I muscoli intorpiditi. Le ossa doloranti. La testa pulsa ad ogni mio sospiro, pare debba esplodere da un momento all'altro. I segni sul mio viso bruciano incessantemente ed ogni colata salata che le sfiora ne alimenta il fastidio. Avrò gli occhi contornati di rosso, se mi vedessi da fuori sembrerei un cadavere. È successo in realtà, che mi vedessi da fuori. Quando il dolore è troppo, la mia anima si scolla e naviga intorno ad esso. Poi rientra dentro.
Fisso una piccola macchia ingiallita del soffitto per via di qualche infiltrazione d'acqua. Mi ero ripromessa di sistemare questo appartamento e di volervo comprare. La libreria funziona, funzionava forse, perchè sono giorni in cui le saracinesche rimangono chiuse. Fisso quel punto e sento le sue parole, sussurrate all'orecchio. Ogni tanto sento anche i suoni della città, poi tutto tace. Si alternano con le luci che filtrano dalle vetrate poco aperte. Poi di nuovo l'oscurità. La bocca è sigillata ed impastata, non ricordo l'ultima volta che ho bevuto un sorso d'acqua. Si è fermato tutto. Il tempo ha cessato il suo cammino. Ogni tanto il telefono prende a suonare, ne sento la vibrazione attutita dal materasso. Inizia e smette, inizia e smette.
Chiudo gli occhi e sogno, quando mi portò in un vecchio casolare in campagna. C'era solo un materasso a terra al suo interno, pochi mobili ad allestirla: un vecchio scrittoio e un comodino senza cassetto. L'odore pungente del fieno secco, la tenda in pizzo bianco era leggermente usurata dal tempo e ondeggiava ad ogni folata di vento estivo. Mi sentivo leggera, avevo da poco compiuto diciannove anni. Leonardo era al mio fianco, sotto la testa un cuscino sostenuto dal braccio. Il profilo sereno dal sonno, i respiri ritmici e regolari, profondi e lunghi. Quella gamba scoperta dal lenzuolo che copriva solo la sua virilità. Sorrise nel sogno, quel sorriso si stampò sul viso giovane e sbarbato. Aveva solo una massa di capelli scuri, lunghi, sparpagliati ovunque.
Stai sognando me? pensai. Mi sorressi sul braccio piegato, lo fissai a lungo. Non lo toccai. Credetti per un attimo che fosse una statua.
Esemplare.
Spettacolare.
Divino.Quel sorriso fermo lì, abbozzato appena, fino a quando piano piano schiuse quelle pietre preziose, lucide, assonnate, di ritorno alla vita vera, li sbattè qualche volta e ci fissammo. Ci ammirammo. Il seno mi si scoprì ed i suoi occhi ne seguirono il percorso, il rame dei capelli sistemato con piccole margherite tutte intorno. Non vi era un filo di trucco sulla mia pelle, costellata solo da lentiggini. Mi sentì preziosa ed eternamente bella in quegli occhi che mi osservarono per molto tempo. E, senza che nessuno dicesse niente, ci avvicinanno e toccammo, ci scoprimmo un'altra volta ancora. Eravamo sudati, le cicale suonava tra l'erba alta. Le zanzare vibravano tra i mattoni di pietra. Facemmo l'amore. Di nuovo. Ancora. E ancora. Il sole accecante lo rendeva irreale. Finto e angelico.
Nudo davanti ai miei occhi, percorse la stanza dirigendosi in cucina. Sentì rumore di stoviglie e comparì di ritorno con un'arancia tra le mani. Con i denti incise la buccia e delicamente, sorridendo sornione, iniziò a spellarla liberando gli spicchi rossi e succosi che spezzò in due. Feci per prenderli dalle sue mani ma mi bloccò con un gesto e lentamente, mi invitò ad aprire la bocca. Ne addentai uno, il succo scivolò giù, lo raccolsi con il dorso e apprezzai mugolando di piacere. Disse che arrivavano direttamente dalle sue terre, in Sicilia. Ci sentiva gli odori dentro, dei sudori dei contadini. Della salsedine del Mediterraneo. Della siccità. Sentiva il profumo delle piante di fichi d'india. E di dialetto. Narrava una favola. Riuscì a descrivere le scene da farmi venire voglia di partire al suo fianco.
Il pumbleo mi invecchia di cent'anni. Il rosso dei miei capelli è spento. Tutto si è spento. Riapro gli occhi. La macchia sembra ingigantirsi, sempre più ampia e gialla.
Il sogno è finito.
Il citofono suona. Una volta. Due volte. Richiudo gli occhi. Tre volte. Quattro volte. Cinque volte. Non smette.
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Nina
Romance• 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮 • Nina e Leonardo rientrano in città. Sono trascorsi molti anni dall'ultima volta che si sono visti e nessuno dei due sa che fine abbia fatto l'altro. Della loro relazione ne è rimasto un bellissimo ricordo invidiato da tutti ma o...