Sfiorai sconsolata il ceppo al polso, chiedendomi per l'ennesima volta perché dovessi essere incatenata a Tehor.
Di tutte le disgrazie possibili quella superava la mia immaginazione.
Guardai di sotto, affacciandomi alla balaustra. Il fondo della biblioteca non si vedeva e iniziai a chiedermi se esistesse veramente una fine.
«Muoviti, Uccellino. Abbiamo ancora molto da esplorare». Tehor mi pungolò strattonando la catena, spezzando il ritmo dei miei passi.
«Ricordamelo: perché ci siamo separati dagli altri?». Mi sforzai di mantenere la calma. Dovevo continuare a credere di avere ancora il controllo della situazione, almeno sull'uso dei miei piedi.
Da quando quella misteriosa voce ci aveva legato insieme, Tehor aveva assunto il comando.
Mentre io e Fynir cercavamo una soluzione, lui aveva provato su se stesso il Legame Indissolubile facendosi un taglietto sul dito... e di riflesso sul mio.
Il numero di imprecazioni che gli avevo rovesciato addosso avevano scandalizzato Fynir e fatto sbiancare gli amici di Tehor. Se avevo sconvolto anche lui non lo diede a vedere e aveva iniziato a spiegare con calma la sua teoria e il motivo per cui dovevamo separarci.
Fynir e i due Maghi della Terra lo avevano ascoltato con attenzione, osservando mesti la catena che li univa ai miei amici. Secondo Tehor, l'archivio della biblioteca funzionava come quelli delle nostre gilde. Ogni gruppo di pagine era diviso per ala e poi per sezione, con l'elenco dei volumi e il modo per trovarli.
Secondo Mend bastava accedere all'archivio e sfogliarlo fino a trovare le sezioni che potevano contenere il libro, ma sempre Tehor gli aveva fatto notare che nel caso in cui i Diari di Amatiel fossero stati nell'ultima sezione dell'ultima ala i nostri cervelli si sarebbero rinsecchiti come delle prugne e le nostre conoscenze rimpiazzate da una serie di nomi di libri.
Mend non era riuscito a trovare nulla con cui controbattere a quell'affermazione e, approfittando del silenzio, Tehor aveva proposto di separarci e stilare una mappa il più precisa possibile della biblioteca per scoprire di quante ali fosse composta e da quante sezioni. Se fossimo riusciti a escluderne il più possibile, avremmo potuto ridurre le ricerche nell'archivio solo a due o tre sezioni e cercare i Diari in tutta sicurezza.
Fynir lo aveva giudicato un buon piano e aveva tirato fuori la mappa approssimativa che aveva trovato nella biblioteca della Gilda del Vento. Si era consultata con Tehor, borbottando sommessamente su come avremmo dovuto dividerci senza consultare nessun altro.
Appena possibile, Fynir avrebbe dovuto spiegarmi come fosse riuscita a stargli vicino senza avere la nausea.
«La biblioteca è enorme» spiegò Tehor senza fermarsi, tirando la catena quando rallentavo il passo. «Non possiamo accedere all'archivio senza sapere almeno in che ala della biblioteca cercare». Mi lanciava delle occhiate di tanto in tanto, quasi dovessi ricominciare a imprecare. «Questa sembra dedicata al regno di Cambria». Tehor fece un po' più di luce con la gemma.
«Cosa te lo fa pensare?» domandai senza mascherare l'ostilità. Se non fosse stato per lui sarei ancora insieme ai miei amici.
Un'irritante vocina nella testa mi fece notare che senza di lui sarei morta, andando a sbattere contro un corridoio sospeso della biblioteca.
Lui indicò un paio di grossi volumi sullo scaffale. «Quella non è la lingua di Lanica, ma di Cambria. E qui,» si chinò per mostrarmi il simbolo in un angolo «c'è il cartiglio di Cambria impresso nel legno. Parecchio antico direi. Credo che risalga ai tempi in cui il Re dei Re fosse un Ayseteres. Vedi il sole nascente impresso nel cartiglio? È un vecchio simbolo della loro tribù, anche se è cambiato con i secoli». Mentre parlava era tutto assorto da quel marchio impresso nello scaffale. Lo accarezzava con delicatezza con la punta delle dita, come se rischiasse di romperlo facendo troppa pressione.
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Vento
FantasyIl Regno di Lanica è una terra amata dagli Spiriti. Nonostante la loro presenza sia scomparsa da tempi immemori, non è sparita la loro magia, che con il passare dei secoli ha impregnato la natura e gli uomini. I loro figli prediletti vengono chiama...