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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

That's when I look at you.

9:45 pm - Londra

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9:45 pm - Londra.

Appena usciamo dall'aeroporto l'aria fredda e umida della sera di Londra ci colpisce in pieno, passandoci sopra quasi come un camion. L'aria leggera e calda di Miami diventa un lontano ricordo e se non fosse per i video e le foto fatte durante i giorni avrei giurato fosse stato solo un lungo sogno.

«Voglio tornare a Miami.» sussurro stringendomi nel cappotto ed Harry ride, portando il braccio sulle mie spalle, quasi fosse diventato un abitudine in questi giorni.

«Vieni.» dice spingendomi verso la sua macchina, con la mano sulla mia schiena.
Anche se ora non c'era nessuno a guardarci lui continuava a comportarsi come il mio ragazzo. Salgo in macchina e in pochi minuti torno a casa. «Ci vediamo domani mattina?»

«Certo Harry, buonanotte.» rispondo, lasciandogli un bacio sulla guancia, poi scendo dall'auto e prendo il mio bagaglio. Entro a casa dopo vari giorni di mancanza e mi sembra veramente strano ciò che è successo. Senza nemmeno pensare alla valigia che ho da disfare e le milioni di cose da fare, mi stendo sul letto dopo essermi sfilata l'anello regalato da Harry e mi addormento, senza lasciar tempo alla mia mente di riflettere sulla relazione strana che avevamo sviluppato in questi giorni.

6:20 am

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6:20 am.

Urlo frustrata quando apro gli occhi e ritrovo la mia solita camera, ritornando alla realtà monotona della mia vita. Spengo la sveglia e la foto sfondo del mio cellulare di me ed Harry sulla spiaggia di Miami mi ricorda che la vacanza è vera, non me la sono sognata.

Mi lavo e mi vesto velocemente, uscendo poi di casa per andare al solito bar per fare colazione. Appena entro nel locale il forte odore di caffè mi fa storcere il naso, ma quasi mi risveglia.

«Buongiorno signorina, il solito?» domanda sorridendo il ragazzo dietro il bancone e annuisco, sedendomi al tavolo. Reggo la testa con le mani sulle guance e i gomiti piantati sul tavolo. Aggiusto gli occhiali da sole sul naso, che mi proteggono da ogni tipo di contatto visivo con altre persone, anche se oggi pioveva.

«Buongiorno.» annuncia il ragazzo avvicinandosi e quasi sbatto la testa contro il tavolo. «Stanca?»

«Moltissimo.» rispondo sorridendo imbarazzata, sistemando i miei capelli.

«Potrebbe anche togliere gli occhiali, è sempre così carina.» commenta rimanendo vicino a me a guardarmi e lo ringrazio. «Comunque sono Christian.»

«Io sono Cindy.» rispondo semplicemente continuando a guardarlo.

«E io sono il fidanzato, buongiorno.» annuncia una terza voce, sedendosi di fronte a me. «Mi puoi portare un cappuccino e un cornetto?» domanda Harry sorridendo verso il ragazzo. «Per piacere.» aggiunge quando il ragazzo non si spostava.

«Non essere scortese.» commento contro Harry appena il ragazzo si allontana. Lui sbuffa e alza gli occhi al cielo.

«Ecco.» annuncia il ragazzo poggiando la colazione di Harry sul tavolo, poi si allontana di nuovo.

«Non mi piace.» dice semplicemente Harry, iniziando a mangiare il cornetto. Gli faccio il verso, terminando con una linguaccia.

«Avete iniziato senza di me?» urla Niall sedendosi affianco a me, rubando un pezzetto dal mio cornetto. «Ciao Cindy.» mi saluta, lasciandomi un bacio sulla guancia.

«Hei Niall, come sono andate le feste?» domando dandogli uno schiaffo sulle mani dopo che ha strappato un pezzo di cornetto, e torno a mangiarlo.

«Normale, tutto bene. Ho conosciuto anche una ragazza, tu?» domanda, ma non ho tempo di rispondere che continua a parlare. «Allora quanti siamo? Io per due, Zayn, Ellie, Louis...» nomina contando le cose da ordinare sulle dita della mano. «Allora otto cornetti, cinque cappuccino e tre spremute.» ordina sorridendo.

«Niente di che, sono stata a casa.» rispondo alla domanda di Niall, guardando Harry che sorride.

«E tu Harry?» domanda Niall guardandolo.

«Sono stato a casa, il solito.» risponde in modo freddo. «Ho conosciuto una ragazza, ma niente di che.»

«Chi è? Come si chiama? La conosco?» domanda Louis sedendosi accanto a Harry, infilandosi subito il cornetto in bocca, come un maiale.

«Buongiorno.» sussurro guardando Louis e lui cerca di salutarmi, ma quasi si strozza per aver mangiato un cornetto troppo velocemente.

«Di chi parlate?» domanda Ellie trascinando dietro di se Zayn, stanco ed annoiato, indossa anche lui gli occhiali da sole come me, forse per coprire delle enormi occhiaie.

«Louis dovevi aspettarmi!» urla Eleanor entrando nel bar, sedendosi poi affianco a Louis. «Stronzo.»

«Scusami piccola, la fame mi chiamava.» ammette continuando a mangiare e Eleanor alza gli occhi al cielo sussurrando di nuovo 'stronzo'.

Mentre tutti raccontano le loro vacanze di Natale io mi estraneo, come sempre. Il tavolo è sempre lo stesso, da quando ci siamo conosciuti abbiamo sempre lo stesso posto nel locale. L'unica cosa che era differente dagli altri anni era una persona in più, e proprio quella persona aveva cambiato tutto il mio mondo.
Avendo perso il filo del discorso riporto gli occhi su Harry e lo trovo a guardarmi.

Fu un attimo,
ma l'eternità.
Luigi Pirandello.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora