Nina15

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Stiamo patendo il freddo, ma non basterà questo a vietare le nostre effusioni. La coperta che tenta di scaldarci puzza di naftalina e muffa.

Quando al liceo lessi Romeo e Giulietta, credetti fosse assurdo morire per amore. Non compresi tra le righe, mi apparve una follia. Non si doveva arrivare in quella situazione, a quel finale. Bisognava battersi contro chiunque e liberarsi dalle costrizioni. ''E così, con un bacio, io muoio" mi era assurdo da credere.
Credevo che l'amore nutriva e non disidratava. Che brillava, non spegneva. Portava pace e non guerra.

Poi conobbi Leonardo.

«Ché mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta e del suo Romeo.»

Affonda il naso tra i miei capelli, lasciando che le nostre mani, davanti i miei occhi, si attorciglino tra loro. Sono così grandi e possenti. Con queste mani mi sento protetta dal mondo intero.

Sbadiglia alle mie spalle stringendomi più forte

《L'avresti baciata?》
《Chi?》
《La ragazza del Piper》
《Sì》afferra tranquillo, mi giro di scatto 《davvero?》continuo esterrefatta《già. Ma avrei rivisto te, in lei. Stavo ricordando quando eravamo al concerto, tu te lo ricordi?》parla con gli occhi chiusi《sì, mi ricordo》
《e per un attimo avevo dimenticato che mi avessi tradito》reprimo le lacrime, gli lascio piccoli baci ravvicinati sul volto rilassato. Provo ad avvalorare le mie scuse rimanendo in silenzio

《Perchè sei venuta?》, tossisco un paio di volte per alleviare il bruciore della gola 《ho chiesto a Mattia》《lui ti ha detto di venire?》《ti vuole così bene quel ragazzo, che qualunque decisione prenderai, sarà sempre al tuo fianco, a costo di trovarsi in situazioni difficili da gestire》

Adesso ha le mie ciocche tra le dite. Solo le mie deve toccare così.

《Hai fame?》《un po', ma non fa niente, passerà》《non scherzare》si tira sù, brontolo contrariata in sua assenza. E chissene frega di mangiare, bere o dormire.

《Non andare》continuo schiacciando la faccia nel cuscino. Ride poco e quel suono cosi surreale era da troppo tempo che non lo riuscivo a sentire, 《ma non hai freddo?》gli urlo dalla camera, nel frattempo mi tiro sù appoggiando la schiena al muro, il materasso è sistemato su una vecchia branda, senza testiera, 《ci pensi tu a scaldarmi》 ribatte dalla cucina. Torna dopo poco con un sacchettl e due birre ghiacciate 《 lascio sempre qualcosa, nel caso mi trovassi da queste parti. Meglio di niente no?》si sistema seduto al mio fianco, favorendo il pacchetto mezzo aperto

《perchè hai ancora questo casolare? Potrebbe cedere da un momento all'altro》asserisco portandomi una manciata di patatine alla bocca 《così. Ho i miei giri》 《ci lavori》affermo attendendo la sua risposta, ma non sarà mai esplicito con me, ed infatti ripete le mie stesse parole 《ci lavoro》

《Tra l'altro se non fossi stata con te, non ci avrei messo un solo piede qua dentro. È tutto sporco e trascurato》《ma sei con me, è questo ti toglie tutte le consapevolezze e abitudini da viziatina sofisticata》, mi prende in giro.

Io rido di gusto piegando la testa all'indietro 《da quanto hai queste bottiglie? Mi gira la testa e non riesco a smettere di ridere》continuo singhiozzando appena 《ti ho avvelenata》scherza baciandomi sulle labbra 《questo è l'effetto》
《Allora mi hai avvelenata molto tempo fa》 ,rido e rido di fronte alla sua faccia seria e pensierosa.

Si scava un posto divarocandomi le gambe e si accuccia in mezzo, appoggiando la nuca sul seno. Mi accarezza la pelle ed io assecondo i suoi gesti mettendo sopra la sua mano la mia《Nina, Nina, Nina, sei la mia ninna nanna. Solo al tuo fianco riesco a dormire senza che l'immagine di mio padre mi venga a svegliare》recita 《vedici solo il tuo tocco sul mio corpo Leo. Non ho mai permesso a nessuno di farlo così》, rassegnato e sconfitto respira pesante, procurandomi un sacco di brividi su tutto il corpo 《non mi lasciare》lo supplico questa volta, ma si toglie dal nostro abbraccio dandomi le spalle 《lo devo fare. Non parlare》《ti prego Leo...》《basta. Smettila. Non rovinare i nostri ultimi momenti》grida.

E come gelatina, mi affloscio al suolo.

Basta. Non devo continuare. Lo devo accettare.

Ovunque sarai, io sarò con te e mi ci appendo a queste parole. Diventano il faro in mezzo al mare. L'ultima speranza.

《Va bene》timida ed innocente 《vieni qua che ti devo riscaldare》.

*

《Svegliati Bubi》, mi stiracchio lentamente, girandomi poi, dall'altra parte 《dai amore. Andiamo a fare colazione》. Sbatto più volte le palpebre prima che riesca a mettere a fuoco. Ho pianto prima di addormentarmi e le lacrime mi hanno appannato la vista.

Ci rivestiamo, complici, giocherellando spensierati. Fingiamo bene, devo darne atto.
Sembriamo felici e sereni, come se lo fossimo davvero.

Prima abbiamo fatto l'amore però. Di nuovo senza barriere, ed è stato ancor più travolgente e carnale e passionale.

Detesto non lavarmi i denti appena sveglia, e non pettinarmi i capelli, e non infilarmi sotto la doccia. Detesto non spalmarmi chili e chili di crema idratante sul corpo e iniziare la giornata senza che la dolce musica classica mi rilassi la mente, che carbura l'inizio di una nuova giornata.

Ma nulla è paragonabile a questo. Io e lui sulla panchina, a prendere freddo e mangiare brioches appena sfornate, accompagnate da un cappuccino ancora fumante. E, una volta sazi, fumare una sigaretta in due, sorridendo ai ricordi passati, per sentirci ancora uniti.

Siamo arrivati da poco sotto casa. Con le mani in tasca si sorregge appoggiato al muro. Io gli ciondolo davanti, aspettando che quel momento non arrivi mai. Mai.

Perdo tempo raccontando sciocchezze e lui, con un sorriso ebete, assapora i viaggi mentali che sto creando con le parole.

Ma, quel momento è arrivato, e dopo avergli stretto le braccia al collo e baciato come desiderato, mi allontano senza fretta

《ciao amore, ci vediamo domani?》, non risponde, ma mi guarda assorto, 《sai dove abito no?》io sorrido, lui accenna un sì con la testa 《ti preparo la pasta che ti piace tanto va bene?》attraverso la strada camminando all'indietro, senza smettere di ammirarlo fino alla fine

《cosa vuoi che gli racconti?》aspetto, ma si fa troppo serio, allora proseguo 《gli dirò che sei un eroe. Che voli nel cielo oppure che salvi vite umane. Gli racconterò di noi e di ciò che insieme abbiamo vissuto》il labbro inferiore inizia a tremarmi, e le mani sprofondate nel cappotto si stringono a pugno 《e gli dirò, che quando il lavoro sarà giunto al termine, tornerai per non abbandonarci mai più》ma quelle non reggono, e credevo di non averne più in corpo, pesanti rompono la diga. In contrapposizione sorrido mostrandogli i denti, giungo dalla parte opposta alla sua. Ciao, mimo tra le labbra, Leo soffia un bacio con la mano.

Potrei giurare di aver visto i suoi occhi cristallini brillare, prima di girarmi sui tacchi ed entrare nel palazzo.

È finita.
È finita per davvero.

Direi che sto recuperando alla grande aggiornando i capitoli 🤪.

Quando penso a questi due, io sogno ad occhi aperti 😍

Ma manca, purtroppo 🤦‍♀️, un grande GRANDISSIMO particolare, eheheh!
A presto.
F.

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