Leonardo10

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Ti sussurrai all'orecchio che rivederti ha fatto sì che mi innamorassi di te una seconda volta

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Ti sussurrai all'orecchio che rivederti ha fatto sì che mi innamorassi di te una seconda volta. Te lo dissi mentre dormivi. Si dice che i sogni siano estrapolati dalla realtà che ci circonda. Volevo che anche in quel momento tutto tuo, riuscissi a sentirmi vicino a te. Il calore delle mie braccia e delle mie parole.

Ho canticchiato un brano, mentre con la mano ti solleticavo la spalla.
Tu dormivi. Io non riuscivo. È la semplicità di momenti come questi ad essere tutto un tratto estremamente complessa.

Hai i piedi che fuoriescono dalle lenzuola. Minuziosamente curati e piccoli. Amo tutto di te
Ogni singolo neo e singhiozzo.

Io, sono completamente nudo. Svestito di ogni singolo e simbolico pezzo di me.

Hai ancora, sul braccio destro, il tentativo che feci con la punta dell'ago sporca di inchiostro

Decidemmo di farci un tatuaggio da soli un pomeriggio di troppi anni fa. Eravamo in questa casa.
E quando poggiai la punta sulla tua pelle sensibile, mi bloccasti all'istante. Incapace di sopportare un dolore simile, così dicesti. Eri piccola Nina, un adolescente che si travestiva da adulta, che fumava per apparire con 10 anni in più. Io ero gradasso, troppo convinto di riuscire ad ottenere il pieno controllo del mondo sul palmo della mano. Eravamo cosi diversi, ma così uguali. Mesi dopo riuscimmo a tatuarci assieme. Tanto convinti che non ci pentimmo di nulla, orgogliosi l'uno dell'altra.

C'è una scia di luce che irrompe dall'esterno, tra un paio di fessure della tapparella malconcia, e in diagonale attraversa la stanza, mettendo in risalto quei piccoli puntini di polvere che oscillano tra loro.

Loro, si vedono solo se illuminati. Io mi vedo solo se illuminato. Ritorna la parte migliore di me. Quella che nessuno conosce, se non tu.

Non riscalda il sole in questo autunno inoltrato ma batte sul tuk ventre, nascosto tra le gambe leggermente rannicchiate tra di loro. Quel gioco di vedo non vedo, il monte di venere che sparisce tra le cosce chiare. Scosto di poco il lenzuolo che non serve a coprirti, scivola via, ti scopro e deposito un bacio. Casto. Proprio lì, sotto l'ombelico, nel centro morbido, profumato. Diafano. Puro.
Ti smuovi poco. Ancora nel sonno che fa da padrona. Dormi da poco ma pesantemente. Non ti svegli, ma credo che stai sognando ciò che accade in questo esatto momento, perché scivoli con la mano sin dietro il mio capo, e con un mugugno mi sigilli nell'incavo prezioso. Sorridi. Stiracchi. Schiudi. Inviti.

Sei troppo morbida per i palmi ruvidi che mi ritrovo. Ma rimango quì. Immobile.

Sogno.
I mattini cosi.
Le notti. Come questa.

Di te nuda davanti la finestra. Nuda e vestita con la mia maglietta. Un tiro. Un altro. Le cuffie nelle orecchie. Il momento per scioglierti e vivere te stessa.
Un momento tutto tuo.
Pensi, sorridi, balli.

Ti distacchi da me e voli sù, sopra tutto. Celestiale, ti liberi dai doveri.

Mi alzo. Indosso il pantalone della tuta ed esco dalla stanza accostando la porta.
Mattia starà per arrivare. Mi ha avvisato con un sms.
Sorseggio il caffè amaro, e fumo la sigaretta che ieri sera non ha finito. C'è ancora il timbro che hai lasciato con il rossetto sul filtro. Non ne fumi mai una intera, se non in rare occasioni. Una divisa in due.
Era una promessa questa.

Nina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora