Leonardo5

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Succede sempre così, quando ci metti l'anima a far qualcosa, non esiste niente che possa sviare l'interesse. Nulla. Maledettamente il pensiero mi riporta sempre là, a lei.

È sabato. Stasera la rivedrò, non che non lo abbia fatto in realtà. La preda è la sotto, ed io, quasi maniaco, la spio. Sempre. Nina lo sa che passo le ore affacciato alla finestra a fissarla. Lo sa e non fa nulla per evitarlo, anzi. Casualmente in intimo, casualmente nuda, casualmente. Ed è questa la mia pena, voglio dire, usa ciò che mi fa letteralmente impazzire come arma del peccato. Guarda sù, mi sorride e rientra. Ed io sto mandando tutto a puttane. Non rispondo a nessuno. Non mi vedo con nessuno, e non so più che cazzo fare. Le dedico canzoni. Le scrivo lettere che metto nella buca. Le citofono. Mi piazzo sotto casa.

Ma stasera, dio stasera la devo avere perché non ne posso più di fare tutto da solo, con la mano, da sfigato, ecco.

E non ci penso nemmeno ad andare con un'altra, piuttosto me lo taglio, anzi, sono certo di farmi un epica figura merda.

Ma che cazzo si è messa?
Eccola che attraversa la sala con un misero vestitino che le scopre completamente le gambe. Si china per indossare una scarpa, poi mette l'altra. A furia di sporgermi dalla finestra rischio di precipitare sull'asfalto.

Afferro le chiavi, le sigarette, spengo lo stereo che trasmette qualche pezzo rock, e mi dirigo velocemente sotto casa sua.

Lei così non esce.
Lei così non esce.
Mi farà ammazzare qualcuno, lo so.

Rimane sconcertata appena mi vede di fronte a lei, ed io, sono diventato un rammolito.
Mi schiarisco la voce e stringo i pugni dentro le tasche dei jeans

《Mmmm.. beh.. insomma, non mi sembra il caso di uscire così con questo freddo, non credi?》

Ma che cazzo dico?
Dio ridammi la parola ti prego

Si guarda completamente, abbassa la gonna sulle cosce

《Non credo Leo》spiega sorridendo.

《Potrebbe piovere》ritento, ma lei, insolente e stronza, guarda il cielo completamente pulito e vittoriosa riferma gli occhi sui miei

Ma cazzo una nuvola mi serviva, una.

《Dobbiamo andare, arriveremo in ritardo》 conclude senza ilà benché minino ripensamento.

《Andiamo insieme?》

Dimmi di sì

《Non credo sia una buona idea sai...》nemmeno mi guardi nel dirlo. Vorresti ma non puoi.

《Va bene, andrai da sola?》

《Sì, è qua dietro tanto》

《Bene》la invito a proseguire allungando il braccio

《Io ti sono dietro》

《Ma.. 》

《Niente ma Nina》la rimprovero autoritario.

Sto impazzendo.
Io mi sto rincogliendo.
Non riesco a guardare altro se non il suo fondoschiena.

Tondo, sfila stretto nel tessuto, rimbalzando da una parte all'altra ad ogni passo.

Prosegue convinta e fiera, tutti ti guardano, io ti prosciugo.

《Scommetto che... 》alza la voce, ad un tratto, si gira a guardami e focalizza gli occhi sulla patta dei pantaloni. Merda.
Lo guardo anch'io, teso, voglioso, animale.

E tu, da felina, mi ammazzi, torni e sussurri con voce divina 《non vorrai mica entrare così?》

Aria tossica

Nina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora