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Non siate lettori silenziosi.

Goodnight.

Sistemo i vestiti di Harry mentre lui fa la doccia

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Sistemo i vestiti di Harry mentre lui fa la doccia. Apro il suo enorme armadio, per posare le sue magliette e mi sento quasi la donna di casa, solo che non era così. Dopo quello che era successo, abbiamo ripreso una vita normale, come prima. La mattina passava a prendermi e andavamo al college, spesso mangiavamo insieme e uscivamo con il gruppo, guardavamo i film, facevamo tutto ciò normalmente, come se non mi avesse mai messo le mani addosso e spogliata, ma mi andava bene.
Avevo ripreso a seguire la mia linea di marcia con i libri e le serie tv, ripreso a studiare da sola ed ero tornata in me.

«Cindy che fai?» domanda Harry, mentre con una mano si tiene l'asciugamano stretto in vita. Era tutto tornato come prima, tranne la voglia incontrollata di voler sentire le sue mani su di me.

«Ho pensato di mettere in ordine.» spiego, piegando ancora le sue maglie. Avevano un odore meraviglioso, non potevo non toccarle e scoprire quale detersivo usasse.

«Oh, grazie.» sorrise lasciandomi un bacio sulla guancia, poi aprì vari cassetti per prendere i boxer e una tuta nera dell'adidas. «Ti va di fare una pizza per sta sera?»

«Certo, mi rubo una maglia!» urlai mentre correvo via con una sua maglia nera. Chiusi a chiave la porta dietro di me e mi cambiai velocemente. Sfilai le mie scarpe in tela e le posai di fianco alle sue, altrimenti me le avrebbe sporcate come di solito faceva con il caffè la mattina. Alzai i capelli in una coda e tornai in cucina da lui, che intanto stendeva la pasta della pizza. «Mi farai fare qualcosa pure a me?»

«Ovvio.» rispose sorridendo e mi avvicinai a lui, alzando le maniche della sua maglia. «Che no, stai indietro nana.» continua, scoppiando a ridere.

«Dai Harry!» urlai spingendolo, ma ovviamente non si mosse di un passo. Gli lasciai uno schiaffo sulla schiena e mi allontanai, sarebbe stato inutile. «Non mi facevi cambiare.» sussurrai e iniziai a giocare con il suo cellulare, ma fui interrotta da un messaggio. «È Gemma, rispondo?»

«Sisi, tanto vuole sicuramente te.» rispose, mentre preparava il forno. Mi allontanai, sedendomi sul divano e aprii il messaggio.

Gemma:
Ciao Edward!!

Harry:
Sono Cindy, dimmi tutto

Gemma:
VOLEVO TE!!!
Come stai?

Harry:
Molto bene, tu?

Gemma:
Molto bene perché avete...?

Harry:
Gemma!!

Gemma:
Noiosi.. che fate?

Harry:
Non siamo noiosi, siamo normali amici.
Prepara una pizza e poi mangiamo, tu?

Gemma:
Tra normali amici la sorella del ragazzo non presta alla ragazza i suoi migliori completini intimi e scopre che non li ha usati!!

Harry:
Se ti interessa li sto mettendo.

Gemma:
Certo per farti le foto allo specchio? Dovresti farli vedere ad Harry!!

Harry:
Harry mi sta chiamando, ci sentiamo dopo.

Gemma:
Mi stai mentendo vero?

Harry:
Ciao.

«Davvero mia sorella ti ha prestato i completini intimi?» domanda Harry e solo allora mi accorgo che ha la testa poggiata sulla mia spalla.

«Non avresti dovuto leggere.» rispondo, deviando completamente la sua domanda.

«È il mio cellulare, principessa.» disse strappandomi il cellulare dalle mani. Sbuffai incrociando le braccia mentre rideva. Mi avvicinai alla tavola, iniziando a sistemarle la tovaglia e le posate. «Vorrei tanto vederle queste foto in intimo.»

«Harry.» sussurrai alzando gli occhi al cielo e lo sentii sospirai pesantemente non molto distante dalle mie spalle. «Non faccio nessuna foto, sono semplicemente comodi.» continuai sentendo le mie guance diventare sempre più rosse così abbassai la testa. Harry si sedette difronte a me, quasi come se non riuscisse più a reggersi in piedi e puntò lo sguardo su di me, facendolo salire e scendere. Mi sentii quasi messa a nudo sotto il suo guardo e il suo sospirare mi fece capire che veramente sperava di vedere l'intimo che portavo. «Non lo indosso, ora, se ti può far sentire meglio.»

«Lo sai vero che è difficile?» domanda sbuffando, portando le mani sulla sua faccia.

«Vuoi che me ne vado?» domandai dopo pochi secondi di silenzio, che furono interrotti dal suono del forno.

«No, certo che no. Prendi le pizze, mi lavo il viso e sono da te in pochi minuti.» disse prima di alzarsi e andare via. Non sapevo cosa realmente provasse, ma credevo che fosse veramente difficile. Non di certo perché lo eccitavo a tal punto, ma forse il desiderio di ogni maschio di possedere ciò che non possono avere gli da alla testa.

Feci ciò che mi aveva chiesto e lo aspettai, forse per minuti o forse per ore, non me ne resi conto perché fissai per tutto il tempo il muro difronte a me. Sapevo di non essere così tanto bella e sensuale, eppure il suo sguardo a volte mi dava la sensazione di essere la donna più bella al mondo e fino ad ora non ha fatto lo stesso sguardo con nessun'altra. Rimasi ferma sulla sedia anche quando tornò, la fame era passata e volevo solo sapere cosa aveva fatto durante tutto questo tempo. Volevo sentirmi dire qualcosa che avrebbe fatto cambiare ogni mia idea ma non successe nulla. Il silenzio ci avvolgeva e si spezzò solo quando mi chiese dove volessi dormire. Le ultime parole che sentii da lui furono buonanotte e sapevo che qualcosa stava cambiando, ma non sapevo cosa.
Sono le parole che non si dicono, quelle più importanti.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora