Rovescia sullo schermo del telefono la polverina e usa la carta di credito per disporla a strisce.
Mi porge una banconota arrotolata e io un po' titubante la afferro.
Non so cosa sia, non so cosa stia facendo e in realtà sono talmente sopraffatta dall'alcol che potrei fare qualunque cosa.
Tiro su e lui mi blocca.
"Ehi ehi vacci piano piccola!" Mi guarda e ride.
Tocca a lui e tira su l'altra striscia.
Sento l'effetto salirmi di botto e improvvisamente mi sento molto più rilassata.
Sono le 16 di pomeriggio e io e Nicolò ridiamo e scherziamo a letto, ormai entrambi ubriachi e fatti.
"Voglio stare con te per tutta la vita, voglio avere 6 figli, tre maschi e tre femmine, così sono pari, poi voglio che ognuno di loro abbia un cucciolo a sua scelta perché lo meriteranno"
Rido e lo guardo.
"Voglio fare con te ognuno di quei figli in una posizione diversa"
Mi giro verso di lui appoggiandomi sui gomiti e lui mi scosta una ciocca dai capelli.
"Bacerei ogni centimetro del tuo corpo" mi guarda con gli occhi resi inespressivi dalle pupille rimpicciolite.
"Beh potresti iniziare, non abbiamo tanto tempo per fare 8 figli"
"8? Non ne erano 6? Dovremmo assumere una decina di tate" mi sorride e si avvicina per baciarmi.
Guido le sue mani sul mio seno mentre continua a baciarmi, fin quando non sale sopra di me.
"Voglio sentirti gridare il mio nome piccola" mi dice mentre slaccia il reggiseno e abbassa gli slip.
"Fammelo fare" lo guardo ammiccante.
Toglie i boxer ed entra dentro di me, si muove velocemente e con forza, tanto che sento il letto sotto di noi muoversi.
Mi tengo con le unghie alla sua schiena per stringerlo a me e senza volerlo lo graffio.
"Nicolò! Ti prego" dico tra i gemiti.
"Si piccola così" si avvicina di più per baciarmi e rallenta.
"Ti amo" mi da un bacio sulla fronte dopo essere venuto dentro di me.
"Ti amo anche io Nico"
Rimaniamo ancora a letto abbracciati, senza nemmeno coprirci, fin quando a Nicolò non suona il telefono.
