Mi sveglio veramente tardi e ho paura di non farcela ad andarlo a prendere alla stazione.
Gli scrivo un messaggio e dopo essermi fatta una doccia, mi vesto ed esco senza nemmeno truccarmi.
"Menomale pensavamo di dover chiamare un taxi" mi viene incontro ridendo, mentre anche gli altri mi aspettano con le loro valigie.
"Scusate mi sono appena svegliata, non era suonata la sveglia"
"Dai per questa volta possiamo perdonarti" mi dice ridendo Arturo.
Andiamo alla macchina e faccio il giro per riaccompagnare lui, Umberto e Dylan.
Torniamo a casa e Nicolò appena entriamo cerca il mio contatto.
"Beh non mi dai nemmeno un bacio?"
"Non so ancora se perdonarti" gli dico guardandolo male, ma lui mi stringe a sé sorprendendomi e mi guarda ridendo.
"Vedrai che quando sentirai la canzone nuova mi perdonerai senza ombra di dubbio"
"Mmm? Dici?"
"Beh... ehm... l'ho scritta per te..."
"Cosa? Oddio davvero? Sei pazzo non vedo l'ora di sentirla allora"
Gli sorrido imbarazzata mentre lui mi guarda orgoglioso.
"Sarà una sorpresa! È anche stato difficile trovare una ragazza che ti somigliasse, ma vedrai che è venuto perfetto"
Lo bacio e rimaniamo un po' abbracciati.
Mangio un tramezzino semplice, dato che devo andare a lavorare.
Nicolò viene con me con la scusa che gli sono mancata e dobbiamo recuperare il tempo perso.
Mentre ci sono i clienti rimane seduto sulla sua solita poltrona su cui dovrò proporre di farci scrivere il suo nome, ma appena se ne vanno tutti insiste che vuole stare un momento da solo con me.
Non c'è nessuno, la mia collega è andata in pausa, quindi con la scusa di provare qualcosa mi trascina in camerino con lui.
Iniziamo a baciarci con passione e Nicolò mi spinge verso il muro stringendomi a sè.
"Mi sei mancata tanto" mi dice mettendomi una mano sul culo e attirandomi sempre più contro di lui, tanto che così posso sentire la sua erezione premere su di me.
"Nicolò non possiamo qui" gli dico mentre continuo a baciarlo.
Continuiamo per un po' di tempo, fin quando non sento delle voci e improvvisamente la tenda del camerino si apre, per mostrare le facce sorprese e arrabbiatissime della mia collega e del titolare del negozio.
