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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Looking you from far away.

Chiudo il libro nell'armadietto e raggiungo il mio posto tranquillo nel giardino, evitando la mensa

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Chiudo il libro nell'armadietto e raggiungo il mio posto tranquillo nel giardino, evitando la mensa. Mentre preparo la canzone da ascoltare noto in lontananza Louis che si avvicina con un vassoio. Erano trascorse due settimane da quando io ed Harry avevamo litigato, inizialmente lui non ai era presentato a scuola, poi ha dovuto ed ho deciso di prendere io le distanze, così con una banale scusa ho convinto Louis a portarmi il pranzo quasi tutti i giorni nel mio posto preferito: il giardino.

«Buongiorno, come stai?» domanda sedendosi accanto a me. Sospiro, cercando di fargli capire che deve andare via.

«Sto così, migliorerò.» rispondo alzando le spalle e lui annuisce. «Voi?» domando curiosa, cercando di sapere come sta Harry. Lo vedo sempre felice, forse a lui non ha toccato per niente la nostra litigata.

«Niall ha una nuova cotta, Harry racconta tutti i giorni della magnifica vacanza che deve fare perché non ci sopporta più. A detta sua siamo tutti 'troppo innamorati'.» dice facendo le virgolette con le dita, per poi riprendere a parlare. «E lui non vuole essere troppo colpito da queste cose.»

«Immagino, l'amore non fa per lui.» ammetto, portando lo sguardo altrove. L'amore non fa per lui, cretina e stupida che sono. Sono un idiota, come ho potuto anche solo pensare per qualche secondo che potessi piacergli, avere una relazione normale con lui.

«Io invece credo sia innamorato, cerca di nasconderlo ma secondo me è così.» commenta Louis velocemente, rubando una patatina dal mio vassoio. «E poi lo vedo che parla sempre con una ragazza al cellulare, messaggi strani.»

«Davvero?» domando sorpresa, portando di nuovo lo sguardo su di lui. Non ci credo, non mi sono resa conto di niente io.

«Si, lo chiama sempre.» annuisce, rubando di nuovo le mie patatine. «È molto assente in questo periodo, poi questo viaggio imminente che sta preparando.» continua sospettoso, come se stesse conducendo un indagine.

«Pensi sia fidanzato?» domando portando lo sguardo sul vassoio, mi stava passando anche la fame..

«Credo proprio di si! Mancheresti solo tu poi!» dice ridendo e io annuisco, cercando di forzare un sorriso.

«Vado via ora, i ragazzi mi aspettano. Prima o poi dovrai parlarmi di questo tuo isolamento.» Continua mentre si alza. Annuisco lasciandogli un bacio mentre va via, facendolo sorridere. Metto il cellulare in modalità aereo e porto le cuffie alle orecchie, poi apro il mio libro per godermi questo momento di pace e silenzio. Questo era l'orario in cui Gemma faceva la sua solita chiamata, per delle spiegazioni, oltre ai milioni di messaggi ed email che mi ha mandato, ma io ho ignorato tutto. Nel mio profondo sapevo di dover tornare alla mia monototnia, alla tranquillità ed alla solitudine. Stare con Harry è stato, senza alcun dubbio, il momento più bello della mia vita ma era una favola, che non può avere un lieto fine perché io non ero capace di reggere il suo mondo e non potevo avere un amicizia con un ragazzo che mi piaceva. Ero completamente consapevole del fatto che lui non provava ciò che provavo io, ero consapevole che non ero il suo tipo, ero consapevole di tutto si dall'inizio eppure ho voluto rischiare, cercare di fare la forte ed ho sbagliato.

Mentre ripongo le mie cose nello zaino vedo la figura di Harry, per la prima volta dopo tutto questo tempo e sorrido quando lo vedo scherzare con Niall. Almeno lui non pensava ancora a quello che era successo. Mi alzo velocemente dal mio posto ed entro dalla porta sul retro, così da non avvicinarmi a lui. Trascorro così un'altra giornata evitandolo e quando arrivo all'ultima ora, sospiro sollevata e raggioungo la mia auto. Appena tornata a casa mi butto sul divano e cerco di rilassarmi e dormire.

Harry's pov.

Resto contro il muro in silenzio e guardo Cindy posare i suoi libri nell'armadietto e ripeto di nuovo il mio discorso nella mente, eppure quando va via continuo a non muovermi, come due settimane fa a casa mia. Sbuffo, prendendo la strada diversa alla sua per raggiungere la mia lezione, che trascorre tra sbuffi e commenti delle ragazze dietro di me sui miei jeans troppo stretti, del mio pacco enorme e di quanto desiderano entrambe entrare nel mio letto. La cosa che più odio è la mia reazione, precedentemente mi sarei girato e avrei lasciato il mio numero ora i loro commenti mi facevano molto schifo, volevo solo uscire e parlare con Cindy. Appena suona la campanella fuggo dalla classe e raggiungo la mensa preparando il pranzo per Cindy che poi Louis gli avrebbe portato.

Mi siedo al tavolo con i ragazzi e cerco di tenere delle conversazioni per non creare sospetti, non potevo far capire che ero giù anche io oppure avrebbero collegato, almeno penso. Chiedo a Niall di accompagnarmi a fumare una sigaretta, e mentre mi racconta della nuova ragazza che gli piace, lo porto quasi vicino al posto preferito di Cindy, giusto per assicurarmi che vada tutto bene. Come sempre è immersa nel suo mondo: le cuffie, il libro e il suo cibo preferito. È questa sua immagine tranquilla che spesso mi fa pensare che non dovrei più starle accanto, non merita di sopportare i miei problemi, non poteva portare sulle sue spalle anche me. Noto che porta lo sguardo su di me mentre faccio alcune battute con Niall, poi decido di tornare dentro per seguire le altre inutili lezioni per poi tornare a casa.

Mentre prendo l'auto parcheggiata ricevo come ogni giorno il messaggio di mia sorella Gemma che, anche senza leggerlo, so che mi chiede se ho parlato con Cindy. La risposta, dopo la terza volta, era scontata: no. Appena chiusi la porta di casa mia mi buttai sul letto, controllando le note del mio cellulare, su cui avevo scritto il mio discorso di scuse per Cindy, che da gran codardo quale ero non avevo né il coraggio di mandare né di dire.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora