Mi sdraiai sul letto stanca, dovevo fare un veloce cambio abito per raggiungere la cerimonia. Abel mi mostrò il secondo vestito e, onestamente, non mi piacque tanto; purtroppo, però, ero costretta ad indossarlo, era una tradizione.
Sciolsi i capelli dalla perfetta acconciatura, che si era immortalata durante la giornata, e mi massaggiai il cuoio capelluto.
Gli occhi mi si chiudevano, ma non potevo crollare. Li chiusi per una frazione di secondi e subito li riaprii.
Mi diedi una spinta e mi alzai dal letto, togliendo, grazie all'aiuto di Abel, il vestito del matrimonio.Il banchetto era stato spettacolare, balli, risate, cibo e divertimento. Tutti si erano divertiti e ciò non poteva che soddisfarmi. Beata la mia famiglia che ora dormiva a sonno pieno nelle stanza a loro assegnate.
Erano le undici di sera, quando misi in capo la corona e sistemai meglio il vestito: era scuro, nero, senza gonna ampia, né corpetto stretto. Sembrava una veste da notte, se non si considerava il colore, semplice ed elegante. Non mi sembrava per niente adatto, ma a quanto pare ai vampiri piaceva tanto.
Salimmo per l'ennesima volta in carrozza e ci recammo verso le campagne lontane. In lontananza vedevo delle fiaccolo accese e udivo un gran chiacchiericcio, ma non mi interessava più di tanto.
Mi venne il batticuore quando vidi la quantità di vampiri presenti, alcuni erano giovanissimi, altri vecchi. Scendemmo dalla carrozza e fummo subito accolti dal più potente di questi.
Si inchinò rispettoso a noi e lo stesso fecero gli altri. Come nostro solito, eravamo su un palchetto, mentre il resto stava attento al discorso di Abel, il quale elencava le numerose regole da seguire.
Una graziosa bambina venne verso di me, a fine discorso, e mi sorrise. «Questi li ho colti per lei», mi allungò un mazzo di fiori.
Le sorrisi e mi abbassai alla sua altezza, mentre con la coda dell'occhio in lontananza vidi un secondo bambino che ci fissava. «Grazie mille piccola, come ti chiami?»
Gli occhi le brillarono, «Angel e lui è mio fratello Damon», si voltò verso suo fratello.
Rimasi sorpresa dal nome dei due bambini, i genitori dovevano essere ossessionato dal soprannaturale. «Avete dei bellissimi nomi, adesso devo andare, in molti cercano di attirare la mia attenzione», lanciai un'occhiata agli altri che si sbracciavano per salutarmi.
«Dobbiamo solo fare il tradizionale drink di unione e poi possiamo tornare a casa», mi sussurrò Abel.
Aggrottai la fronte non capendo, drink di unione? Non me ne aveva parlato. Salutammo tutti e molti di loro ci diedero omaggi come portafortuna; tra collane, vasi e...bottoni, non capivo le loro tradizioni, ma accettai tutti. Tra saluti e presentazioni arrivammo al centro dello spiazzato, dove un vampiro ci porse due calici in legno. Notai che anche gli altri ne avevano un in mano e istintivamente me lo portai al naso ed odorai.
«È acqua, non penso avreste apprezzato del sangue», ridacchiò Abel, guadagnandosi una mia occhiata.
«Alla nostra eternità, che ogni uno di noi possa godersela come meglio vuole, e al benvenuto nel nostro clan ai ex vampiri ribelli», Abel alzò in alto il calice e tutti, compresa me, seguimmo il suo gesto.
Bevi tutta l'acqua e posai il calice sul vassoio del vampiro. Stanchissima come non mai, ci concedemmo e tornammo a casa. Durante il tragitto mi addormentai e non percepii nemmeno le braccia di Abel alzarmi e portarmi a letto.
Il mattino seguente venni svegliata dalla luce solare che batteva in pieno viso. Sbuffai rumorosamente e cambiai posizioni, ma nel momento stesso in cui stavo per chiudere gli occhi, qualcuno bussò alla mia porta.
«Ma che diavolo!», mi alzai furiosa dal letto ed aprii la porta di scatto, facendo sobbalzare la domestica.«M-Mi scusi se...se vi ho svegliata, Maestà, ma il Sire mi ha ordinato di farlo; la vostra famiglia oggi ritorna a casa e questa mattina potrete fare colazione insieme.»
Alzai gli occhi al cielo, «va bene, comunicategli che arriverò tra dieci minuti.»
Da ritardataria qual'ero, i dieci minuti si trasformarono in trena. Quella mattina ero sfinita, non riuscivo nemmeno a camminare normalmente.
Gli occhi mi si chiudevano e le gambe tremavano ad ogni passo. Per fortuna la domestica era tornata e mi aveva aiutata, sennò sarei rimasta a letto.Quando entrai in sala, notai che la colazione stava già svolgendo al termine.
«Buongiorno e scusate per il ritardo», dissi, avanzando verso il tavolo.«Buongiorno, abbiamo iniziato senza di voi, poiché dovranno partire tra un'ora», disse Abel.
«Spero che il vostro soggiorno qui sia stato paicevole», aggiunse poi.«È stato bellissimo e dobbiamo ringraziarvi, ci avete fatto vivere una favola.»
Alle parole di mio padre, non potei non sorridere tristemente. Non volevo che andassero via, ma dovevano portare avanti il raccolto. Alla sola idea di non rivederli per chissà quanto tempo, mi salirono le lacrime.
Sospirai e mi concentrai su ciò che era rimasto, decidendo di mangiare nulla; odiavo profondamente la nocciola.Aspettai che tutti terminassero e ci concedemmo verso i giardini.
«Fateci sapere quando nascerà il piccolino», disse Harry.«O la piccolina», lo corresse George, «voi cosa desiderate?»
«Vorrei tanto una femminuccia, ma anche il maschietto non sarebbe male», ridacchiai, «vi manderò una lettera il giorno stesso.»
«Mi raccomando bambina mia, non aver paura durante il parto. So benissimo come possa essere difficile ed estenuante quel momento, mi dispiace solo non essere lì con te», sospirò mia madre, prendendomi a braccetto.
«Sono sicura che Abel chiamerà una brava allevatrice, mi sento sicura con lui. Per adesso non voglio minimamente pensare al dolore, mancano otto mesi.»
Passammo insieme il resto del tempo a nostra disposizione, dopodiché lì salutai con un fortissimo abbraccio a tutti e dissi ad Harry i giorni liberi di Annabelle; avevo notato fin troppa euforia nei suoi occhi, mentre parlava di lei, a quanto pare il matrimonio eea stato un buon modo per presentarsi.
Spazio Autrice:
Allora il fatidico colpo di scena c'è stato, ma per non destare sospetti, ho deciso di non "pressare" più di tanto la situazione.
In seguito capirete perché questo capitolo è importante.
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PSS: a causa dell'influenza e degli occhi lacrimanti, non ho la forza di rileggerlo, lo farò quando sarò in forze. Infatti questo capitolo non doveva nemmeno essere pubblicato, ma ci tengo a mantenere la parola data.
-Angel ❤️
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Sentimenti Oscuri
Vampire*Primo volume della saga di Sentimenti Oscuri* Anno 1626. Meredith è una giovane ed inesperta donna di appena diciotto anni. Sin dall'infanzia ha capito la difficoltà e lo svantaggio di vivere in una famiglia che, purtroppo, non può permettersi il p...