai, slegandola per poi buttarla sul letto.
<<Effetivamente>> puntò i suoi incantevoli occhi nocciola sul collo, dove c'era il succhiotto. Si stava dimendando sotto di me, perciò mi stesi accanto a lui.
<<Che succede?>> domandai.
<<Andiamo sul letto>> mi prese in braccio per poi stendermi sul letto, continuava a baciarmi, senza mai stancarsi. E io sentivo i brividi e la pelle d'oca, l'emozione di averlo tra le mie braccia. Non mi stancavo mai di baciarlo. Era sempre come la prima volta. E la ricordavo ancora quella sera. Una discussione finita con un bacio. Provavo tanta rabbia in quel momento, il suo bacio con Chloe mi aveva segnata, ma, le sue labbra, avevano eliminato tutto quello che provavo. La rabbia e il dolore fecero spazio ad una scarica di brividi. Era stato un bacio bellissimo, uno di quelli che non si scordano, che ti rimangono impressi come tatuaggi.
<<Sai>> iniziò a dire, con il cuore che batteva <<Penso sempre a te in questi giorni. Sognavo questo momento dal nostro primo bacio>> sorrisi. Volevo dire qualcosa, dirgli che anche io lo desideravo da tempo, ma sussurrai solo il suo nome, per poi tornare a baciarlo.

SPAZIO AUTRICE
Cantiamo la canzone del titanic anche noi, perfavore. Aspettavo di scrivere questo momento già dal primo capitolo. Sinceramente sono soddisfatta di quello che ho scritto, spero che piaccia anche a voi. Fatemelo sapere con un commento o stellina, se vi va!

Momento intimo Tyler e Jessica, attenzione! La piccola Allison ha capito che tra loro c'è del tenero. Peter, come avrete letto, è un bambino molto timido e Trevor, per me, è un vero stronzo. Quale personaggio preferite della famiglia di Michael? Ditemelo nei commenti, sono curiosa!
Ho scritto abbastanza, direi di risentirci direttamente al prossimo capito. Sto cercando di tornare ad aggiornare con regolaritá, quindi martedì e sabato.
Ciaooooooo!!!

Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora