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Non siate lettori silenziosi, per piacere.
Adoro che inizio a trovare qualche commento, attendo di leggervi!

What the hell is going on in your mind?

What the hell is going on in your mind?

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Harry's pov.

Aprii la portiera della mia macchina e sorrisi quando da lontano vidi Cindy correre verso di me.

«Che diavolo ti è venuto in mente? Dio mio davanti a tutti!» urlò Cindy mentre io misi in moto l'auto, guidando verso casa mia. «E dove stiamo andando? Dovevo vedere i risultati degli ultimi esami che ho dato!» continuò, ma non mi preoccupai, anzi risi. «Ridammelo subito!» urlò cercando di raggiungere la mia cartella posta sui sedili di dietro, ma la fermai.

«Calmati signorina, è pericoloso. Metti la cintura su.» dico con voce calma ma lei urla dalla disperazione e si mette la cintura di sicurezza.

«Sei uno s-» si fermò prima di dire stronzo e mi fece scoppiare dalle risate. «sei un cattivo ragazzo!» urlò incrociando le braccia.

«Wow, cattivo ragazzo? Mi hanno detto di peggio.» dissi parcheggiando fuori casa mia, aprendo poi la porta di casa. Cindy mi seguì in silenzio, tenendo le braccia incrociate. Mi ricordavo che mi aveva detto che non era mai scesa senza reggiseno e dopo la noiosa lezione di storia volevo sentire il brivido di farla arrabbiare e camminare senza reggiseno per la prima volta.

«Ti rendi conto che tutte le prime volte negative le sto avendo con te? Salto la scuola, mi spogli senza il mio permesso, mi fai quasi dire parolacce e mi stai facendo uscire pazza!» urla mentre io resto fermo contro il muro a guardarla urlare al centro del mio salone e sorrido appena finisce, avvicinandomi poi a lei.

«Posso spogliarti anche con il tuo consenso.» ammetto e lei urla di nuovo per la disperazione, dandomi uno schiaffo. Resto per pochi minuti fermo, poi torna a guardarmi.

«Non so che mi è successo, oddio!» urla coprendosi la bocca con le mani. «Vedi? È colpa tua? Mi fai fare cose cattive! Non possiamo più stare vicini, sei un cattiva influenza, idiota di un-» urla di nuovo e sbuffo, fermandole il viso e le mani e la bacio. Facendola stare finalmente zitta. Sorrido quando non si allontana, anzi come sempre, incrocia le mani dietro il mio collo. Mi veniva ormai facile prenderla in braccio e poggiarla su qualche superficie, per godermi a pieno il sapore delle sue labbra. Questa volta non usai nessuno escamotage per incontrale la sua lingua, dato che fu lei a farle incontrare, decisione che ultimamente prendeva sempre lei. Le mie mani navigavano sul suo petto, contento dello scherzo che le ho fatto, così da incontrare liberamente il suo seno. Le sue mani come sempre erano nei miei capelli mentre li accarezza o li tirava.

«Sei uno s-» la fermai, tornando a baciarla e lei sbuffò, ma ben presto si arrese tornando a baciarmi. Non sapevo cosa stesse realmente succedendo tra di noi, ma adoravo sentire le sue piccole mani sul mio corpo e adoravo toccarla. Era diventata una droga, avrei potuto baciarla per sempre. «Stupido.» sussurrò quando mi allontanai e alzai gli occhi al cielo ridendo. La aiutai a scendere dal ripiano della cucina e decisi di preparare qualcosa per la cena.

«Possiamo partire stesso oggi pomeriggio, dato che abbiamo finito, ormai.» ammisi e lei annuì, girando per la mia cucina. Per un momento mi immaginai la mia vita con lei, e il pensiero mi rese quasi felice.

«Dovrei preparare la valigia.» disse affiancandomi, guardando cosa stavo cucinando, alzandosi sulle punte.

«Serve solo il tuo anello, poi il resto lo troverai lì.» ammetto e lei alza le spalle, cercando nella sua cartella qualcosa. Dopo poco, la vidi mentre infilava l'anello che le avevo regalato, poi cercò la mia cartella per mettersi il reggiseno che le avevo rubato.

«Posso mettere la tavola, se mi dici dove posso trovare le cose.» disse semplicemente e lei indicai il mobile. Sorrisi quando la trovai ad apparecchiare precisamente la tavola, mettendoci nei due posti vicini. «Mi piace casa tua.»

«Puoi venirci quando vuoi.» dissi semplicemente e lei annuii. Quando portai i piatti a tavola la vidi stanca mentre guardava il suo cellulare. «È successo qualcosa?»

«I risultati dei test, sono buoni ma so che potevo fare meglio.» disse semplicemente posando il cellulare e annuii.

«Sei brava, non devi preoccuparti di queste cose.» ammisi e lei annui, ma non ne era convinta. Portai la mano sulla sua guancia, facendola girare verso di me. «Devi credere di più in te stessa, okay? Sei brava, lascia perdere i voti.» lei annui e spontaneamente mi lasciò un bacio stampo, ma non mi accontentai, e come sempre approfondii il bacio. Sospirò sulle mie labbra, lasciandomi vincere. La tirai su di me, così da farla mettere a cavalcioni. Sorrisi ancora quando non si oppose e le accarezzai lentamente le guance, godendomi ogni piccolo contatto.

«Ho fame.» sussurrò e la lasciai andare, tirandole il labbro. Si sedette di nuovo al suo posto e tornò a mangiare senza dire una parola, ma mi sembrava più rilassata da quello che era prima.

Trascorremmo la serata vedendo stupidi film, commentando le scene trash di ogni singolo film e anche i vestiti. Tenevo il braccio sulle sue spalle e lei le gambe incrociate alle mie. Sembravamo una giovane coppia alle prime armi, mentre lei mi prendeva in giro facendo commenti su dei ragazzi, facendomi infastidire, e lei si ingelosiva quando premevo stop sulle inquadrature di tette e culi, quando poi in realtà avevo sempre lo sguardo puntato su di lei, fiero del fatto che non avesse più messo il reggiseno da quando avevamo attraversa la mia porta perché si sentiva 'più comoda'.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora