Leonardo1

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Oh Nina, Nina, Nina

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Oh Nina, Nina, Nina.
Sapevo che qualora ti avessi rivista sarei corso a riprenderti.
Sì lo sapevo già.
Sono trascorsi troppi anni Bubi, ma non ti ho mai dimenticata e non mi sono nemmeno sforzato di farlo. Sei ancora più bella di come ti ricordavo, rara e deliziosa, così particolare che il resto ad un tratto non ha mai assorbito importanza.
Nina, Nina.
Se solo avessi potuto decidere le carte del mio destino non ti avrei mai abbandonata, ma come tu sai, la mia famiglia non aveva nemmeno il pane per mangiare ed io, giovane e sporco, cosa mai ti avrei potuto donare? come avrei potuto imbrattare il perfetto con il grezzo e putrido?
Il carcere è stato tosto. Anni e anni ad ingoiare le urla, a passare le giornate dannatamente uguali.

Giovane e inesperto a quel tempo conoscevo solo un modo, giusto o sbagliato che fosse, lo spaccio permetteva di vivere bene senza nessuno sforzo apparente, solo e tanto pelo sullo stomaco. Di coraggio ti ci devi nutrire al mattino, una dose di furbizia ed un bel bagno di fortuna.

Ti lasciavo a casa e passavo le notti a sognare un futuro migliore, una vita migliore, un domani migliore. Ma lo schifo ti assorbe si sa, se non sei abbastanza forte non ce la fai, e con le corse clandestine i guadagni si triplicavano, con la vendita di armi quadruplicavano. Tu chiedevi ed io non sapevo che dire perchè l'angelo che credevi di conoscere piano piano stava diventando Lucifero, peccatore e colpevole.

Si accumulavano via via giorni, poi mesi, anni. Per ogni tuo compleanno ho disegnato qualcosa di te sulla pelle.

Non ti ho mai dimenticata amore mio. Dopo i sei anni in galera e gli sconti di buona condotta, con la valigia dei ricordi e nessuno ad attendermi davanti ai cancelli sono piombato sotto casa tua. E lì, l'uomo che credevo di essere, forte e spavaldo, sbruffone ed intimidatorio si è sciolto nella pozzanghera, liquefatto dai sensi di colpa, dal coraggio che, infame, è colato via giù per il tombino.
Cosa potevo dirti? Come mai mi sarei dovuto comportare? giustificarmi? Ti avevo scritto la mia intenzione di consegnarmi alle autorità, alla buona volontà che avevo nel ricominciare un nuovo cammino. Luminoso e pulito. Limpido e chiaro come te. E non c'eri. Sparita. Dissolta. Fuggita. Peggio ancora, nelle braccia di qualcuno che, al posto mio, ti aveva protetta e custodita regalandoti il meglio.

E senza uno scopo che ti faccia svegliare con la voglia di essere qualcuno di migliore, sono ritornato a commettere crimini. Ad avere sempre le tasche piene e pesanti, ma l'anima asciutta e prosciugata. Ti guardi allo specchio ed indossi la maschera, quella mia tipica da dongiovanni e strafottenza.
Nessuno sapeva più dove fossi finita. Nessuno aveva tue notizie. Nessuno aveva più un tuo contatto. E ti ho lasciata libera di mangiare, bere e ballare.
Forse mi hai dimenticato, accantonato come i bei ricordi tra i libri del passato.

Aggrazziata, elegante, diversa non mi guardi nemmeno in faccia.

Sono zozzo di vita vissuta io, logoro di notti senza un perché, giorni senza una fine. Sono caduto tante di quelle volte in questa vita che ora zoppico e arranco al prossimo giorno. Lucciole nelle sere d'estate brillano al suono della mia voce che ti vibra sulla pelle arrizzando la peluria. Lecchi e inumidisci ripetutamente le labbra carnose ormai prive di vita.
Eccoti. Ritta e impostata. Solo noi. Ricordi. Noi. Di noi.

Nove cazzo di anni, ma dov'eri?
Ti annuserei e accarezzei per la vita, stringerei il rosso dei tuoi capelli che non ha mai avuto nessuna. Incasserei le botte di tuo padre, mi risolleverei e riabbraccerei.
Silenziosa non lo sei mai stata. Ribelle sì, per quello stavi con me, che se volevi il mare te lo portavo, che i No non ci piacevano e allora ballavamo sotto la pioggia che ci tagliava le braccia.
Eravamo folli noi, a sognare il meglio. A sognare il bivio. A sognare di prendere tutto e scappare. A piedi. In campagna. A fare l'amore fino all'alba per poi rincominciare.
A sognare e fare l'amore.
A fondermi dentro il tuo stomaco, entrare dentro il tuo utero. Insolente e gradasso prenderti in giro ancora, quando il trucco sbavato e confuso ti rendeva diversa alla luce al sorgere del sole ed eri tipicamente bella solo con le mutandine di pizzo che mettevi per me. Solo per me.
Eravamo ali aperte tra i vagoni del treno a mezzanotte, a correre e fuggire fra i casini e il silenzio. E fantasticare un giorno, non so che volevi tu, studiavi e leggevi con i capelli arrotolati fra le dita. E non capivo io. Proprio non lo capivo. E di libri ne ho letti sai. Anche troppi. Di tragedie, saggi, enciclopedie e romanzi e gialli. Di tempo ce n'era troppo.
Lontana anni luce te ne stai là, a morire dentro e non guardarmi. E ti spio dal mio posto, sorridi, parli, scherzi e fingi logorata dal mio ricordo.

Eccoti bubi. Delicata come sempre, dieci anni in più che non appaiono mai su di te.
Eccoti amore.
Sono tornato.
Ci riprovo. Ti guardo e sorrido.
Verrai. Lo so che verrai a prendermi a schiaffi e insultami. Nove son tanti lo so. Ma io e te eravamo felici quando correvamo sotto la pioggia senza l'ombrello, inalzati sull'acqua che ci lavava.

Ali aperte, libere di volare dagli stereotipi ed etichette. Ma la paura fa fare cose senza pensare. Fuggi e te ne penti, perché non serve scegliere per gli altri, io che scelsi per te un futuro migliore.
E lo voglio sapere ora, adesso, se sono riuscito nella mia intenzione oppure, peggio, se ti ho lasciato quella rabbia repressa nel cuore. Solo in questo caso potrò comprendere di aver fatto la cazzata più grande della mia vita.

Entra Nina. Ti aspetto.
Ah se mi sei mancata.
Manchi.
Mancherai.
Mancheranno le assenze. Quelle non me le ridarai.
Quei sorrisi nemmeno.
Quei colori neppure.

Entra Nina che non c'è nessuno.
Entra, io ci provo a baciarti eh.
Risentire e assaporare il nettare anonimo ma famigliare.

Che sei bella Nina. Nina. Nina. Ninna nanna. Cullami e stringimi lì in mezzo tra i sodi e pieni, tra il piatto sollevarsi lento. Soffocami lì in mezzo. Ci voglio morire di te.

Eccomii 🙌
Leonardo, oh Leonardo, io ti amo già 🤭
E a voi?
Fatemi sapere!!!
F.

Nina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora