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Non siate lettori silenziosi, per piacere.
GUESS WHO'S BACK, BACK AGAIN!
Maturità terminata, ora solo spiaggia 🏖 e mare 🌊!

Hi honey.

«Otto ore di volo è da denuncia

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«Otto ore di volo è da denuncia.» sbotta Harry portando le mani sul manubrio della sua nuova Lamborghini nera opaca.

«Non dirlo a me.» dico stiracchiandomi. «Che ore sono?»

«Sono le quattro del pomeriggio.» risponde Harry dopo aver controllato l'orologio al suo polso.

«Tua madre non poteva abitare a Miami?» domando ancora stringendomi nel mio cappotto. Harry ride come risposta e accende l'aria calda.

«Poi ti ci riporto.» dice Harry e sorrido, sperandoci. Il viaggio verso casa di Harry è tranquillo, la musica in sottofondo mi rilassa e il caos della città resta fuori. I miei occhi sono incantati dalla maestosità dei grattacieli di New York. La gente corre, la massa di folla si sposta velocemente e nulla mi ricorda la tranquillità delle strade di Londra. Tutto mi colpisce in modo nuovo e sono grata ad Harry di farmi conoscere anche questa nuova città.
Sposto poi lo sguardo dal finestrino ad Harry che è rilassato mentre guida tra il traffico della città. Le sue mani sono ben strette al manubrio e mi chiedo se i vari anelli che ha non gli facciano male. Vango con lo sguardo lungo tutto il suo corpo arrivando fino al suo volto, rilassato e allo stesso tempo concentrato sulla strada. «Se continui a guardarmi potresti sciuparmi.» continua sorridendo, portando per pochi secondi lo sguardo su di me.

«Idiota.» sussurro spostando lo sguardo, tornando a guardare fuori dal finestrino, cercando di coprire il rossore delle mie guance con i capelli. La risata di Harry è l'unica cosa che risuona nell'auto, seguita poi da un lungo silenzio. Dopo pochi minuti arriviamo a casa della mamma di Harry e prima di scendere dall'auto Harry mi fa indossare di nuovo il suo anello.

«Tesoro!» urla sua madre appena Harry esce dall'auto. Lo affianco velocemente e ci avviciniamo alla casa della mamma con la mano nella mano.
La presa di Harry, a differenza della mia, è confortevole, decisa e calda. La tensione nel rincontrare sua madre è tanta. «Sei sempre più bella.» commenta Anne dopo aver abbracciato il figlio.

«Lei è sempre troppo gentile.» ringrazio sentendo le guance prendere colore.

«Chiamami Anne e dammi del tu!» dice Anne mentre ci fa entrare in casa. Sorrido mentre mi guardo in torno e scopro una casa confortante e calda, completa espressione della famiglia Styles.

«Tesoro sopporti ancora mio fratello? Miracolo.» dice Gemma scendendo velocemente le scale, poi corre ad abbracciarmi. Sorrido, ricambiando l'abbraccio.

«Ciao tesoro.» la saluto quando ci allontaniamo e sorride, prendendo poi subito la mia mano.

«Anello ancora qui, sono fiduciosa.» commenta Gemma e rido.

«Va bene, basta. Vi avviserò prima se avessi un idea di volerla sposare, okay?» domanda ironicamente Harry mentre si sfila il cappello.

«Come minimo, saresti un idiota a fartela scappare!» afferma Gemma puntandogli il dito contro. Harry le fa il verso e quasi iniziano a picchiarsi, mentre io li guardo immobile e imbarazzata e Anne si porta la mano alla fronte, sconcertata dal carattere dei figli.

«Ragazzi.» li richiama afflitta, arresa, come se lo facessero ogni volta che si vedono. Non sarei sorpresa se scoprissi che Harry e Gemma si picchiano  e litigano ogni volta che si vedono, sopportare il carattere lunatico e incazzoso di Harry era davvero complicato. «Mi arrendo.» ammette prima di lasciarmi da sola nella sala, con quei due.

«Harry.» dico poggiando la mano sulla sua spalla. Lui si tira subito indietro, portando l'attenzione su di me. «Tua mamma.» continuo facendogli un leggero cenno con la testa.

«Dai Edward mostra la camera degli ospiti a Cindy.» dice Anne appena non sente più urlare Gemma, e ripenso a quanto mi sia mancato il secondo nome di Harry. Porto il mio sguardo su di lui e mi fa segno di seguirlo con la testa, dopo aver afferrato le nostre valigie. Lo seguo velocemente nel lungo corridoio, finché non arriviamo alla fine. Harry apre subito la porta, facendomi entrare per prima. La camera è molto grande, simile alla suite di Miami. Una porta vicino l'armadio mi fa capire che abbiamo il bagno in camera e sorrido, contenta di non dover avere l'ansia di uscire durante la notte per andare a fare pipì.
Mentre Harry scompare dalla mia vista, inizio a sistemare i vestiti della mia valigia nell'armadio, per mettere in ordine.

«Che ne dici se dormiamo?» domando appena Harry entra in camera, dopo vari minuti che non sento la risposta mi giro verso di lui e lo trovo sul letto con la faccia schiacciata nel cuscino. Scoppio a ridere e decido di cambiarmi per raggiungerlo. Sfilo velocemente il jeans e la maglia, sperando che Harry stia realmente dormendo, ed infilo il pigiama. Mi stendo sul letto affianco a lui e mi copro con il piumone rosso morbido.

«L'intimo nero in pizzo avresti potuto risparmiarlo, almeno.» commenta Harry risvegliandomi dalla dormiveglia che avevo raggiunto.

«Stavi dormendo.» sussurro cercando di rimproverarlo. Resto immobile mentre la risata di Harry risuona nella stanza mentre si avvicina, poi le sue mani sui miei fianchi mi fanno sobbalzare, mentre mi tira verso di lui abbracciandomi.

«Notte.» sussurra all'orecchio poggiando la testa sulla mia spalla. Sospiro, arrendendomi al fatto che avrei dovuto dormire in questa posizione.

Strange but Magnetic; Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora