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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

In questo capitolo ci sono descrizioni forti, se non siete interessati passate oltre.

Good enough.

Guardo Harry cucinare e sbuffo quando mi rendo conto che non mi stava pensando da un paio di minuti

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Guardo Harry cucinare e sbuffo quando mi rendo conto che non mi stava pensando da un paio di minuti. Prendo il mio cellulare, recuperato poco prima di mettermi in auto mentre il bidello mi voleva rincorrere con la scopa perché stavo passando sul suo pavimento da poco pulito, e guardo i messaggi di Gemma.

«Con chi stai messaggiando?» domanda avvicinandosi e blocco subito il cellulare, facendolo insospettire maggiormente. «Allora?»

«Ho qualche altro spasimante in giro per il mondo.» commento e lui mi guarda curioso incrociando le braccia al petto. «È tua sorella.» mi libero alla fine e lui si gira, tornando a controllare la pasta. «Mi cerca da quando..»

«Da quando sei fuggita?» domanda terminando la mia frase e sospiro, prima i poi dovevamo parlarne ed io speravo arrivasse più in là questo mento che ora.

«Non potevo rimanere, mi sentivo fuori posto, mi sono fatta sopraffare dalle emozioni, non puoi avercela con me.» rispondo alzando di poco il tono della mia voce.

«Fuori posto? Per cosa? Perché ti ho portata con me dopo che me l'hai chiesto tu? Potevamo parlarne!» urla portando di nuovo lo sguardo su di me, i suoi occhi non era più verde chiaro ma erano molto più scuri.

«Io provo qualcosa Harry, non puoi chiedermi di seguirti ovunque e poi farti altre ragazze.» ammetto ricordandogli della sua ultima scappatella e lui ride, alzando le braccia al cielo.

«Altre ragazze.» ripete ridendo ed io lo guardo confusa. «Voglio stare con te, cazzo. Come te lo devo dire? Ti avevo preso anche un anello per chiederti di essere la mia cazzo di ragazza, vaffanculo.» urla poggiandosi poi al muro, cercando di calmarsi.

«Davvero? Un anello?» domando curiosa e lui annuisce sospirando.

«Ora fuggi di nuovo? Fammelo sapere.» risponde prendendo delle sigarette dal suo cappotto ed io scatto, scendendo dal suo banco cucina e prendo le sigarette buttandole per terra. «Che cazzo fai?»

«Non voglio che mi baci con il sapore di sigaretta, mi fa schifo.» rispondo tornando seduta al bancone, almeno ero alla sua altezza. Harry prende le sigarette da terra ridendo poi si avvicina a me, infilandosi tra le mie gambe. «Stavamo discutendo.»

«Mi sono scocciato di discutere, perché non facciamo altro?» domanda lasciandomi piccoli e veloci baci a stampo mentre le sue mani corrono veloci sulle mie per incrociarle dietro il suo collo.

«Non possiamo litigare e poi improvvisamente lasciar perdere tutto per baciarci.» rispondo ma lui sembra ascoltarmi ben poco, infatti continua a lasciarmi dei baci, mordendomi il labbro.

«Lo so, ma davanti a te ogni mio pensiero logico svanisce, ti prego andiamo nel letto e coccolami un po'.» commenta scendendo a baciarmi il collo mentre le sue mani vagano sotto la mia felpa. «Mi bastano dieci minuti per farti rilassare.» sussurra al mio orecchio e gemo quando la sua mano finisce sui bottoni dei miei jeans.

«Stavamo cucinando.» dicò guardando la pasta sul fuoco, anche se in questo momento il mio disinteresse per il cibo era alle stelle.

«Punto primo, io stavo cucinando, tu stavi guardando.» appunta ridendo mentre mi sbottona il reggiseno da sotto la maglia. «E ripeto, mi bastano dieci minuti.» ripete baciandomi il collo.

«Pensi di essere così bravo?» domando portando la testa all'indietro, lasciandomi toccare e gestire dalle sue mani. In pochi secondi mi ritrovo tra le sue braccia mentre mi porta nella sua camera da letto. Appena la mia schiena tocca le lenzuola mi rendo conto di essere già senza felpa e mi domando dove diamine l'abbia buttata, ma la stanza è troppo buia per guardarmi intorno. Le sue labbra tornano sulle mie e mi baciano come se aspettassero questo da troppo tempo, quando in realtà c'eravamo allontanati solo da mezz'ora. Il mio reggiseno raggiunge il pavimento e le sue mani tornano sui miei jeans, che sbottona velocemente così da raggiungere anche loro il pavimento.
Non capivo bene cosa stesse succedendo perché non mi aspettavo questo, pensavo che ci saremmo urlati contro per litigare, eppure sembrava che avessi spento la mia parte razionale. Quando si allontanava per pochi secondi mi sentivo vuota, volevo che mi toccasse, volevo sentirlo vicino a me, volevo che tornasse tutto come prima, volevo sapere che avevo sempre lo stesso effetto su di lui.
Le mie mani trovarono appiglio nei suoi capelli mentre scese a baciarmi il seno, facendomi rendere conto che è sempre più bravo, possibile?
Incrocio le gambe dietro il suo bacino e ringrazio che siamo da soli in casa quando gemo ancora una volta il suo nome appena la sua mano arriva al centro dei miei slip. Inizia a strusciarsi contro di me, portando entrambe le mani sul mio fondoschiena.

«Sono abbastanza bravo?» domanda dopo che raggiungiamo l'apice del piacere e rido alzando gli occhi al cielo. «Ora possiamo mangiare.» continua stendendosi accanto a me.

«Ora dobbiamo parlare.» dico portando lo sguardo su di lui, spostandogli i capelli dalla fronte.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora