A cena scivolai tra Fynir e Bail ed entrambi mi guardarono con l'accusa negli occhi senza dire una parola.
«Smettetela di guardarmi così».
Non ne potevo più di essere guardata così da tutti.
Fynir si concentrò sulla zuppa di crostacei al centro del tavolo. «Magari dovrei assaggiarla» disse giocherellando con il mestolo d'argento.
Come no, Fynir non aveva mai mangiato pesce in vita sua. Le facevano impressione gli occhi vitrei delle trote al forno. Dei crostacei non sopportava l'odore e acquisiva una strana sfumatura malata ogni volta che si avvicinava a un porto e guardava le reti dei pescatori.
Strano che ora la attirasse tanto.
«Perché non dici le cose come stanno?». Mi servii anche io con del pane nero e alcuni tipi di pesce dalla carne bianca e tenera che i cuochi della gilda accompagnavano sempre con delle salse speziate esaltandone il sapore. Bail aggiunse al mio piatto anche due involtini di verdure miste fatti al forno, continuando a non emettere un suono.
«Posso sapere che vi è preso?» domandai quando lui evitò il mio sguardo versandosi il vino rosso scuro.
Si prese tutto il tempo di assaggiarlo, sorseggiandolo piano. «Cosa c'è tra te e quel mago?» chiese a bruciapelo, posando il bicchiere. «Mend mi ha detto che l'hai conosciuto a Nartos. Nessuno di noi avrebbe accettato di fargli da guida. Avremmo rifiutato davanti a tutti. Ho sentito voci strane sul tuo conto».
«Fammi indovinare: voci che arrivano da Ren?». Ebbe la compiacenza di arrossire e mi arrabbiai. «Se credi a quello che dice in giro Ren, l'Erron è in quella direzione. Buttatici dentro».
Allontanai il piatto davanti a me con la fame completamente passata. Avevano pensato che ci fosse qualcosa tra me e un Mago della Terra.
Seduto dall'altra parte del tavolo, Mend spinse la cena nella mia direzione. «Bail ha esagerato. Non stavamo pensando a questo e nessuno crede a Ren. Solo che tu...».
«...tu non ci hai detto nulla di quello che è accaduto in biblioteca da quando ci siamo separati» aggiunse Fynir. «E non sappiamo cosa pensare».
Aveva in mano una coppetta con la sua salsa preferita, rosso acceso, ricavata dalle bacche dolci che crescevano nei boschi alle pendici delle montagne. La stava generosamente spalmando sulla carne arrosto, formando uno strato di almeno mezzo centimetro.
Tagliai con calma il mio pesce e presi la salsa piccante. Ero furiosa con loro. Non avevo potuto dire la verità su quanto accaduto a Nartos e loro avevano pensato subito al peggio. Loro! Che si stavano rifiutando di dirmi che punizione gli avesse dato Vyniana.
«Non andiamo d'accordo, se è questo che vi preoccupa» cominciai, radunando le parole.
Bail sbuffò, interrompendomi ancora prima che potessi azzardare una spiegazione sensata. «Anche con una delle cameriere del Cinghiale Alato non vado d'accordo, ma me la sono portato a letto lo stesso».
«Fammi indovinare di nuovo: la stessa ragazza che sta con Ren?» ribattei sempre più arrabbiata. «Se siete così amici, tu e lui, perché non ti siedi al suo fianco?».
Bail divenne rosso fino alle orecchie. «Non intendevo dire questo. Solo che le circostanze sono strane».
Mend lo zittì tirandogli una crosta di pane in fronte. Lo avrei fatto io, se non mi avesse preceduto. Se continuava così Bail avrebbe passato una brutta mezz'ora.
«Non sono andata a letto con lui, se stai pensando questo» replicai fredda. Continuavo a tagliuzzare in pezzettini sempre più piccoli il pesce, riducendolo a una massa informe.
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Vento
FantasíaIl Regno di Lanica è una terra amata dagli Spiriti. Nonostante la loro presenza sia scomparsa da tempi immemori, non è sparita la loro magia, che con il passare dei secoli ha impregnato la natura e gli uomini. I loro figli prediletti vengono chiama...