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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

You will pay me!

Se il buongiorno si vede dal mattino, forse è meglio passare direttamente a domani

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Se il buongiorno si vede dal mattino, forse è meglio passare direttamente a domani.
Stringo i pugni sul cuscino mentre affondo la testa dentro e sbuffo annoiata, poi decido di mettere fine a questa tortura e mi alzo.
Controllo il telefono sul comodino e mi domando quale ragazzino stupido di 11 anni possa mai svegliarmi alle 8:47 del mattino, durante le feste natalzie.
Spero solo non siamo i testimoni di Geova.

«Chi è?» urlo assonnata mentre apro la porta stringendomi nel mio plaid sulle spalle. Richiudo la porta di scatto, che resta però aperta poiché Harry, che è sveglio e profumato davanti a me, me lo impedisce con la mano.

«Dormi ancora?» domanda entrando in casa mia, come se fosse la cosa più normale del mondo. Chiudo la porta ancora shoccata e resto dell'idea di passare direttamente al giorno successivo.

«Ancora? Sono le 8:50 del mattino!» urlo annoiata.

«Si, certo.» replica semplicemente alzando gli occhi al cielo. «Vestiti, andiamo a fare una passeggiata.»

«E avevi bisogno di svegliarmi a quest'ora per fare una passeggiata?» chiedo ancora e lui annuisce mentre mangia un cornetto comodamente seduto allo sgabello della mia cucina e quasi ho l'idea malsana di potermici abituare a questa situazione. Però mi risveglio da quest'idea e torno nella mia stanza, dove sfortunatamente affronto un ulteriore dramma: cosa mi metto? Dopo aver guardato l'armadio per qualche minuto, opto per in semplice leggings sportivo e una maglia nera dei Guns N' Roses.

«Sei pronta?» urla Harry dal salone e quasi ho voglia di sfigurare il suo faccino con un pugno, però cerco di trattenermi e lo raggiungo mentre mi raccolgo i capelli.

«Va bene, così?» domando e lui punta gli occhi su di me, quasi facendomi sentire a disagio, poi annuisce semplicemente.

«Sei molto lenta.» dice mentre raccoglie le sue cose. Alzo gli occhi al cielo spingendolo, facendolo sorride, poi prendo anche io il giubbotto e lo seguo in macchina.

«Dov'è la macchina?» domando una volta uscita da casa e lui mi ignora, avvicinandosi semplicemente ad una moto parcheggiata proprio davanti casa mia. «Non salgo su quella cosa.» affermo incrociando le braccia.

«Come sei drammatica, sono sicuro che dopo un giro mi pagherai per farne altri. Giuro che non correrò.» afferma portandosi la mano sul cuore, poi mi porge il casco. Faccio di nuovo segno di no con la testa e lui sbuffa, ancora.

«Non salgo.» ripeto, ma lui sembra non ascoltarmi perché si avvicina a me con il casco tra le mani e mi scioglie la coda per infilarmelo, poi lo chiude.

«Drammatica.» ripete tirandomi verso la moto. Lui sale e accende il motore. «Ti do altri due minuti, poi ti prendo di peso.»
Alzo gli occhi al cielo e senza dire una parola salgo sulla moto. «Stringiti se non vuoi volare per terra.» aggiunge prendendo le mie mani, per stringerle attorno alla sua vita.

«Se mi faccio male o se ho paura, ti taglierò l'attributo e te lo cucino.» sussurro mentre mi tengo stretta e lo sento ridere.

Appena parte rimpiango la mia scelta e quasi ho voglia di prendermi a schiaffi per averlo fatto, poi dopo un paio di minuti mi rilasso rendendomi conto che non correva, rispettava anche ogni limite di velocità, sicuramente per non farmi spaventare.

«Dove andiamo?» domando appena usciamo dalla città per prendere un autostrada.

«È una bella giornata.» risponde semplicemente dopo poco e torno a stringermi a lui, forse non più per la paura ma per il calore e la sicurezza che emanava.
Forse aveva ragione, lo avrei pagato per fare altri giri su questa moto.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora