Emettono un suono di incredulità. Un risucchio rumoroso di ossigeno che spigoloso mi taglia i timpani. Rimane sospeso e vibrante al di sopra dei suoni scanditi dei nostri respiri pesanti.
Beatrice rincomincia a piangere forte. E il suo dolore all'inverosimile mi lacera, sì, mi lacera perchè per quanto possa apparire strano entrambe abbiamo amato lo stesso uomo. Non riesco a prendere padronanza del mio corpo e con il fiato corto mi limito a fissarli e a riflettere sulla loro improbabile reazione《un figlio?》domanda con sguardo torvo l'uomo mentre le altre attendono perplesse. Annuisco con poca fermezza fino a farmeli apparire sbiaditi e indefiniti per via dei liquidi che ricoprono le pupille
《smettetela di mentire lo sapevate già!》ribatto sicura ma la loro postura gongolante prospetta una realtà diversa. Beatrice si gira di spalle leggermente arcate e lascia sparire la testa sotto il collo, si tiene le braccia strette al corpo e apre il varco ad urla strazianti 《perchè? perché sembra che voi non ne sappiate nulla? Ci avete cercati e poi spiati. Lei, lei ha minacciato Leonardo che se non avesse assecondato le sue richieste mi avrebbe fatto del male》《mio dio》impreca la madre andadole incontro 《ma come hai potuto ridurti a tutto questo? ad elemosinare il suo amore?》
cerco di decifrare la sua confusione e, per l'ennesima volta, ne rimango completamente agghiacciata e caccio indietro le lacrime
《no Nina, non sapevo nulla》confessa Beatrice con tono flebile 《non ho mai preso sul serio le mie parole e non ti ho mai spiata nè io e nè nessun'altro》
《menti》stringo i denti tra loro e lascio scattare la mascella 《credimi Nina》continua《non sapevo niente di niente. non so nulla neanche di vostro figlio》le pupille languide e sincere
sincere, per la prima volta da quando la conosco forse
Raddrizzo la postura e schiudo le labbra nel vano gesto di prendere più fiato possibile
《ma.. allora...》non finisco di parlare che Mattia e Gennaro entrano agitati nella stanza spiazzandoci 《che succede?》chiede Mattia preoccupato
Nessuno apre bocca, siamo tutti collegati da un filo elettrico ma come statue attendiamo qualcosa, fino a quando, spazientita e rassegnata, faccio qualche passo indietro e li raggiungo
《possiamo andare adesso》 prima di sorpassare la figura di Mariano mi ci affianco per qualche secondo poi proseguo mentre i due uomini mi seguono immediatamente; le urla di rimprovero della madre rieccheggiano nel silenzio del giardino《avranno molto di cui parlare》rifletto ad alta voce 《non erano loro a spiarci》《cosa?》《sì e le ho creduto》《ma allora chi...》interviene Gennaro 《non lo so》
Torniamo in casa e senza dire nulla prendo una giacca da dentro l'armadio. Il suo odore mi avvolge, attraversa le narici e si schianta convinta nella parte del cervello dedita ai ricordi, poi mi adagio a letto, abbraccio il cuscino e libero il male all'anima che è destinato a lasciarmi lacerata fino alla fine dei miei giorni
《alzati Nina》dice Elvira spostandomi dolcemente le coperte dal corpo 《devi mangiare qualcosa》mi invita premurosa 《non ho fame El, non voglio mangiare, voglio solo dormire》《dai piccola》mi accarezza il capo e rimane in silenzio poi, dopo diversi minuti e ormai rassegnata, abbandona la stanza e socchiude la porta
voglio stare quì, per sempre
non so quanti giorni passarono a dire la verità e se non fosse stato per i bisogni del mio corpo avrei messo le ragnatele sul materasso; fa male, fa troppo male. non dovrebbe esistere un dolore così forte. non ho avuto la forza di reagire. ne di pensare. Avrei abbandonato la caparbietà della mia vita per seguirlo
hanno fatto un avanti e indietro quasi continuo, persino l'americano ha guardato attraverso la porta e mi ha chiamata, ma non ha insistito per fortuna e ha lasciato che continuassi a soffrire senza vergogna
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Nina
Romance• 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮 • Nina e Leonardo rientrano in città. Sono trascorsi molti anni dall'ultima volta che si sono visti e nessuno dei due sa che fine abbia fatto l'altro. Della loro relazione ne è rimasto un bellissimo ricordo invidiato da tutti ma o...