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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Dinner time.

«Cindy!» ripete Gemma scuotendomi

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«Cindy!» ripete Gemma scuotendomi. Sbuffo, aprendo finalmente gli occhi e la guardo. «Ti vuoi alzare? Ti sto chiamando da ore, forza.» dice sedendosi sul letto vicino a me. Sbadiglio rumorosamente, eravamo arrivati da due giorni di sera tardi ed ancora non avevo ristabilito il mio orologio interno.

«Abbiamo fatto un viaggio inaspettato e lunghissimo per stare qui, posso dormire in pace?» domando spingendola scherzosamente e lei sorride, alzandomi. Raggiungiamo velocemente la cucina e controllo l'orario: era quasi ora di pranzo.

«Questo è per te.» ammette mostrandomi una scatola. La apro curiosa, trovando un completino intimo bianco, completo. «È il compleanno di Harry, vuole portarti a cena sta sera.»

«Il compleanno di Harry? Cavolo, ho perso la condizione del tempo!» ammetto portando la mano sulla fronte. «Non gli ho preso niente!»

«Se ti fai vedere con questo completino basta e avanza, per come si comporta.» ammette guardandomi ma io scuoto la testa e torno in camera. Dovevo assolutamente prendergli qualcosa.

«Questo?» domandai curiosa mentre mi avvicinavo ad un altro pacco sul banco della cucina.

"Per il mio bimbo.
Anne xx"

«Mia madre, non può venire e quindi ha spedito il regalo.» ammette ed annuii. «Perché sei vestita?»

«Devo comprare un regalo ad Harry, non posso non regalargli nulla.» le spiego e lei annuisce. «Puoi venire con me?» domando e lei indica il suo vestito mentre mangia la mela. Era già pronta.

«Immaginavo già.» ammette quando saliamo in auto e rido, rendendomi conto di essere prevedibile. Girammo per molto negozi, ma non avevo alcuna idea di cosa regalargli. «Se vuoi farlo contento devi comprargli qualcosa da Gucci.» disse Gemma indicando il negozio e mi arresi, entrando.

«Buonasera, posso aiutarla?» domandò un ragazzo e annuii, essendo maschio avrebbe potuto aiutarmi no?

«Dovrei fare un regalo al mio fidanzato.» risposi di getto e quando il ragazzo si girò,  Gemma mi diede un pizzicotto al fianco.

«Fidanzato eh!» mi riprese ridendo e abbassai la testa imbarazzata. Harry sfortunatamente non era il mio ragazzo.
Vidi moltissime cose, alcune delle quali Harry già aveva. Alla fine decisi per una camicia bianca con dei serpenti sul colletto.

«Secondo me gli piacerà moltissimo, poi adora Gucci quindi

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«Secondo me gli piacerà moltissimo, poi adora Gucci quindi.» disse semplicemente Gemma e io annuii. Avevo notato questa cosa, molte maglie nel suo armadio erano Gucci, anche le scarpe, il profumo che spesso indossava. Era diventata un ossessione. «Che ne dici se mangiamo qui?» domandò indicando un ristorante italiano. Annuii, seguendola all'interno. Ordinammo le cose più conosciute della cucina italiana, e come mi aspettavo, era buonissimo. Avevo visitato varie volte l'Italia ed ne ero rimasta affascinata, probabilmente come chiunque l'abbia vista.

«Harry non mi ha invitato comunque per sta sera.» ammisi, mentre tornavamo a casa. Gemma era sul punto di rispondermi ma squillò il mio cellulare.

'Sta sera andiamo al ristorante.
H. xx'

«Okay, appena fatto.» dissi mentre scrivevo un semplice 'okay' come risposta. Tornate a casa, Gemma decide di farmi preparare per la serata, iniziando con l'assicurarsi che fossi pronta se fosse successo l'imprevedibile: andare a letto con Harry. Verso le 7 mi infilai l'intimo e il vestito. Mi aveva poi mandato un altro messaggio dove mi diceva di non vestirmi troppo elegante, così optai per un semplice vestito azzurro chiaro, con i dei fiori e dei tacchi bianchi.

Raggiunsi Harry alla sua macchina, aveva indossato un semplice jeans nero che gli fasciava perfettamente le gambe e una camicia anch'essa nera

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Raggiunsi Harry alla sua macchina, aveva indossato un semplice jeans nero che gli fasciava perfettamente le gambe e una camicia anch'essa nera. Rimasi piacevolmente sorpresa quando si avvicino a me per lasciarmi un bacio sulla guancia.

«Sei bellissima.» sussurrò prendendo la mia mano e sorrisi, seguendolo. In macchina non volava nemmeno una mosca, la radio era spenta e io volevo solo sapere cosa girava nella sua testa. Il ristorante non mi sorprese, o almeno, sapevo che avrebbe scelto uno dei migliori in circolazione infatti scelse uno sulla spiaggia, le luci intorno erano favolose e tutto era perfettamente al suo posto. Il menù che trovai sul tavolo mi indicava che, essendoci una portata per tutto, Harry avesse già scelto tutto.

«È molto bello qui.» commento indicando il mare leggermente illuminato dalla luna. «Ed è anche buonissimo.» aggiungo appena assaggio il primo piatto e mi sorpresi per quanto buono fosse.

«Ho scelto il migliore, vengo spesso qui perché il suono del mare mi rilassa.» mi spiega portando la mano sul suo labbro inferiore.

«Okay, è venuto il momento del regalo!» ammisi, prendendo la mia borsa. Harry scoppiò a ridere ma mi fermò.

«Prima voglio farti un regalo io.» disse prendendo qualcosa dalla tasca. «Da dove inizio? Okay.. ehm. Sei una rompiscatole. Una delle peggiori ma-»

«Non stai iniziando nel migliore dei modi.» ammisi incrociando le braccia e lui alzò gli occhi al cielo.

«Fammi parlare! Dicevo, sei una rompiscatole, eppure quando non ci sei mi sento solo, non ho mai odiato la solitudine così tanto da quando ti conosco. Svegliarmi insieme a te mi fa sentire nel posto giusto nel mondo e il tuo disinteresse per i miei soldi mi fa credere che forse sono capace di fare qualcosa anche non cacciando il libretto degli assegni o mostrando le mie macchine. Forse non sarò il migliore dei migliori, forse è anche vero che meriteresti un ragazzo diverso di me, ma sono troppo egoista a lasciarti andare quindi vorrei chiederti se vogliamo provarci, a stare insieme realmente.» disse e posò una chiave sul tavolo, verso di me. «Ti piace tanto casa mia che ho pensato potresti venire ad abitare da me.» concluse e io spalancai la bocca.

«Harry, ti ho preso una camicia.» dissi e mi resi conto solo allora che stavo piangendo. Lui scoppia a ridere di nuovo e si alza, abbracciandomi. «È di Gucci.» aggiungo, cercando quasi di giustificarmi.

«So che sotto questo vestito hai qualcosa che mi possa piacere di più di una camicia di Gucci, ma apprezzo molto il gesto, non vedo l'ora di vedertela addosso.» sussurrò al mio orecchio e mi allontanai confusa.

«È per te la camicia.» dissi e lui rise di nuovo, avvicinandosi di nuovo a me.

«Mi eccita di più quando le indossi tu, le mie cose.» ammise, poggiando poi le labbra sulle mie.

Ho pubblicato una nuova storia su Irama, se volete la trovate sul mio profilo.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora