Nina6

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Ho servito l'ultimo cliente della giornata, concludendo con un incasso oltre le aspettative.

Ilaria lavora con me da una settimana, ama la lettura allo stesso mio modo, è la nipote di Eleonora e non ho tardato ad accettare la sua richiesta di voler arrotondare per arrivare a fine mese. Studia psicologia, e nel giorni in cui riesce ad organizzarsi con l'università viene ad aprire al posto mio.

Apprezzo molto il suo modo di fare, rivedo un po' me anni fa. Lavoravo con mio nonno prima di laurearmi. C'è gran parte della mia vita in questo posto.

Spengo dall'interruttore la luce dell'insegna ed inforco il cappotto mentre chiudo la porta principale e la saracinesca.

La nebbia fitta rende quasi impossibile la visione dell'orizzonte o di identificare le auto che, a passo d'uomo, percorrono lungo la strada.

《Ciao》, mi giro di scatto indietreggiando di qualche passo, con il cuore che, in un millessimo di secondo, ha preso a galoppare come un pazzo
《Oddio Garpad, mi hai spaventata a morte》 riporto il respiro regolare con una mano poggiata al centro del torace 《scusami non volevo》, un cipiglio di preoccupazione si addentra sul suo viso, osservandomi in attesa 《non farlo mai più. Già l'atmosfera sembra quella di un film horror》, smorzo la situazione sorridendogli debolmente, catturata poi, dal piccolo bouquet di piccoli fiori bianchi 《tieni, sono per te》in completo imbarazzo si passa una mano sul retro del capo grattandosi tra i capelli 《grazie》afferro il regalo e gli deposito un bacio sulla guancia 《che ci fai da queste parti?》《volevo chiederti di cenare insieme》osservo lo schermo sul polso, ed il mio stomaco inizia a brontolare. Sarei voluta andare da Leo, ma non me la sento di negargli questa richiesta così semplice e garbata, attende con quel luccichio negli occhi ed accetto senza ripensamenti

La serata trascorre nel migliore dei modi, tra i bicchiere di vino bianco e portate a base di pesce. Il ristorante è molto intimo, e per averlo scelto lui, ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, non che abbia mai avuto dubbi in merito, ma non conosce Torino tanto quanto Parigi, limitando così le sue esigenze.
Ho inviato un sms a Leo con la promessa che ci vedremo  domani mattina, nel momento in cui Gaspard si è congedato per andare alla toilette

《Come sta procedendo in negozio?》《mmmm, molto bene grazie. Sono sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta》mi ripulisco i bordi delle labbra con il tovagliolo che sistemo poi ripiegato perfettamente al lato del piatto, Gaspard ha notato la mania compulsiva che ho di sistemare tutto ciò che tocco, sorride scrollando poco il capo e continua a mangiare decidendo di non menzionare nulla sull'argomento
《Sei un po' triste vero?》 chiede di punto in bianco
《Diciamo che ho passato periodi migliori》 《e posso sapere il perché?》《credo che l'uomo sia progettato per le situazioni complicate, più le allontani e più tornano da te》alzo le spalle 《dipende se il complicato ha come fine la felicità. In quel caso nulla sarà andato perso non credi?》rimaniamo incatenati per un lasso di tempo, occhi negli occhi, parole non dette, sospiri silenziosi, 《e poi》riprendo, 《ho avuto una discussione con Beatrice un paio di giorni fa, e non siamo riuscite ancora a chiarirci, purtroppo》《vedrai che presto tutto si sistemerà》mi afferra la mano dal tavolo ed inizia ad accarezzarla con il pollice, col tatto tanto delicato che pare sia toccando del cristallo, prima incerto, attento, cauto, poi disinvolto e sicuro intreccia le dite alla mia, quasi volesse parlarmi, dirmi che ci sarà, che devo credere in lui, in noi. Mi soffia piano dietro l'orecchio. Immobile sul posto sigillo le palpebre ed assorbo, come una spugna intrisa d'acqua, e nella mia testa, come un mantra, gli chiedo scusa, perdono per non averlo capito, amato, curato, abbracciato, ascoltato.

《Sai, ho avuto modo di pensare in questi giorni》inizia calmo giocherellando con il mio anello 《non sono uno sciocco Nina》vorrei fuggire, colta in fallo dalle mie stesse azioni poco razionali 《capisco il fascino che emana ed immagino ciò che vi ha uniti, mi spiego il modo in cui ti ho conosciuta anni fa, praticamente assente dal mondo》deglutisco ritmicamente senza guardarlo direttamente in faccia 《appresi subito che saresti stata molto importante nella mia vita. E mi innamorai di te senza avere nulla in cambio》l'espressione ad un tratto malinconica e nostalgica 《ma credevo che l'amore che nutrivo nei tuoi confronti sarebbe bastato a riportati a galla, a sconfiggere il suo ricordo, aiutarti ad amarmi》

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