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Non siate lettori silenziosi, per piacere.
Arriviamo a 10 stelline per il prossimo capitolo.

Wonderful.

Harry's pov

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Harry's pov.

Mi alzo dal letto contro voglia e noto subito che Cindy non è più al mio fianco. Dopo essere andato in bagno per sciacquarmi la faccia e fare le mie cose, mi infilo i pantaloni della tuta ed esco dalla camera per raggiungere la cucina. Mentre mi leggo alla ringhiera delle scale sento la voce di Gemma e Cindy risuonare nella casa e sorrido.

«Buongiorno.» sussurra Gemma, che istintivamente fa girare Cindy verso di me. Ringrazio Dio di avermi dato l'idea di mettere i pantaloni della tuta, perché appena vedo Cindy leccarsi il dito sporco di nutella mi sento stringere i boxer, maledetto me e i miei ormoni da eterno quindicenne. Mi avvicino a lei per lasciarle un bacio sulla guancia, ma mi lascia di stucco quando porta la sua mano dietro il mio collo e mi lascia un bacio a stampo.

«Buongiorno.» sussurra e noto subito le sue guance rosse. Sorrido facendole l'occhiolino, poi porto lo sguardo sulle sue labbra ancora sporche. «Ti ho sporcato.»

«Puliscimi allora.» rispondo ridendo e il suo sguardo scatta subito sui miei occhi.

«Sento odore di sesso. Almeno non sulla tavola!» urla Gemma prima di chiudere la porta d'ingresso.

«Tua sorella voleva una dimostrazione e non sapevo come altro fare se non così.» si giustifica subito, prendendo un fazzoletto dal tavolo. «Mi dispiace.»

«Non hai bisogno di giustificarti.» dico, pulendomi le labbra. Finalmente mi allontano da lei e noto che rilassa i muscoli delle spalle, facendomi sorridere leggermente. «Avete parlato tanto?»

«Quando sono scesa era già pronta e tua madre stava uscendo. Hanno detto che dovevano comprare qualcosa per la cena di sta sera.» risponde Cindy. «Vuoi che ti preparo qualcosa?»

«Non preoccuparti, faccio da solo.» rispondo prendendo la tazza del latte. Mentre metto il latte sul fuoco preparo la fetta con la marmellata.

«Sicuro?» domanda e quasi salto sul posto quando la vedo affianco a me.

«Certo.» rispondo sorridendo. Mi sposto lentamente, mettendomi dietro di lei per spegnere il fuoco. Mentre aspetto che si raffreddi il bollitore per prenderlo, le sposto i capelli dalla spalla e le lascio un piccolo bacio sul collo, poi mi allontano, sedendomi al tavolo con la mia colazione. «Usciamo dopo?»

«Dove vogliamo andare?» domanda dopo pochi secondi, sedendosi al tavolo accanto a me.

«Ti porto a fare un giro per la città?» propongo, prendendo il cellulare. «Posso controllare che posti ci sono da visitare.»

«Allora vado a vestirmi.» afferma correndo al piano di sopra. Sorrido mentre la guardo correre sulle scale, poi continuo a mangiare la mia colazione. Durante tutto il tempo che mi trovo da solo, penso a cosa avremmo potuto fare sopra questo tavolo, ma sono costretto a cacciare via i pensieri e ad alzarmi, per cambiarmi.

«Cindy!» urlo dopo aver finito di prepararmi, restando poggiato fuori alla porta della camera da letto, aspettandola per uscire. «Cindy!»

«Cazzo.... fanculo!» sussurra all'interno della camera e vorrei scoppiare a ridere. «Cazzo!» sento prima che apra la porta. Mi giro di scatto verso di lei e la trovo senza maglia. «Hai una felpa da prestarmi?»

«Certo, prendi quella che vuoi.» rispondo, dopo pochi secondi che le fisso il reggiseno nero in pizzo. Lei annuisce e chiude subito la porta. «Cazzo.» caccio in un sussurro. Questa volta lo dicevo io per colpa sua e del suo intimo in pizzo. Dopo un paio di minuti esce dalla camera completamente vestita.

«Dove andiamo?» domanda curiosa mentre scendere le scale. «Muoviti!»

«Andiamo al centro, poi vediamo cosa fare!» la informo, seguendola. Prendo le chiavi della mia nuova Lamborghini nera opaca ed usciamo di casa.

«Mi ha contattato Louis, mi chiede cosa sto facendo.» dice mentre siamo tra le strade trafficate di New York.

«Cosa gli dirai?» domando curioso.

«Che sto leggendo qualche libro che lui non conosce, lo confondo con qualche trama lunga e strana e abbandonerà il discorso dicendomi di godermi il libro, come sempre.» risponde ridendo mentre picchietta le sue piccole dita sullo schermo del cellulare. Appena ci fermiamo al semaforo mi concedo pochi secondi me guardarla e la trovo ancora impegnata a rispondere a Louis, con il naso arricciato e la fronte aggrottata, forse mentre scrive la trama. In modo involontario la mia mano si muove da sola e le sposto una ciocca di capelli dal viso, poi le accarezzo la guancia, ma vengo disturbato dal clacson del cafone che guida la macchina dietro di noi.

«Fanculo.» sussurro partendo velocemente, sentendo quasi soddisfazione quando il rombo della macchina fa girare tutti i passanti, che restano con la bocca aperta. Dopo pochi minuti trovo il parcheggio che uso di solito per lasciare le mie auto. «Trattamela bene.» dico a Thomas dopo avergli dato le chiavi.

«Certo signor Styles.» afferma con lo sguardo sognante verso la mia auto. Sorrido prendendo per mano Cindy e mi allontano.

«Hai idee?» domando intrecciando le nostre mani, alla fine eravamo dei fidanzatini felici che camminano innamorati tra le strade di New York.

«Harry è magnifico.» sussurra guardandosi intorno e sorrido, continuando a guardare lei.
Avevo visitato molte volte New York e questa era stata la mia stessa prima impressione, però ora l'unica cosa che mi sembrava magnifico era Cindy con il naso puntato all'insù e gli occhi quasi lucidi che scrutavano ogni dettaglio dei grattacieli della città.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora