Che cosa succede nel momento in cui i nostri occhi si chiudono per abbandonare la vita terrena? Ci avete mai pensato alla morte? È Forse una liberazione? Una nuova rinascita? O il paradiso? E l'inferno? Un senso di pace? O di rassegnazione? Di abbandono? Di completezza? o ancora, è possibile che si completino le fasi della vita e che tutto poi finisca lasciando forse, un qualche ricordo?
Eppure, in maniera paradossale, io medesimo la vidi in faccia. Eri lì mio padre a guardarmi in modo serio e burbero. Non disse una parola ne fece un cenno. Si limitò a fissarmi con le mani giunte dietro la schiena ed io mi sentì colpevole come mai prima, indifeso, rannicchiato su me stesso come da bambino, quel bambino privato dell'infanzia, coraggioso e sfrontato ma fragile ed insicuro. Si voltò nel silenzio più oscuro e si incamminò davanti a me. Il cuore mi si spezzò nel petto e le gambe presero a tremare, quel senso di pace in me non ebbe la meglio. Dalle fondamenta la voglia di rincorrerlo fu pressante ma qualcosa mi impedì di sollevare anche solo un arto. Era deluso? Ferito? Arrabbiato? Non potei chiederglielo o fermalo perchè schiusi le palpebre e lasciai che la luce del sole illuminasse le mie iridi e la mia anima.*
Il dolore alla caviglia non mi fa dormire da settimana e gli antidolorifici mi aiutano poco. Scosto di poco le coperte e fisso il soffitto bianco della stanza. Non so che ora sia visto che il mio orologio giace sul tavolo ancora apparecchiato. C'è una vecchia radio sulla credenza e piattini di porcellana ornati da disegni floreali rosa si intravedono dalla vetrina. Mi allungo fino ad afferrare la stampella e, strisciando poco alla volta mi fermo ad osservare al di là della finestra semi aperta. C'è un piccolo ruscello nel quale una piccola cascata rumoreggia nella pace di questo posto. Ogni mattina fisso lo stesso paesaggio e ne rimango incantato per diverso tempo, c'è anche una piccola casetta di legno sul l'unico albero del giardino.
Le sedie in ferro battuto si sono arruginite per via della pioggia. Mi piacerebbe rimetterle a nuovo un giorno《Anche stanotte dormito poco?》《già》sospiro senza spostare il capo《preparo il caffè 》《grazie》《dai, magari proviamo a descendre au jardin va bien ?》《Gaspard, io non capisco una sola parola di francese》ride in silenzio beffeggiandosi del sottoscritto, lo fa spesso a dire il vero, si prende gioco di me il ragazzo《a scendere in giardino》traduce divertito
《Appena mi sarà possibile camminare bene ti farò passare la voglia di sfottermi》《hei, calmati amico, sto solo giocando》continua a sorride mentre mi passa la tazzina di caffè fumante 《oggi voglio fare la barba mi sento un trasandato》《va bene va bene rompi palle》ci accendiamo una sigaretta allo stesso tempo e fissiamo la staccionata e oltre 《bello qua, è casa tua?》《nah, è la casa vacanza dei miei, a pochi chilometri c'è Nizza, ma non sapevo dove portarti, a dire il vero era una vita che non venivo qua》gli fisso il profilo mentre tira dalla sigaretta《perchè mi guardi così?》domanda improvvisamente 《non dirmi che...》la cassa toracica riprende a vibrare compulsivamente trattenendosi dallo scoppiare a ridermi in faccia 《ma che cazzo dici?》afferro il pacchetto di sigarette e glielo lancio sino alla testa 《sono etero al 100%》affermo, la risata si affievolisce e senza guardarmi fa 《lo so, lo so bene》
Non pensare a Nina eh.
《Io ti devo la vita Gaspard 》dico sinceramente a tal punto che scatta con il busto dalla mia parte e mi guarda sbigottito 《adesso che sono abbastanza lucido di testa puoi spiegarmi che cazzo ci facevi là?》distoglie gli occhi dai miei e si sistema i capelli sul capo, il sorriso che fino a poco fa padroneggiava si affievolisce in una riga netta e sottile 《Sono stato a Torino per diversi giorni e volevo salutarla, tutto qui》spiega sbrigativo sollevando le spalle come per dimostrare che non ci sia nulla di cui dubitare 《ma non riuscivo a trovarla così ti ho seguito una mattina e sono rimasto ad aspettare fuori dal casolare sperando che prima o poi ti avrebbe raggiunto》si sistema sul posto per via dell'agitazione che gli fa assumere una postura rigida 《ho visto del fumo e un forte boato, inizialmente volevo scappare ma ho pensato a te e... beh sono venuto a cercarti prima che divampasse un incendio. Eri svenuto e bloccato sotto una parte del tetto》《perché non mi hai portato all'ospedale o chiamato i soccorsi?》《perché avevo paura che dubitassero di me, e se avessero cercato nel mio passato avrebbero potuto trovare diversi moventi》scatta all' inpiedi e gira su se stesso 《Hai iniziato a brontolare cose strane tipo che fossi in pericolo o a chiedere di Nina e... quando ti sei svegliato e mi hai chiesto cosa fosse successo mi hai supplicato di portarti via dall'Italia, questo te lo ricordi no?》annuisco vigorosamente 《qualcuno ha voluto darmi una seconda chance e tu eri nel posto giusto al momento giusto. Diciamo che ho approfittato della situazione》《alle volte la vita è proprio strana, tu volevi scappare e guarda cosa ti è successo》《pensi ancora a Nina?》gli chiedo di punto in bianco《no, non in quel modo lì. Sono stato molto male ma il tempo ha fatto il suo percorso Leo》piego il capo, sulle dita della mano N I N A ad inchiostro
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Nina
Romance• 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮 • Nina e Leonardo rientrano in città. Sono trascorsi molti anni dall'ultima volta che si sono visti e nessuno dei due sa che fine abbia fatto l'altro. Della loro relazione ne è rimasto un bellissimo ricordo invidiato da tutti ma o...