Nina14

184 17 0
                                    

Allaccio le scarpe freneticamente. Mi osservo allo specchio dell'ingresso e sistemo i capelli che fuoriescono dallo chignon alto. Eleonora arriverà a momenti. Decido di scendere in strada assicurandomi un'ultima volta che le luci di casa di Leonardo siano spente.

Faccio avanti indietro scrutando le macchine che passano lungo la strada.

《Ciao》le dico chiudendo la portiera del lato passeggero. 《Ciao, sei pronta?》,ingrana la marcia e parte dopo il mio consenso 《ho sentito Beatrice prima. Mi ha detto che il lavoro le sta prendendo troppo tempo, e che quando riuscirà, si farà sentire lei. Non le ho detto nulla di te, come mi avevi chiesto》rimango in silenzio guardando fuori dall'abitacolo. Scivolo le mani lungo le cosce, asciugandoci la sudorazione dei palmi. Martella come un pazzo al centro del petto.

Ho fatto la cosa giusta?
Voglio davvero vedere?
Sarò pronta?

Mi stringe la mano, assigurandosi che stia bene, che sarà al mio fianco qualunque cosa accada.

Rilascio il respiro.
La stringo forte.
Non sono sola.
Non sono sola.

Il cuore galloppa ballerino.

Parcheggiamo distante dal luogo di ritrovo. Sono anni e anni che non metto piede in questa birreria. Non mi piace. È sudicia e logora.

Camminiamo una vicino l'altra. Sistemo il cappuccio sopra la testa e con le mani in tasca mi addentro tra la folla.

Ci sediamo in un posto poco luminoso. La puzza di fumo e sudore penetra le pareti, intossicandomi. Mi sento fuori luogo. Nascosta in penombra volgo le spalle al resto della sala. Ordiniamo due birre in bottiglie e le ticchettiamo tra di loro, brindando al nulla.

È trascorso parecchio tempo, Eleonora continua a scrutare attentamente la folla
《È arrivato》dice ad un tratto fissando un punto poco lontano, per poi, coprirsi metà viso con la mano.

Galloppa come un pazzo.
Tremo.
Ma sorrido felice.

È da solo. Mattia si sbagliava.

Inclino lieve il viso nella sua direzione. Non mi deve vedere.

Ha due occhiaie pronunciate sotto gli occhi. Sta soffrendo anche lui. Non dorme nemmeno lui.

Non sorride, non si diverte, ascolta le parole che Mattia gli dice all'orecchio, ma non apprezza nessuna argomentazione. È assente. Fin quando però, arrivano a sedersi un paio di ragazze. Sono giovani, sono belle. Una si mette proprio al suo fianco, si attorciglia il suo braccio intorno al corpo.

Si conoscono.
Non la guarda.

Lei gli soffia sul collo.
Lui di tanto in tanto sorride, e si arrotola i suoi capelli tra le dita. Ci gioca. Come faceva con me.

Come quando mi voleva.

《Un altro giro》ordino con un dito al cameriere che sfila tra i tavoli《Vacci piano Nina. Non sta facendo niente》

Fisso quei corpi e vorrei esserci io. Dovrei esserci io.
La giovane continua a ridere e scherzare con il resto della compagnia, poi, fa il primo passo sbagliato. Si alza, sedendosi sulle sue gambe.

L'adrenalina sta salendo. Dalla punta dei piedi la sento montare.

Scolo la seconda bottiglia tutta d'un fiato. Richiamo il ragazzo ordinandone un'altra, poi, gli domando se è possibile far passare una canzone dalle casse. Gli chiedo di mettere 《Sally, di Vasco Rossi》

Le note partono dopo qualche brano. Un boato si inalza, mentre Leo, passa il dito sul bordo del bicchiere.

Mi stai pensando?

Nina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora