Il respiro ti è rimasto giù.
Non ci riesci eh. Ti chiudi la porta alle spalle e dai due giri di chiave.
Io mi sorreggo seduto per metà sul marmo del lavabo. Penserai che sia rimasto sempre il duro e forte Leonardo di un tempo. Che non si piega mai. Non si lascia abbattere mai. In realtà ho paura che le caviglie si pieghino a metà se ti avvicini troppo.
E forte eh. Piomba lì e non viene sù. Annodato. Massiccio.Vivida la sudorazione che nasce e muore all'estremità delle dita.
Sorrido per non fuggire, inclino il capo per non nascondermi.Lenti.
Tanti sono i minuti assordanti dei rumori al di fuori della porta. Stoviglie lontane, posate ammassate, brusii.Coraggioso. Respiro. Ingoio.
Incurvo le labbra e guardo. Mi rimetto in piedi e ti ammiro dall'alto.《Ciao Bubi》
Respiri piano e poi più veloce, strofini il dito sotto il naso segno che stai mantenendo la calma. Mi studi, vedo rabbia, malinconia, nostalgia, voglia e poi di nuovo rabbia, collera, rammarico.Un passo, poi un altro, e carichi forte la sberla da costringermi a storcere il volto sul lato opposto. Fa male e brucia ma non tanto quanto il vuoto.
Ho perso. La cazzata l'ho fatta e anche grossa. Anni che non sono serviti a dimenticarmi e metterci una pietra sopra. Anni a nutrire l'odio che oggi provi nei miei confronti.
Cazzo se fa male.Mi fissi indignata con quello sdegno che emani dagli occhi ormai annebbiati. Persi. Lontani, e sarà dura provare ad estirpare la montagna di detriti che sigilla il tuo cuore.
Ma io ti amo sai?
Ti amo così tanto Nina.
Mia dolce Nina.
E me lo merito, sì che me lo merito.Che se dovessi ingoiare lacrime di vetro allora lo farei.
Ti regalerei i sospiri per avere in cambio, anche solo per un secondo, il tuo profumo sulle lenzuola.《Bubi un cazzo》aspra, violenta. Nina. Che non gira intorno alle parole ed è affilata ed incisiva. Con i pugni serrati ai lati di quei fianchi sottili e morbidi. E mi viene pure da ridere.
Ti vedo bene adesso Nina, ora che ti guardo come non ti ha mai guardata nessuna, lotti una guerra dentro tra il bene ed il male. Tra la ragione ed il sentimento. Tra le manette che ti serrano i polsi e le chiavi per aprile e toccarmi.
La speranza che forse non è andato tutto perso, che se mi riservi anche solo tanta ostilità è sempre meglio che esserti indifferente.
《Perché non sei venuta a cercarmi?》
《Cosa? Non sono venuta... io non sono venuta... dio mio》nemmeno le parole ti escono, prendi fiato e ritenti
《Tua madre te l'ha detto che sono venuta a casa tua?》
《Certo. Le avevo lasciato una lettera da darti, c'era scritto tutto lì》provo a giustificare 《non volevo vederti in carcere perciò ti scrissi di andare a parlare con il mio avvocato》Sbianchi, apri la bocca ma non esce nulla allora la sigilli
《Carcere?》《Nina, ma hai letto quei cazzo di fogli?》domando ad un tratto impanicato e rabbioso
《Io.. io... ce l'avevo a morte con te. Ho preferito dimenticarti. In carcere per cosa poi?》 Lentamente ti schiudi, lasci uscire la tua anima altruista e abbandoni le prime armi.
《Tu non sai niente? Non sai che mi sono costituito alla polizia per aver commesso crimini di droga e furti? Volevo iniziare una nuova vita con te ed il primo passo da fare era quello di ripulirmi da tutta la merda che avevo addosso》
Bam.
Bam.
Bam.
A raffica le mie parole ti sobbalzano come proiettili che ti risvegliano da uno stato di trans perenne. Il letargo dei sentimenti si sta risvegliando.《Tu commettevi crimini ed io non sapevo un cazzo? Mi vuoi dire che quando stavamo insieme mi nascondevi tutto? Ma con chi cazzo ho passato cinque anni della mia vita io?》
Pensavo di rivedere la luce invece è tutto ancora più pesto. Più oscuro. Privo di vita.
《D'altronde che cosa mi aspettavo. Sei così tu, perché apparire per ciò che si è ti è sempre sembrato troppo difficile. E magari adesso sei tornato credendo che tutto fosse rimasto come prima. Che io come il resto del mondo fossimo disposti ad accettarti e proseguire come se nulla fosse?
Ah Leonardo Leonardo. Le vedi queste lacrime? Le vedi? Ci sono perché non riesco a trattenerle più, ma non ti fare strane illusioni, sono lacrime di rabbia, odio e schifo. Se solo sapessi tutto quello che ho passato io, se solo avessi visto anche solo per un attimo la mia faccia qualche mese dopo. Ma non lo sai perché non c'eri. Quante ragazze venivano a cercarmi in aula rivelandomi i tuoi trascorsi con loro, forse piene di pena per i miei confronti. Ti odio Leonardo perché mi hai uccisa nell'anima》scrolli le spalle rassegnata, ripulisci il trucco se no tuo padre chissà a che cosa potrebbe pensare. E materializzo l'idea che non ho commesso solo la cazzata più grande, ma che sarà tosta la sfida di riportarti da me.
Il cuore minaccia di spegnersi quando ti giri di spalle e fai per andartene. Dal canto mio non so proprio cosa dire. E tu non vuoi nemmeno sentire le mie ragioni.《Ah, giusto per dirti un'ultima cosa Leonardo. Ho vissuto a Parigi, Londra, Amsterdam, a Vienna e... 》rotta la voce dall'improvviso crollo emotivo riprende respirando 《... a Firenze》
Avevamo diciassette anni quando la scuola organizzò la gita in Toscana. Corteggiavo Nina da diversi mesi ma senza ottenere nulla in cambio. Il suo disinteresse fece crebbere in me un desiderio ogni oltre limite. Il proibito: più ti rifiuta e più ti suscita curiosità.
Una sera io e dei miei compagni decidemmo di sgattaiolare di nascosto dalle nostre stanze e viverci la città nelle ore notturne, la stessa idea che ebbe lei con Eleonora e Beatrice.
La scelta si rivelò sbagliata perché inizio una scarica di pioggia impressionante. Eravamo tutti fradici ma, in compenso, spensierati e felici. Sì, eravamo felici. Al piazzale Michelangelo matidi di acqua, tanto da non avere più nulla di asciutto, vidi Nina danzare sotto le ormai poche gocce con in mano una bottiglia alcolica.
Me ne innamorai. Subito. Nell'istante in cui mi vide e si fermò tentando di apparire tranquilla e sicura mi incantò.
Quella notte parlammo seduti sugli scalini io e lei, ad immaginare come sarebbe potuta andare. Mi raccontava dei viaggi che avrebbe voluto fare, dei luoghi che avrebbe voluto visitare. E mi promisi che l'avrei portata io in quelle capitali che sognava già da bambina.
Lei parlava ed io crescevo.
Parlava ed imparavo
Lei sognava ed io l'amavo.
Non provai nemmeno a barciarla, ero ubriaco dei suoi gesti che godevo al solo sentir il suo odore.Quella notte non ci provai, ma due notti dopo la riportai su quella stessa piazza e fu la più bella di tutta la mia vita.
E come faccio ora?
Eccovi un altro capitolo appena sfornato! 😚
Aspetto i vostri commenti.
Adesso toccherà a Leonardo lottare per riprendersi ciò che vuole, ma a quanto pare Nina non ne vuole più sapere... forse!Grazie.
F.
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Nina
Romansa• 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮 • Nina e Leonardo rientrano in città. Sono trascorsi molti anni dall'ultima volta che si sono visti e nessuno dei due sa che fine abbia fatto l'altro. Della loro relazione ne è rimasto un bellissimo ricordo invidiato da tutti ma o...