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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Are you kidding me?

I giorni trascorrono lenti e noiosi, Harry non si fa sentire da una settimana e domani è capodanno

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I giorni trascorrono lenti e noiosi, Harry non si fa sentire da una settimana e domani è capodanno.
Cosa ho fatto in questi giorni? Il nulla.
La monotonia ha ripreso il pieno ritmo nella mia vita, un ritmo lento e quasi decadente, che va scemando fino alla noia completa.
I film, la coperta e il mio amato divano sono stati i protagonisti di queste lunghe giornate. Ho spaziato tra tutti i tipi di film, dal romantico all'horror, dal drammatico al fantascientifico, eppure ora mi trovato a fissare il solito film scadente senza alcuna voglia di guardarlo, ma nemmeno di spegnere la tv, mia unica fedele compagna.

A risvegliarmi da questo nulla opprimente è la porta. Mi alzo di scatto dal divano, cercando di non inciampare nella coperta.

«Chi è?» domando automaticamente prima di aprire la porta. La figura che ritrovo davanti è allo stesso tempo desiderata ma inaspettata.

«Buongiorno.» mi saluta Harry, entrando con nessun avviso e permesso in casa mia. «Come stai?»

«Che ci fai qui?» domando chiudendo la porta, poi cerco di sistemare la coda scomposta che ho, almeno quella.

«Ti sono venuto a trovare, non posso?» domanda confuso, togliendo il capello e il cappotto. «Tieni, questo è per te.» continua posando un pacco sul tavolo. Confusa mi avvicino, e lo apro.

«È uno scherzo?» domando appena estraggo dalla busta un costume nero.

«Partiamo tra un ora, perché non ti vesti?» domanda, come se mi stesse chiedendo di fargli un caffè.

«Harry, mi stai prendendo per il culo?» domando di nuovo, cercando una spiegazione logica a tutto. Lui intanto resta poggiato con un braccio all'isola della cucina e alza le spalle.

«Non devi preparare nessuna valigia, porta giusto dei jeans e delle magliette, tanto troverai tutto lì, muoviti su!» risponde spingendomi verso la mia camera. Lo guardo sconvolta, poi alzo le braccia al cielo e me ne vado in camera mia per prepararmi velocemente, poi preparo una valigia con ciò che mi ha detto Harry: jeans e magliette. Infilo nella valigia anche il costume e sconvolta torno da Harry.

«Contento?» domando distraendolo dal suo telefono. Lui posa gli occhi su di me e annuisce, prendendomi la mia mano per tirarmi. Chiudo la porta d'entrata e lo seguo in macchina, dove trovo anche una valigia sua. «Posso almeno sapere dove stiamo andando?»

«I miei hanno un impresa, un impresa abbastanza importante. Mi hanno costretto ad andare ad un evento con loro, come ogni anno, non mi andava di stare da solo e verrai con me.» spiega velocemente mettendo in moto la macchina.

«Avvisarmi prima?» domando ancora confusa.

«Ho avuto da fare.»

«Come se io non avessi avuto niente da fare, che significa?» domando alzando leggermente la voce, ora iniziava ad alterarmi.

«Giuro che ti spiegherò tutto, tu appoggiami.» dice posando la mano sulla mia gamba e sospiro rassegnata, arrendendomi a lui.

8h 40m dopo.

Scendiamo dall'aereo e sento subito l'aria calda colpirmi pienamente in viso, il clima tropico di Miami è subito riconoscibile.

«Dio mio, che ore sono?» domando appena recuperiamo le nostre valigie. Non avevo mai fatto un viaggio così lungo e con così tante ore di differenza, al massimo avevo fatto Londra - Italia.

«Sono le 11 di sera. Andiamo in hotel.» risponde portando la mano dietro la mia schiena, quasi per reggermi e dirigermi verso l'uscita. Poco dopo raggiungiamo il parcheggio e ci fermiamo davanti una Ferrari bianca luccicante.

«È tua?» domando mentre posa le valigie nel cofano, facendogli nascere un leggero sorriso.

«Una delle tante.» risponde portando di nuovo la mano dietro la mia schiena, per farmi entrare in auto, poi sale anche lui.

«Quante cose non so di te?» domando quasi scombussolata da tutto ciò che stava succedendo.

«Ti capisco, anche io non mi conosco ancora del tutto.» risponde mettendo in moto l'auto, e il rombo del motore dell'auto mi sveglia, quasi come se sentissi l'adrenalina crescere e correre nelle mie vene. Capii in quel preciso momento che la vita semplice e calma che avevo sempre portato avanti, quella maschera da ragazza tranquilla in realtà non era per me, non si adattava alla mia vera natura, era solo una maschera portata forzatamente, obbligatoriamente.
Ecco che la monotonia con cui ho vissuto per tutta la mia vita, si trasformava in adrenalina pura, fresca, che mi colpiva e mi faceva finalmente svegliare dal sonno noioso in cui ho vissuto durante tutti questi anni.
Anche se era la cosa più strana e senza alcun senso di tutta la mia vita, ora iniziai davvero a vivere.

Iniziamo ad entrare nel vivo della storia, spero vi piaccia ◟̽◞̽

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora