Rigiravo tra le mani la lettera inviatami dai miei genitori, o dai miei fratelli, dato che nella mia famiglia erano quasi tutti analfabeti. Sospirai e continuai così per un bel po', anziché leggere i libri che il mio nuovo insegnante mi aveva consigliato.
«Secondo me dovreste aprirla», suggerì Abel, seduto a poca distanza da me e intento a lavorare; avevamo deciso di lavorare nella stessa stanza, per stare insieme e non ritrovarci solo ad ora di cena.
Ero tremendamente in ritardo e dovevo ancora scegliere l'abito per la cerimonia, e matrimonio. Non potevo credere che stavo per sposarmi e mi chiesi dove lo avremmo fatto, dato che Abel non poteva entrare in chiesa.«Abel», lo chiamai, prima di massacrare il mio piccole cervello.
Si voltò verso di me, «dove ci sposeremo? Voi non potete entrare in chiesa.»Mi sorrise, «non lo so, ma state tranquilla.»
«Se per voi è un problema possiamo anche non sposarci, cioè, per me è una gioia, ma potremmo passare direttamente alla cerimonia.»
Alzò completamente lo sguardo dai foglie e si sistemò meglio sulla seduta.
«Non avete ben chiaro l'organizzazione della giornata, giusto?»«Come potrei, dato che non mi avete detto nulla.»
«Giusto. Quando parliamo di cerimonia non intendo con gli umani. In mattinata noi ci sposeremo e verremmo eletti Re e Regina, durante il pomeriggio, dopo il tramonto, ci recheremo alla cerimonia. Lì ci saranno solo vampiri, di tutte le classi sociali.»
Sussultai, «pensavo che...Santo Cielo, sarò circondata da soli vampiri!!»
«State calma, ci sarò io con voi, durante la cerimonia capiranno chi siamo e saranno costretti a sottomettersi a noi; non vi faranno del male, in tal caso, non ci impiegherò nemmeno un secondo a staccargli la testa dal collo.»
«Oh, beh...adesso sono molto più sicura.»
«Adesso vi decidete a leggere la lettera?»
Abbassai lo sguardo su questa, «non ci riesco, potete leggerla voi, per favore», supplicai.
Annuì e si alzò, sedendosi accanto a me. Prese la lettera dalle mie mani e la aprì senza esitazione. Ogni suoi movimento per aprirla, era un batticuore per me.
Mi morsi il labbro inferiore e rimasi impassibile, mentre lui la leggeva con attenzione. Dentro di me stavo morendo dalla paura, dall'ansia e dalla tristezza, poiché ero sicura che non sarebbero venuti e ciò mi faceva stare male.
Abel alzò lo sguardo verso di me e mi fissò serio, da lì capii che avevano rifiutato e il cuore si ruppe in mille piccoli pezzetti.«Oh», dissi solo, abbassando lo sguardo. Mi torturai le mani e sospirai.
«Meredith, non siate triste, lo rivedrete il giorno del nostro matrimonio, se non prima.»
A quelle parole, alzai di scatto il viso e, vedendo il suo radioso sorriso, lanciai un urlo di gioia e mi gettai su di lui. Lo abbracciai stretto e mi beai del suo profumo.
«Se volete, posso mandare una carrozza, in modo tale da poterli ospitare dopodomani.»
«Si, si è perfetto, non vedo l'ora!! Che bello, verranno tutti qui!», sembravo una bambina entusiasta.
«Non vi ho mai vista così arzilla», ma nemmeno lui non smetteva di sorridere.
Il suo sorriso rendeva il suo volto molto più enigmatico e sexy, mi abbassai alla sua altezza e gli stampai un bacio sulle labbra.«Siete bellissimo, quando sorridete.»
«Solo quando sorrido? E tutto il resto dove lo mettete?»
«Quanto siete modesto, devo assolutamente scrivere una lettera da inviare subito», presi un foglio, la piuma e l'inchiostro.
«Tra dieci minuti dovete recarvi nella nostra camera, è arrivato il sarto per il vestito.»
«Lo avete già scelto?»
«In realtà, mi sono limitato a dirgli il colore e ciò che voi preferite in un abito. Gli servivano almeno le basi, se non vi piace, siete libera di richiederne un altro.»
Quindici minuti dopo, aprii la porta della nostra camera, la prima persona che vidi fu Leila e successivamente un uomo con degli occhiali rotondi sul naso e un metro avvolto lungo il collo.
«Eccovi! Fremevo dalla voglia di vederlo, ma ho aspettato voi», cinguettò lei.Mi presentai al sarto, dopodiché, sotto le lamentele di Leila, mi sbrigai a togliere il telo che copriva il mio vestivo.
Sentivo le farfalle nello stomaco e l'adrenalina nelle vene.
Barcollai leggermente all'indietro ed osservai il mio abito da sposa.Era bellissimo, in avorio, con un lungo strascico, un gonna di media ampiezza, il busto era stretto e aveva le maniche lunghe. Partendo dal lungo strascico, sorretto da una coroncina, alle maniche, il bordo era finemente decorato con del pizzo.
«Santo Cielo è...è bellissimo», sussurrai.
«Provatelo, forza.»
Diedi ascolto a Leila e, con il suo aiuto, indossai l'abito. Le misure erano perfette, il colore anche e il pizzo lo rendeva spettacolare. Non appena mi contemplai allo specchio, mi salirono le lacrime agli occhi e Leila mi abbracciò.
«Siete bellissima e lo sarete ancora di più nel giorno del vostro matrimonio.»Annuii e rimanemmo lì per altri venti minuti a parlare con il sarto e a congratularci con lui. Durante il pomeriggio, mi occupai del banchetto e trovai tempo per concludere la lettura. Ogni ora che passava, era un passo verso una nuova vita e ciò che mi attendeva era inespiegabole.
Spazio Autrice:
Doppio aggiornamentooo!!
Pensavo vi sarebbe piaciuto leggere il continuo e così, tra the ring e il cellulare, sono riuscita a scrivervelo 😂
L'abito nei media è quello di Meredith (ovviamente), ma non so con precisione se sia del 1665 penso che sia del 1700 o di più, ma ho trovato solo questo che a mio parere è carino, quindi ci accontenteremo.
-Angel ❤️
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Sentimenti Oscuri
Vampire*Primo volume della saga di Sentimenti Oscuri* Anno 1626. Meredith è una giovane ed inesperta donna di appena diciotto anni. Sin dall'infanzia ha capito la difficoltà e lo svantaggio di vivere in una famiglia che, purtroppo, non può permettersi il p...